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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

3 Luglio 2025

LA NUOVA FERRARA: Ancora tempesta sul carcere dell’Arginone Zonari (La Comune): «Toscani chieda scusa»

Non smette di far discutere il caso della presunta violenza sessuale denunciata da una detenuta transgender, che sarebbe avvenuta nelle celle del carcere dell’Arginone. E’ innanzitutto la consigliera comunale Camilla Mondini (Fdl) a chiarire la propria posizione sui fatti avvenuti:«Mi sono espressa su alcuni commenti pubblici che ho trovato particolarmente spiacevoli in quanto riferiti alla persona che ha denunciato di aver subito violenza sessuale in Carcere. Non ho infatti condiviso certe dichiarazioni nelle quali la presunta violenza veniva sminuita dal fatto che la vittima fosse transessuale o che, forse, svolgesse prestazioni sessuali retribuite. Poi, non essendoci ancora alcuna certezza in ordine a quanto avvenuto, sarà compito dell’Autorità Giudiziaria svolgere le indagini necessarie per stabilire se la denuncia è fondata o meno. Ma in ogni caso, credo che le condizioni, le qualità personali, l’orientamento sessuale °le semplici abitudini della presunta vittima non possono essere argomenti da cui trarre conclusioni». Dopo l’ispezione effettuata all’interno della struttura carceraria, anche della senatrice Ilaria Cucchi (Avs) ribadisce le criticità da lei evidenziate in precedenza, affidando ai social il proprio pensiero: «Quanto avvenuto oltre ad essere gravissimo è la dimostrazione evidente del fallimento totale dello Stato rispetto al sistema carcere. Punto primo: quella donna non doveva trovarsi nel carcere di Ferrara in quanto sprovvisto di un reparto adatto a lei. Punto secondo: la stessa detenuta nei giorni precedenti aveva denunciato la sua preoccupazione per la propria incolumità, denunce cadute nel vuoto.

Il Comune non si preoccupa minimamente di garantire la possibilità di un lavoro all’esterno e quindi di un reinserimento nella società. Rivolgo un appello al sindaco aggiunge la senatrice Cucchi affinché si adoperi in questo senso e magari la smetta di pensare che l’unica soluzione ai problemi dell’Arginone sia la realizzazione di nuovi padiglioni come sostiene anche il Senatore Balboni. Le criticità non si risolvono così». Sulla vicenda torna anche Anna Zonari (capogruppo in Consiglio La Comune) che stigmatizza le parole dell’ex direttrice del carcere dell’Arginone: «Quanto accaduto alla donna transgender detenuta nel carcere dell’Arginone è di una gravità inaudita. Una persona in custodia dello Stato è stata violentata da quattro uomini in una sezione maschile.

A rendere questa vicenda ancora più insopportabile sono le parole pronunciate dall’ex direttrice del carcere, Nicoletta Tosenni. Di fronte alla notizia della violenza, ha dichiarato: “Credo sia andato male il pagamento delle prestazioni”. Una frase gravissima, che tenta di screditare la vittima spostando la responsabilità. Un’affermazione inaccettabile perché pronunciata da chi ha ricoperto un ruolo istituzionale di rilievo. Parole cosl conclude la consigliera Zonari non dicono nulla sulla vittima. Dicono tutto sulla cultura di chi le pronuncia: una cultura tossica, maschilista, che nega la realtà della violenza. Parole indegne, che colpevolizzano, insinuano, sminuiscono. Chi ha avuto responsabilità dirette nella gestione di quella struttura dovrebbe esprimere vergogna, non cinismo. Dovrebbe chiedere scusa, non rilanciare insinuazioni». Infine interviene sul caso ferrarese anche Arcigay nazionale, tramite la segretaria Daniela Lourdes Falanga che condanna il presunto episodio: «Esprimiamo piena solidarietà alla vittima di questa violenza inumana. Quanto accaduto a Ferrara è il sintomo di un sistema carcerario che non riesce a proteggere le persone più vulnerabili».