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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

La residenza fittizia. Perché la nostra amministrazione fa tanta fatica a concederla?

giovedì 05.09.2024

Una famiglia in difficoltà economiche, senza casa (e perciò senza residenza) stabilisce la propria dimora all’ingresso dell’Ospedale di Cona, riutilizzando un tendone dismesso e facendolo diventare la propria casa, vista la necessità di stare vicino a un familiare ricoverato in ospedale (il padre di famiglia, poi deceduto).

Nel nostro ordinamento la residenza anagrafica è un diritto fondamentale, dal momento che permette l’accesso ai servizi essenziali, dalla sanità, all’assistenza sociale, al diritto di voto. Nel caso specifico la residenza fittizia, che viene concessa dall’Amministrazione Comunale, avrebbe permesso alla signora di ricevere la pensione di reversibilità del marito. Insomma, per difficoltà economiche o semplicemente per scelta, non ha una abitazione, senza residenza fittizia sarebbe soggetto non rintracciabile, perciò impossibilitato a godere di diritti.

Questa misura può essere uno strumento per rispondere alle sfide poste dal nostro contesto sociale ed economico, rispondendo  efficacemente a esigenze complesse e delicate che interessano una fascia di popolazione in condizioni di fragilità, come i senza fissa dimora, i lavoratori stagionali o i soggetti in difficoltà abitativa temporanea.

Quando un Comune riceve una richiesta di residenza fittizia è tenuto a concederla qualora ricorrano tutti i presupposti di legge.

L’interrogazione di Anna Zonari, presentata il 5 settembre, vuole fare chiarezza in generale sulle modalità e il numero di residenze fittizie concesse dall’Amministrazione, nonché  sugli “accurati accertamenti” che l’Amministrazione ha svolto in seguito alla richiesta di iscrizione anagrafica della signora menzionata, dato che la prima richiesta di residenza fittizia della signora è stata rigettata. La risposta dell’Assessore Coletti è arrivata in data 4 ottobre 2024. Nel frattempo ACER ha messo a disposizione della famiglia un’abitazione a Tresignana, che purtroppo è andato a fuoco alla fine del mese di settembre a causa di una candela lasciata accesa. Non avendo ancora la residenza, la famiglia non aveva potuto effettuare gli allacciamenti di luce, acqua e gas.

Leggi l’interrogazione.

Leggi la risposta dell’assessora Coletti.

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