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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Su Ordine del giorno per dichiarare Ferrara Citta’ di Pace e promuovere iniziative per favorire la pace nel mondo.

Trascrizione:

Ascoltando questo ultimo intervento, ma anche quello del Consigliere Ferrari, mi stavo chiedendo se queste stesse affermazioni vi sentireste di farle nel caso in cui ci sarà da decidere se mandare i nostri, vostri figli e figlie in guerra. Questa è una curiosità che, veramente, al di là degli
interventi, me lo chiedo ogni giorno. Mi chiedo se tutti quelli che stanno sostenendo l’uso del riarmo per perseguire bisogni di sicurezza come deterrenza, eccetera, sarebbero disposti, con la stessa veemenza e fervore, a mandare i propri figli e le proprie figlie sul fronte.

No, ma visto che riarmo significa anche un peso diverso non solo dell’industria delle armi, ma anche delle donne e degli uomini che sono pronti a difendere la patria. Comunque, Consigliere Rendine, non mi deve rispondere adesso.
Questa è la curiosità con cui esordisco, senza cadere troppo, però, nella provocazione di confondere quest’ordine del giorno per dichiarare Ferrara Città di Pace con un ordine del giorno sull’opportunità o meno del riarmo.
Io ringrazio invece la Consigliera Marchi per averlo presentato, perché ci dà, se rimaniamo sul tema, modo di riflettere anche solo su quella che in questo momento è la situazione globale. Abbiamo 56 conflitti armati in corso che coinvolgono 92 paesi del mondo, cioè 92 paesi su un totale di poco meno di 200 paesi riconosciuti. Pensate che percentuale incredibile, significa che nel 2024 sono state censite 233 mila
vittime in tutto il mondo, quindi finché si continuerà a pensare che la pace la si raggiunge con la guerra siamo evidentemente destinati a vivere in questo contesto. Spiego perché voterò convintamente sì a questo ordine del giorno e perché, dal mio punto di vista, da un lato Ferrara si è già impegnata, sia dal punto di vista di tante realtà locali, ma anche di Amministrazioni precedenti, anche quello che ricordava
adesso il Consigliere Ferrari, non è che non ci siano iniziative o che non ci siano state, anzi, mi permetterò  anche una breve carrellata per ricordare cose importanti, ma sicuramente non può essere questo, Consigliere Rendine, il fatto che proprio una parte della storia della città ricorda tanta violenza e tante vittime, non può essere questo un buon motivo per non lavorare sempre di più e sempre meglio per la
pace. Anche a me preoccupa moltissimo l’aumento delle spese militari, mi preoccupa tantissimo questa narrazione che ormai diamo per scontata e che abbiamo anche già sentito accennare oggi, ovvero è come se ci si preparasse, anzi si fosse già nell’anticamera di uno scenario bellico. Non so se sapete, io l’ho scoperto poco tempo fa, esiste addirittura un programma Erasmus, cioè i programmi dove mandiamo i
nostri ragazzi, i nostri figli e le nostre figlie, esclusivamente dedicato a sensibilizzare la popolazione, soprattutto dei giovani, a prepararsi alla guerra, all’interno del programma Erasmus. Bene. Io quando sento che c’è una retorica pacifista mi chiedo di che cosa stiamo parlando con una situazione in cui siamo immersi di questo tipo.
Vado veloce, avevo piacere a ricordare come nella nostra città ci siano state tante iniziative anche, appunto, in anni, come all’inizio già degli anni 90 nasceva a Ferrara l’obiezione fiscale alle spese militari, non era una proclamazione astratta di valori che non venivano poi applicati, aveva degli scontri molto concreti. Ad esempio, i cittadini che aderivano e aderiscono a questa campagna simbolicamente sottraggono dalle proprie tasse la quota destinata agli armamenti e li hanno messi in fondi che poi sono serviti, ad esempio, ad acquisto di libri sulla pace, sulla non violenza che venivano donati alle biblioteche.
Ancora oggi esistono progetti concreti come Ferrara ADO Srebrinica della Fondazione Langer. In questo
caso sono molte le associazioni nel nostro territorio che sostengono questo tipo di concreto progetto.
L’Associazione per la Pace, il Gruppo Autonomo di Volontariato Civile in Italia, l’Associazione Papa
Giovanni XXIII, la Lega Disarmo Unilaterale, la Lega Obiettori di Coscienza, “Paxlisti”, il Movimento
Nonviolento, come ricordato poco fa, con il caro e indimenticato Daniele Lugli.
Quindi, attualmente questa rete di cittadini e di organizzazioni ha anche molto recentemente organizzato in città degli incontri per far conoscere che cosa significa mettere i propri corpi e la propria persona in scenari di guerra e fare l’obiezione di coscienza. Sono stati ospitati più di una volta in città degli obiettori di coscienza provenienti dall’Ucraina, dalla Russia, dalla Bielorussia, che hanno testimoniato con la
propria vita, cioè persone che rischiano la vita, qualcuno ha dovuto anche ovviamente scappare per evitare la pena di morte, che è quello che accade in questi paesi se hai il coraggio di dire che tu la guerra non la vuoi fare.

Bene.
Un’altra cosa che ci tenevo a ricordare, molto attiva nella nostra città, è il Laboratorio per la pace dell’Università di Ferrara, anche questo è un luogo estremamente attivo, vivace, che non è limitato all’ambito accademico, ma che concretamente fa seminari, laboratori e addirittura sta lavorando per l’avvio del primo dottorato in Italia proprio di peace studies, cioè di studi sulla pace. Probabilmente Ferrara diventerà la prima Università in rete, con un’altra ventina di Atenei, questo è quello che si sta cercando di fare, e avere questo dottorato proprio nella nostra città.
Le Amministrazioni, nell’arco degli ultimi decenni, hanno fatto tanto, cito alcuni esempi di come un’Amministrazione possa concretamente, non solo sensibilizzando, facendo progetti educativi nelle scuole, che – diciamo – ci auguriamo che verranno continuati e promossi sempre di più, ma addirittura il Comune in altri anni aveva una delega specifica per la pace e la cooperazione. C’era un ufficio a livello di Provincia che attivamente faceva come punto di riferimento con i Comuni, con la Regione per attivare i progetti, ne ricordo qualcuno, il sostegno al popolo Sarawi nella sua lotta di indipendenza e di autodeterminazione, l’accoglienza di bambini Sarawi durante l’estate, l’invio di giovani in servizio civile
internazionale a Cipro per contribuire alla riconciliazione tra la comunità turca e quella greco-cipriota, l’intervento nel sud del Libano dopo la guerra del 2006 per organizzare la raccolta differenziata, la partecipazione ad una ricostruzione nello Sri Lanka di villaggi devastati dallo tsunami, in collaborazione con una rete di amministrazioni. Quindi le cose che si possono fare concretamente sono tante, sono
proprio tangibili ed è questo un po’ l’auspicio che con quest’ordine del giorno, in maniera – come dire – libera dalle ideologie, questo era almeno il mio auspicio nel votare convintamente, nel sostenere anche fattivamente un impegno in questa direzione, rinnovare questo come impegno. Io non posso pensare che ogni volta che uno parla di pace, di non violenza, di obiezione alle spese militari, di non voler andare in
guerra gli si dia del pacifista e di parlare di una retorica pacifista come se fosse una cosa che non sta né  in cielo né in terra. Ci sono infinite esperienze che dimostrano che questa è una pratica e che ci vuole molto coraggio e non come si… Sto finendo, ma avevo anche un po’ di minuti della dichiarazione di voto che posso mettere, sono un pochino verso la fine. Chiudo un po’ per dire questo, sarebbe bello che la
pace la si costruisce dalle relazioni, l’abbiamo detto tante volte, dall’atteggiamento con cui gli uni nei confronti degli altri concepiamo le nostre relazioni all’interno della famiglia, dei luoghi di lavoro, all’interno di questo consesso. Sarebbe bello veramente che si riuscisse in maniera convinta a sentire che è un processo dove non è che noi siamo esenti, dove invece si finisce, spesso e volentieri, a polarizzare le situazioni.

Quello che io chiedo, in questo momento in particolare, è di evitare, ad esempio, di accusare o in maniera anche denigratoria chi sostiene una politica e una pratica, soprattutto per la pace e la non violenza, come qualcuno che è fuori dal mondo e che non ha un progetto, più progetto di così non si riesce a capire. Grazie.

26 Maggio 2025

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