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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

16 Maggio 2025

La Comune di Ferrara: “Risposta su Regolamento Beni Comuni non chiarisce come sostenere le iniziative autonome dei cittadini dopo la soppressione dell’Urban Center”

Il Gruppo Consiliare La Comune di Ferrara prende atto della risposta fornita dall’Assessora Scaramagli alla propria interrogazione riguardante le procedure per l’attuazione del “Regolamento comunale per la partecipazione nel governo e nella cura dei beni comuni”, a seguito della soppressione dell’Urban Center.

Riconosciamo il valore delle iniziative menzionate nella risposta, quali la partecipazione a progetti europei gestiti dall’Unità Operativa Progetti Europei e i progetti del Settore Istruzione come “Scuole come Beni Comuni”. Queste iniziative dimostrano l’impegno dell’Amministrazione a promuovere la partecipazione attiva dei cittadini in specifici progetti e tramite processi partecipativi strutturati gestiti direttamente dall’Amministrazione e legati a finanziamenti esterni o a bandi.

Riteniamo tuttavia fondamentale sottolineare come esista una distinzione sostanziale tra la natura delle iniziative citate e l’approccio su cui si fondano il Regolamento comunale e la Carta dei Beni Comuni, oggetto dell’interrogazione da noi presentata.

In particolare, il Regolamento consente l’applicazione di quanto previsto dal quadro normativo di riferimento che richiama l'”autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati” per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà (Articolo 118, quarto comma, della Costituzione, ripreso dal TUEL e dal Codice del Terzo Settore).

La Carta dei Beni Comuni, definita come “la base e il fondamento per il Regolamento”, sottolinea come la cura “nasce da un sentimento spontaneo” e l’importanza di “lasciare al cittadino la necessità del venire a galla di un’istanza”. Il Regolamento stesso, ispirato a questi principi, è stato concepito per disciplinare e supportare iniziative che nascono “dal basso”, prevedendo diverse modalità attuative, incluse le “attività spontanee” e quelle che prendono avvio da una “Proposta di Patto di collaborazione” formulata dai cittadini.

Dalla risposta dell’Assessora, tuttavia, non emerge, a nostro avviso, in nessun punto, una chiara e diretta indicazione di come l’Amministrazione intenda garantire la continuità e le modalità di espletamento delle funzioni precedentemente attribuite all’Urban Center. Non viene chiarita quale sia l’attuale procedura unica e centralizzata per un cittadino o un comitato che desideri avviare un’iniziativa di cura o governo di un bene comune secondo il dettato del Regolamento del 2017.

Considerando che la cura dei beni comuni nasce dall’esperienza vissuta dai cittadini, che nella nostra città sono numerosi i comitati civici e i gruppi informali attivi, che sul sito del Comune di Ferrara compare ad oggi un solo Patto di collaborazione in essere, proponiamo di definire urgentemente un modello operativo e organizzativo stabile e accessibile che garantisca la piena funzionalità degli strumenti previsti dal Regolamento, un unico punto di riferimento chiaro e un adeguato supporto a tutte le comunità di pratiche.

L’Assessora elenca correttamente gli innumerevoli benefici derivanti dai processi partecipativi, tra cui la rilevazione dei bisogni della cittadinanza, il miglioramento delle decisioni, il rafforzamento della fiducia, la trasparenza, la promozione della cittadinanza attiva, la valorizzazione delle risorse locali, la rigenerazione urbana e la coesione sociale. Ci auguriamo pertanto voglia sostenere questa iniziativa.