Skip to main content

La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Inviato il:

1 Settembre 2025

Francesco Vigorelli

Alcune considerazioni su Fisco e Evasione fiscale. Tra promesse (non mantenute) e la Riforma che non c’è

Spunti e proposte per una riforma fiscale che riguarda principalmente le persone fisiche (cittadini, lavoratori autonomi e imprenditori), con l’obiettivo di rendere il sistema più equo e solidale

I recenti interventi della Guardia di Finanza a Ferrara – che in un anno e mezzo di attività ha individuato esercenti attività completamente sconosciute al fisco (evasori totali), segnalato datori di lavoro per avere impiegato lavoratori irregolari e scoperto circa 40 milioni di euro di finti crediti d’imposta (principalmente sui bonus edilizi ) – e l’approvazione alle Camere del decreto fiscale – che, tra l’altro, ripropone un nuovo “ravvedimento” e nuovi criteri per le verifiche fiscali che limitano le verifiche della Guardia di Finanza -, riaccendono il dibattito sulla politica fiscale e sulla reale volontà dell’attuale Governo di contrastare l’evasione.

—————————————————————————————————————————————————————-

Il Fisco italiano: un prelievo sbilanciato su lavoratori e pensionati

I dati sull’evasione fiscale in Italia sono impietosi. Secondo le analisi dei più autorevoli Centri Studi, l’evasione ammonta a circa 90 miliardi di euro annui, tra imposte dirette, IVA e contributi.

Questa evasione crea uno squilibrio enorme, come dimostrano i dati sull’IRPEF, l’imposta sul reddito delle persone fisiche:

Circa l’85% del gettito IRPEF proviene da lavoratori dipendenti e pensionati
Solo il 15% è versato da imprenditori, autonomi e professionisti
Il tasso di evasione tra i lavoratori autonomi è stimato prossimo al 70%
Poco più del 40% dei contribuenti versa quasi il 90% dell’intera IRPEF
Oltre il 45% della popolazione risulta, dalle dichiarazioni dei redditi, senza reddito o lo dichiara pari a zero
Chi dichiara oltre 55.000 euro non raggiunge neanche il 5% della popolazione
Se questa fotografia fosse fedele, l’Italia sarebbe un paese di poveri.

Tuttavia, la realtà dei fatti smentisce questa immagine. L’elevato numero di auto di lusso e imbarcazioni, i consistenti patrimoni mobiliari/immobiliari e il dinamismo del mercato delle compravendite dimostrano una ricchezza che evidentemente sfugge al fisco. E’ l’evidenza di un paese – spesso – con il primato negativo in Europa per l’alto livello dell’evasione e della disuguaglianza nella distribuzione del reddito e della ricchezza.

Di fronte a un quadro così chiaro, un Governo dovrebbe intervenire per contrastare l’evasione e ristabilire l’equità fiscale. Invece, In Italia assistiamo a una retorica fuorviante che spesso attribuisce la colpa dell’evasione a un fisco “ingiusto” e “oppressivo” – definito persino “pizzo di stato”- e non a chi evade.

Del resto, non possiamo ignorare la dichiarazione della Presidente del Consiglio Meloni a fine 2022 durante il suo discorso di fiducia alla Camera dei Deputati: “Il nostro motto sarà non disturbare chi vuole fare. Chi fa impresa va sostenuto e agevolato, non vessato”.

Questa frase, sebbene possa sembrare un’intenzione di semplificare la burocrazia, ha presto rivelato un’altra applicazione concreta: meno controlli, meno ispezioni fiscali e una serie di condoni e sanatorie, la cosiddetta “pace fiscale”.

In un contesto dove la Presidente del Consiglio, consapevole dei dati su chi versa le imposte e sull’evasione, suggerisce di non “disturbare” gli imprenditori, il risultato è un sistema fiscale ancora più farraginoso, ingiusto e sbagliato, dove i soliti pochi continuano a pagare per tutti, e che si caratterizza per condoni, sanatorie, rottamazioni, e l’introduzione di meccanismi di tassazione proporzionale.

—————————————————————————————————————————————————————-

Un sistema fiscale Farraginoso, Ingiusto e Sbagliato

Farraginoso: Un sistema fiscale iniquo e inefficiente

Il sistema fiscale italiano è farraginoso, caratterizzato da una elevata burocrazia e un’eccessiva complessità dovuta a un numero enorme di leggi, decreti e circolari che rendono la normativa fiscale un vero e proprio intrigo. Questa stratificazione di norme senza un’opera di riordino e semplificazione organica, ha portato a un sistema opaco e difficile da comprendere, anche per gli addetti ai lavori.

Ingiusto: La progressività che non c’è

Il sistema fiscale in Italia è anche profondamente ingiusto. L’eccessiva pressione fiscale si concentra su lavoratori dipendenti e pensionati, che subiscono la tassazione alla fonte, mentre l’evasione è più diffusa in altre categorie di reddito. Le aliquote più basse delle rendite finanziarie e immobiliari, rispetto a quelle sul lavoro, rendono inoltre il sistema di fatto regressivo – l’incidenza delle imposte sul reddito tende a diminuire per i contribuenti con redditi più alti -.

Sbagliato: Inefficace per l’equità e lo sviluppo

Ma è anche sbagliato. Nonostante un’elevata pressione fiscale complessiva – calcolata come rapporto tra entrate fiscali e PIL, ha raggiunto il 42,6% del PIL nel 2024 , era il 41,4% nel 2023 – , la qualità e l’efficienza di diversi servizi pubblici sono carenti. L’eccessivo carico fiscale su lavoro e impresa, unito a una continua incertezza normativa, penalizza oltre alle famiglie, gli investimenti, l’innovazione e la creazione di nuove imprese. Questo sistema, pur prelevando molto, si dimostra non solo iniquo ma anche inefficace.

—————————————————————————————————————————————————————-

Politica Fiscale e tassazione “cedolare”

Nei provvedimenti di questo Governo, emerge chiaramente una contraddizione: da un lato una visione “dirigista” quasi corporativa (che implica un intervento attivo dello Stato nell’economia, il controllo di settori strategici e l’orientamento degli investimenti – ad esempio quello che sta avvenendo nel settore del Credito, in Poste Italiane, ecc. -), e dall’altro politiche neoliberiste (la deregolamentazione, la privatizzazione di numerosi servizi pubblici, la riduzione della spesa pubblica specie nel welfare, ecc.).

La conseguenza di questa contraddizione e la mancanza di una visione coerente tra i partiti di Governo genera, tra l’altro, una politica fiscale che tende a privilegiare un sistema di tassazione proporzionale (in cui si applica un’aliquota costante per tutti i livelli di reddito) e “cedolare” (espressione impropria, ma usata per indicare aliquote fisse/sostitutive più basse su specifici redditi, come la flat tax per le partite IVA, la cedolare secca sugli affitti o la tassazione agevolata sugli investimenti finanziari).

Una politica che avvantaggia le rendite e penalizza il lavoro (gravato mediamente da imposte più alte), ed è in contrasto con il principio di progressività (in cui l’aliquota d’imposta aumenta all’aumentare dei redditi, in altre parole, chi guadagna di più paga una percentuale maggiore del proprio reddito in tasse rispetto a chi guadagna di meno).

Principio esplicitamente sancito nella nostra Costituzione all’art. 53: “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività.”

La Flat Tax per i lavoratori autonomi prevede un’aliquota unica o poche aliquote molto simili indipendentemente dal reddito (un’aliquota del 5% per i primi 5 anni e del 15% successivamente, applicata su una percentuale del fatturato, con un limite di ricavi di 85.000 euro). Un sistema “piatto” che aumenta le disuguaglianze (ad esempio, se l’aliquota è il 15%, sia chi guadagna 15.000 euro che chi ne guadagna 75.000 paga il 15% del proprio reddito imponibile).

A ciò si aggiunge la cosiddetta “flat tax per i paperoni o super ricchi”, un regime fiscale agevolato specifico per i “neo-residenti” ad alto patrimonio che trasferiscono la propria residenza fiscale in Italia. Invece di pagare le normali imposte progressive sui redditi esteri, questi “neo-residenti” pagano un’imposta sostitutiva fissa e forfettaria. di 200.000 euro all’anno (aumentata nel 2024 dal governo Meloni dai precedenti 100.000 euro).

Per la Corte dei Conti “non sono state approntate rilevazioni per valutare la reale rispondenza della misura agli obiettivi dichiarati”. L’Italia, in sostanza, attira ricchezza, ma non c’è trasparenza né tracciabilità sui benefici reali per l’economia e per il Paese.

La Cedolare Secca sugli affitti prevede un’aliquota fissa del 21% o 10% per i canoni concordati, sostituendo IRPEF, addizionali, imposta di registro e di bollo.

La Tassazione delle rendite finanziarie vede aliquote prevalenti al 26%, con l’eccezione agevolata del 12,5% per titoli di Stato italiani ed esteri “white list”.

—————————————————————————————————————————————————————

I condoni. Ingiusti ed inefficaci, un disincentivo alla lealtà fiscale

E poi ci sono i condoni fiscali, una vera e propria un’ingiustizia verso chi le imposte le paga regolarmente. Non si comprende, o si finge di non comprendere, che rappresentano un chiaro disincentivo alla compliance fiscale (in altre parole, tutte le azioni che cittadini, aziende o professionisti devono fare per essere in regola con il fisco), alimentato dalla consapevolezza che, prima o poi, un nuovo condono arriverà. Viene meno, di fatto, la certezza del diritto e delle regole.

Secondo la Corte dei Conti: “Più i contribuenti sono consapevoli di una sostanziale impunità, più si allarga la platea degli evasori”.

L’idea di fondo di questi provvedimenti è chiara: le imposte sono – quasi – un “pizzo di stato”, e non pagarle è – quasi – “un diritto”. A esserne danneggiati non sono solo pensionati e lavoratori dipendenti, ma anche tutte quelle Partite IVA, autonomi e imprenditori onesti che rispettano le norme e pagano regolarmente le imposte, contribuendo a sanità, istruzione e sicurezza, ecc. anche per chi evade.

—————————————————————————————————————————————————————-

Alcuni “spunti” e possibili obiettivi di Politica fiscale

Semplificazione e stabilità delle norme, Aumento della progressività del sistema, Riordino delle detrazioni e deduzioni, Riequilibrio della tassazione tra redditi da lavoro e rendite, Aumento della tassazione in modo progressivo (e con franchigie) sui grandi patrimoni, Incentivi per uno sviluppo sostenibile – ambientalmente, economicamente e socialmente -, Contrasto all’evasione fiscale, Aumento della base imponibile, Riduzione della pressione fiscale complessiva.

Questi interventi rispondono a principi di equità, solidarietà, efficienza, e nel contempo creerebbero le risorse per finanziare la diminuzione della pressione fiscale.

—————————————————————————————————————————————————————-

Alcune proposte per un Fisco più Giusto: Progressività Sviluppo e Sostegno alle Fasce Deboli

Per rendere il sistema fiscale più equo e solidale, è necessario un intervento su più fronti. Tra le misure fondamentali ci sono la riforma dell’IRPEF, la tassazione di rendite, capitali e grandi ricchezze, la revisione del Catasto e un forte contrasto all’evasione fiscale.

Riforma dell’IRPEF
Una profonda revisione dell’Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche è il primo passo per un fisco più giusto.

Aumento della “No Tax Area”: È importante alzare la soglia di reddito sotto la quale non si pagano imposte. In questo modo si alleggerisce il carico fiscale sulle fasce più deboli e si aiuta chi ha redditi bassi
Sostegno ai contribuenti “Incapienti”: Si dovrebbe favorire la possibilità di introdurre meccanismi per permettere ai contribuenti con redditi bassi “incapienti” (cioè con un’imposta lorda troppo bassa) di usufruire pienamente delle detrazioni fiscali a cui hanno diritto
Riduzione del Carico fiscale sui Redditi Medi: L’aliquota fiscale su questi redditi deve essere ridotta per alleggerire il prelievo su questa fascia di popolazione
Aliquota Massima al 45%: L’aliquota marginale dell’IRPEF andrebbe alzata al 45%, per allinearla agli standard di altri paesi europei, tra cui Germania e Francia. Questo aumenterebbe la progressività ed equità del sistema
Aumento degli Scaglioni: La tendenza a ridurre il numero di scaglioni favorisce la proporzionalità a discapito della progressività. Sarebbe più equo valutare un aumento degli scaglioni o adottare modelli alternativi, come quello tedesco, dove l’aliquota marginale aumenta in modo graduale e continuo, senza salti bruschi
Razionalizzazione di Deduzioni e Detrazioni : Bisogna “riordinare” le deduzioni e le detrazioni fiscali, che non devono essere “regressive”, ossia non devono avvantaggiare i redditi più alti, ricercando un equilibrio tra semplicità della norma ed equità della tassazione
Riduzione del Cuneo Fiscale sul Lavoro: È prioritario ridurre le imposte e i contributi che gravano sul lavoro – il cuneo fiscale, tra i più alti in Europa, – e rendere questa riduzione strutturale per sostenere sia i lavoratori che le imprese

—————————————————————————————————————————————————————-

Altre Misure per un Fisco Equo

Riforma della Tassazione sui Redditi da Capitale e le Rendite Finanziarie: Per una maggiore equità, è necessario un intervento per riequilibrare le aliquote tra redditi da lavoro e redditi da capitale/rendite finanziarie. Attualmente, queste ultime sono spesso significativamente più basse, creando eccessive disparità
Imposte su Successioni e Donazioni: Bisogna rivedere le imposte su successioni e donazioni in senso progressivo – con una franchigia -, allineandole agli standard di altri paesi europei che applicano tassazioni più elevate sui grandi patrimoni trasferiti, per far sì che questi ultimi – i grandi patrimoni – contribuiscano di più
Incentivi per Ricerca e Innovazione: Il fisco deve incentivare in modo strutturale, e non occasionale, le imprese che investono in ricerca, sviluppo e digitalizzazione (per altro la spesa in R&S in Italia è inferiore alla media europea, circa la metà della Francia e della Germania, e sotto al livello pre covid)
Fiscalità Verde: Serve una fiscalità che disincentivi i comportamenti inquinanti e, allo stesso tempo, premi chi investe in tecnologie e processi produttivi più efficienti e sostenibili
Sostegno all’Occupazione Giovanile: Vanno previsti incentivi alle aziende che assumono a tempo indeterminato giovani under 35.
Incentivi per le Start up avviate da giovani under 35: Bisogna prevedere agevolazioni per queste Start up nei primi anni di attività
Politiche Fiscali a Favore della Famiglia e del Welfare: Servono politiche fiscali che aiutino concretamente le famiglie e la natalità, interventi che comprendano misure di sostegno economico e rafforzino il sistema di welfare

—————————————————————————————————————————————————————-

La Riforma del Catasto

La riforma del catasto è uno strumento fondamentale se si vuole realmente contrastare l’evasione nel settore immobiliare. Un catasto aggiornato per ridistribuire il carico fiscale in modo più equo e a garantire che ogni “immobile” contribuisca in base al suo valore effettivo.

Allineare Valore Catastale e Valore di Mercato

Il valore catastale degli immobili – e cioè il loro valore fiscale – , su cui si calcolano imposte come l’IMU o la TARI, è spesso obsoleto e non riflette il reale valore di mercato. Questa discrepanza crea ingiustizie:

Immobili di pregio in aree esclusive hanno spesso rendite catastali irrisorie e pagano imposte quasi simboliche
Immobili modesti in periferia possono risultare sovrastimati, e quindi soggetti a una tassazione sproporzionata
Aggiornare i valori catastali significa far sì che chi possiede un immobile di alto valore paghi un’imposta adeguata, mentre chi possiede un immobile modesto non venga penalizzato.

Tecnologie e Dati per Controlli Mirati
Una riforma efficace si basa sull’uso di tecnologie avanzate per individuare irregolarità.

Incrocio dei dati: L’integrazione delle banche dati di Catasto, Agenzia delle Entrate, Comuni e Sogei, unita all’Intelligenza Artificiale, consentirebbe di confrontare le informazioni e far emergere anomalie tra quanto dichiarato e la realtà
Scoperta di Immobili “Fantasma”: La revisione del catasto permetterebbe di individuare e registrare immobili che non sono mai stati censiti o che sono stati costruiti in modo abusivo
Semplificazione e Trasparenza: La riforma dovrebbe anche snellire le procedure e rendere l’intero sistema più chiaro e accessibile, favorendo la “compliance spontanea” da parte dei contribuenti.

—————————————————————————————————————————————————————-

L’Agenda “Tax the Rich” per l’Italia

Diverse delle proposte in precedenza illustrate in tema di revisione dell’IRPEF sono comprese anche nell’Agenda “Tax the Rich” per l’Italia, presentata di recente da 134 economisti italiani provenienti da 50 Università italiane e straniere.
Dall’aumento delle tasse su successioni e donazioni, ad un’imposta progressiva sui grandi patrimoni oltre una certa soglia con aliquote da definire – che sostituirebbe alcune tasse esistenti -, all’introduzione di nuovi scaglioni IRPEF per i redditi più alti, all’ampliamento della base imponibile dell’IRPEF includendo tutti i redditi da lavoro e capitale per una tassazione più equa e onnicomprensiva, alla revisione del Catasto e della tassazione sugli immobili.
L’iniziativa si pone in netto contrasto alla logica dei condoni e della tassazione proporzionale, seguita invece nell’attuale delega fiscale del governo italiano. Gli economisti sottolineano come il sistema fiscale italiano sia complessivamente regressivo: “più nello specifico, in Italia lo 0,1% dei contribuenti più abbienti paga complessivamente, tenendo conto di imposte dirette, indirette e contributi sociali, un’aliquota media del 36%, inferiore all’aliquota media del 46% per il resto dei cittadini” (per effetto delle varie tassazioni cedolari).

Sempre secondo questi economisti, “negli ultimi quattro decenni, in molti Paesi, tra cui il nostro, si è assistito ad un forte aumento delle disuguaglianze economiche. In Italia, ad esempio, la quota del reddito nazionale detenuta dallo 0,1% dei cittadini più ricchi è passata dall’1,5% del 1980 al 5,3% del 2020. Similmente si è registrata una crescente concentrazione dei patrimoni: lo 0,1% più facoltoso degli italiani possiede oggi circa il 9% della ricchezza netta nazionale mentre nel 1995 ne possedeva il 5%”.

—————————————————————————————————————————————————————-

Misure di prevenzione e contrasto all’Evasione Fiscale

Il contrasto all’evasione fiscale è cruciale per il Paese. Non è solo una questione di legalità, ma una necessità per garantire l’equità sociale, redistribuire il carico fiscale su tutte le categorie di contribuenti e nel contempo diminuire la pressione fiscale complessiva. La lotta all’evasione non deve basarsi solo su controlli e sanzioni, ma su un approccio integrato che includa prevenzione, collaborazione tra Fisco e contribuenti, e la cooperazione internazionale.

Potenziamento dell’Amministrazione Finanziaria
Per un contrasto efficace, è fondamentale investire in tecnologia e risorse umane.

Tecnologie Avanzate: L’uso di Data Mining, Machine Learning e Intelligenza Artificiale permette di analizzare grandi quantità di dati per identificare schemi di evasione complessi.
Risorse Umane Specializzate: Assumere personale con competenze in analisi dati, diritto tributario internazionale e informatica forense, ecc. rende i controlli più mirati e basati sul rischio piuttosto che su verifiche a tappeto
Interconnessione delle Banche Dati
Incrocio dei Dati in Tempo Reale: Potenziare l’infrastruttura tecnologica per incrociare in tempo reale banche dati (Anagrafe Tributaria, fatturazione elettronica, registri immobiliari, ecc.) permette di individuare incongruenze e sviluppare modelli predittivi per individuare settori a maggior rischio di evasione. Questo consentirebbe di prendere decisioni mirate, concentrando i controlli dove sono più necessari e efficaci.
Incentivi alla Tracciabilità dei Pagamenti

Per ridurre l’economia sommersa, è essenziale promuovere i pagamenti digitali limitando l’uso del contante. Questo garantisce una maggiore tracciabilità e riduce gli spazi per le transazioni non dichiarate.

Riforma della Compliance Fiscale
Un fisco efficiente si basa su un rapporto più collaborativo con i contribuenti. È necessario rivedere strumenti come il Concordato Preventivo Biennale, che ha mostrato criticità e che, secondo alcuni economisti, potrebbe aver incentivato ulteriori forme di evasione – per le aziende che aderiscono vi è l’esclusione degli accertamenti basati su semplici presunzioni sul reddito – .

Cooperazione Fiscale Internazionale
In un’economia globalizzata, è necessaria un’azione coordinata a livello internazionale. Lo scambio di informazioni e l’armonizzazione fiscale europea, con aliquote più uniformi, sono fondamentali per contrastare la competizione dannosa tra Paesi e i paradisi fiscali interni all’UE (tra questi Irlanda, Lussemburgo, Olanda).

—————————————————————————————————————————————————————-

Riforma del sistema della riscossione. Il Ruolo dei comuni

Partiamo da una premessa, la riscossione così com’è non funziona e l’ultimo provvedimento del governo non semplifica ed anzi rende il sistema più complesso.

Nel luglio 2024 il Governo è intervenuto con un Decreto legislativo in materia di Riscossione, introducendo alcune novità, tra cui Nuove dilazioni di pagamento, e il Discarico automatico dei crediti (oltre a norme sull’Integrazione tra Agenzia delle Entrate -Riscossione, e per la Semplificazione delle procedure amministrative).

Nuove dilazioni di pagamento. Le opzioni di rateizzazione per i contribuenti in difficoltà sono state estese, è prevista la possibilità di dilazionare i pagamenti fino a 10 anni per i debiti di importo elevato. Per debiti più modesti, si può ottenere una dilazione con una semplice autocertificazione. Questo meccanismo introduce elementi di discrezionalità che potrebbero creare disuguaglianze.

Discarico Automatico. Dal 1° gennaio 2025, i crediti fiscali affidati all’Agenzia delle Entrate-Riscossione e non riscossi entro cinque anni saranno “scaricati” e restituiti all’ente creditore (ad esempio, il Comune).

L’ente locale avrà diverse opzioni per gestire questi crediti: gestirle in autonomia con il proprio personale, affidarle a società di riscossione private, restituire i crediti all’Agenzia per un periodo limitato, di solito due anni, sotto specifiche condizioni.

L’interrogativo sorge spontaneo, è credibile che i Comuni, specialmente quelli più piccoli, abbiano il personale qualificato e le tecnologiche per gestire la riscossione coattiva in modo efficace, visto che l’Agenzia delle Entrate non ci è riuscita nei cinque anni precedenti?

Resta l’affidamento della riscossione a società private.

La “ratio” di questo provvedimento è di difficile comprensione. Non introduce vere semplificazioni amministrative, né prevede investimenti in tecnologia e risorse umane per gli enti locali. Si concedono lunghe dilazioni di pagamento a chi non paga le imposte, e con il discarico automatico dei crediti – non riscossi dopo cinque anni – si trasferisce il problema agli enti locali e/o si “privatizza” un servizio pubblico.

In sintesi, questo decreto legislativo finisce per premiare chi non paga, come rilevato anche dalla Corte dei Conti che ha manifestato dubbi sulla coerenza di alcune misure con gli obiettivi di riduzione dell’evasione fiscale.

—————————————————————————————————————————————————————-

La responsabilità della Politica. Riforme e visione

In conclusione, i provvedimenti fiscali del governo sono sbagliati e ideologici, semplici palliativi che nel breve termine creano consenso (perché diretti parafrasando “alla pancia” delle persone, come la flat tax con aliquota ridotta al 5/15% o una rateizzazione di 10 anni). Servono invece misure strutturali e un’ampia riforma fiscale per aumentare la base imponibile, finanziare la riduzione mirata delle aliquote e abbassare la pressione fiscale generale.

Una tale riforma è essenziale anche per garantire la sostenibilità dei servizi pubblici, e costruire un sistema che coniughi tutela ambientale, sviluppo economico e inclusione sociale. Ignorare le crescenti disuguaglianze e persistere con politiche di condono rischia di perpetuare un sistema iniquo, in cui il peso fiscale grava in modo sproporzionato sulle stesse categorie, mentre una parte considerevole della ricchezza del Paese rimane non tassata o sottostimata.

In definitiva, non è una questione tecnica, ma di volontà politica.


Commenti (2)

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *