
Approvato all’unanimità. Ordine del giorno de La Comune di Ferrara e Civica Anselmo per sbloccare le 4 leggi di iniziativa popolare presentate dalla società civile in Regione
Siamo molto soddisfatti per l’approvazione all’unanimità, da parte del Consiglio comunale di Ferrara, dell’ordine del giorno presentato dai consiglieri Zonari (La Comune di Ferrara) e Fiorentini e (Civica Anselmo), che sollecita la Regione Emilia-Romagna ad avviare la discussione delle quattro leggi di iniziativa popolare su acqua pubblica, gestione dei rifiuti, energia rinnovabile e stop al consumo di suolo.
Le proposte sono state elaborate e promosse da una rete ampia e competente di soggetti della società civile, tra cui:
• RECA-ER – Rete per l’Emergenza Climatica e Ambientale dell’Emilia-Romagna
• Legambiente Emilia-Romagna
• insieme a numerose realtà ambientaliste, associazioni e comitati locali
Nel settembre 2022, queste quattro proposte di legge, corredate da oltre 7000 firme autenticate, sono state depositate in Assemblea legislativa. Sono testi completi e scritti in forma normativa, frutto di un lavoro collettivo e rigoroso.
Nonostante siano state assegnate alle Commissioni competenti già il 18 novembre 2022, e nonostante la normativa regionale preveda 18 mesi di tempo per arrivare a una decisione, nessuna discussione è mai stata avviata nella scorsa legislatura. La stessa si è poi conclusa anticipatamente nel luglio 2024, senza che vi fosse alcuna deliberazione.
Oggi, le proposte sono formalmente transitate nella nuova legislatura e risultano assegnate, dal 12 febbraio 2025, alla Commissione Ambiente. Tuttavia, a oltre cinque mesi da quella data, l’iter non è ancora iniziato.
Il rischio concreto è che anche questa volta tutto venga lasciato cadere, ignorando il valore della partecipazione democratica.
Le leggi di iniziativa popolare rappresentano, in Emilia-Romagna, l’unico strumento normativo a disposizione di cittadine, cittadini e organizzazioni per avanzare proposte legislative autonome. Rimandare la discussione significa svuotare di senso la democrazia e disincentivare l’impegno civico.
Con il nostro ordine del giorno non si è chiesto al Consiglio comunale di entrare nel merito politico dei contenuti delle proposte, ma di ribadire un principio di legalità e correttezza istituzionale: che ciò che la legge prevede venga rispettato. Che chi lavora per il bene comune trovi nelle istituzioni interlocutori disponibili ad ascoltare e discutere.
Ringraziamo tutte le consigliere e i consiglieri che hanno condiviso questo obiettivo, approvando la proposta all’unanimità. Ora chiediamo che il Comune di Ferrara, attraverso il Sindaco e la Giunta, si attivi formalmente presso la Regione Emilia-Romagna per sollecitare l’avvio della discussione, anche tramite audizioni pubbliche con promotori, comitati e portatori di interesse.
La crisi climatica avanza. La partecipazione democratica non può restare indietro.