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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

admi2 | 03 Giu 2024

I GIOVANI AL CENTRO DI UN’AZIONE POLITICA, DI VISIONE E DI CITTÀ

Quando si parla di futuro, si parla necessariamente di giovani. Ma si parla un po’ meno di come effettivamente rimettere i giovani al centro di un’azione politica, di visione di città. Perché un giovane non è solo un lavoratore in formazione, inserito in un contesto che lo porti a diventare uno strumento di produzione di ricchezza. I giovani sono di più: sono centro nevralgico dello sviluppo di una città, che senza di essi, si impoverisce; sono motore del cambiamento culturale, sono slanci di entusiasmo.

Primo punto di visione di città: rimettere al centro i giovani significa garantire loro una città su misura per loro, in cui possano riconoscersi appieno nelle parole dell’articolo 4 della Costituzione: “ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un’attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società”. Per farlo, è necessario rafforzare, e laddove necessario creare, una connessione tra i tre capisaldi che possono fare naturalmente parte della crescita delle nuove generazioni: la famiglia, la scuola e il cosiddetto Terzo settore, ovvero tutte quelle realtà quali Associazioni di volontariato, Associazioni sportive, Accademie musicali. Con la piena collaborazione tra queste strutture, i giovani in età scolare potranno usufruire di realtà che, ciascuna all’interno della propria sfera di competenza, li aiutino nell’individuare le proprie aspirazioni e realizzare i propri obiettivi. La Comune di Ferrara si impegna a potenziare i servizi per il diritto allo studio e i progetti formativi per tutte le età per favorire queste connessioni.

Superata l’età della scuola dell’obbligo, la città deve continuare a essere un luogo in cui trovare la propria piena realizzazione, sia nel contesto lavorativo, sia che invece si prosegua nel percorso universitario. In particolare, il tema dell’Università è centrale per Ferrara, a cui è spesso riconosciuto il titolo di “città universitaria”. Infatti, ad UNIFE sono iscritti oltre 26mila studenti universitari a fronte di una popolazione di 130 mila abitanti (https://www.unife.it/it/ateneo/passato-futuro/unife-in-cifre). Solo attraverso una mutua e continua collaborazione Città e Università possono fiorire: da processi di ricerca possono emergere tecnologie in grado di arricchire il tessuto economico della città. L’Università ha inoltre bisogno degli spazi della città (aule e alloggi) per poter svolgere al meglio la propria funzione educativa.

Secondo punto di visione di città: creare le condizioni per un colloquio aperto con l’Università, con i settori produttivi e le agenzie formative per garantire la piena realizzazione di cittadine e cittadini. Inoltre, è necessario identificare, in collaborazione con agenzie di settore e con i rappresentanti degli Enti per il diritto allo studio, un piano alloggi e di residenzialità, in quanto circa l’80% degli studenti universitari vive in nuclei familiari residenti fuori provincia. La Comune di Ferrara si propone di realizzare una città-campus, con l’obiettivo di rendere la città accogliente per i giovani che la scelgono e di favorire processi di internazionalizzazione e processi economici e lavorativi di qualità. 

Diventa necessario impostare un nuovo ritmo per i giovani: un ritmo non basato sulla fretta, sulla velocità, sulla competizione, che generano l’ansia di cui sempre più spesso sentiamo sempre parlare, ma sul tempo delle scelte. Bisognerà lavorare trasversalmente, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, per insegnare un linguaggio empatico con programmi dedicati, anche attraverso l’istituzione di corsi di educazione affettiva, con la volontà politica di promuovere relazioni assertive.

Giulio Mezzadri

Assegnista di Ricerca in Fisica, co-portavoce del comitato Ferrara Possibile “Rosa Parks”

Candidato nella lista de La Comune