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Rigenerazione Urbana e Rigenerazione Umana
1- la Città con le Persone
A monte di ogni progetto di rigenerazione urbana credo debba esistere un progetto di
rigenerazione umana.
La Città non serve a se stessa: serve, e ne gode, a chi ci abita, chi ci lavora, chi la visita. Solo
allora, come sostiene l’architetto Fucksas, è una bella città.
Ripensare il sistema di mobilità urbana a Ferrara significa immaginare un equilibrio tra
sostenibilità ambientale, efficienza, accessibilità e qualità della vita.
Ferrara, con il suo centro storico patrimonio UNESCO e la forte vocazione ciclabile, ha delle
basi solide da cui partire.
Mobilità vuol dire tempo. Poniamoci dunque un obiettivo finale condivisibile, misurabile e
raggiungibile: 15 minuti.
“ Quindici minuti” è la promessa che la Città di Ferrara può fare ai suoi cittadini se essi stessi
collaboreranno attivamente al progetto di Rigenerazione Urbana & Umana.
Questo è il tempo cui il cittadino ferrarese deve attendersi per poter svolgere le attività
quotidiane e aver accesso ai servizi essenziali (scuola, lavoro, salute, cultura) recandovisi a
piedi o in bicicletta o, per i più deboli, con l’aiuto di ausili a basso impatto ambientale.
Quì prospetto la prima parte di una proposta articolabile in tappe a breve, medio e lungo
periodo, seguendo un approccio integrato:
Breve periodo (0-2 anni) – Fase 1: la Città con le Persone : Interventi rapidi e a basso costo –
Medio periodo (2-5 anni) – Fase 2: la Città Interconnessa: Infrastrutture e riforma dei sistemi
Lungo periodo (5-10 anni) – Fase 3: la Città in 15 minuti: Trasformazione strutturale e culturale
Fase 1: la Città con le Persone (Breve periodo e basso costo (0-2 anni)
La prima cosa che si deve affrontare;
è l’avvio di percorsi partecipativi nei singoli quartieri per presentare il progetto, chiarire vantaggi
e sacrifici, condividerne gli obiettivi. E’ molto ,importante che la promessa di una “Città a quindici
minuti” sia condivisa e partecipata dalla comunità: non è un programma elettorale a breve
termine ma un disegno a lungo termine che, pur con le inevitabili correzioni che le esigenze e le
tecnologie progressivamente richiederanno, mira a costruire un sistema di mobilità integrato,
sostenibile, accessibile e innovativo, migliorando la qualità della vita dei cittadini e l’attrattività
urbana.
Quindi:
sensibilizzazione e partecipazione
• Avvio di percorsi partecipativi nei quartieri per co-progettare mobilità locale.
• Educazione alla mobilità sostenibile nelle scuole.
La seconda necessità è che, per avere tempo, occorre spazio:
Ferrara è sia una città turistica che universitaria. Se per il turista la richiesta di spazio si può
soddisfare con parcheggi sicuri, sorvegliati e a pagamento, per lo studente universitario il
problema è diverso: si muove solitamente in bicicletta ma arriva in città in automobile, che poi
parcheggia nei pressi del proprio domicilio per muoverla raramente.
Questo comportamento è segnalato da moltissimi cittadini costretti ad utilizzare la propria
autovettura per i più svariati motivi, dal recarsi al lavoro, ad una visita, a fare la spesa e che al
loro rientro trovano con grande difficoltà posti disponibili a distanza ragionevole dall’abitazione.
L’ampliamento delle zone di parcheggio per i soli residenti risulta quindi necessario, come
parallelamente risulta logico pensare un HUB fuori le mura, servito da navette, dove si possa
parcheggiare in tutta sicurezza l’auto o la bicicletta ad un prezzo convenzionato con le Scuole e
le Università.
E’ un primo passo verso lo svuotamento e il progressivo allargamento delle strade entro le
mura, verso una situazione meno costretta e stressante dei cittadini tutti e verso un
miglioramento delle condizioni ambientali.
La contemporanea estensione e messa in sicurezza della rete ciclabile esistente, l’ampliamento
delle zone a traffico limitato con accessi smart e permessi dinamici facilmente gestibili tramite
app dedicata, la revisione degli orari e dei percorsi degli autobus e la promozione del biglietto
unico integrato (bus + treno + bici anche a noleggio) non possono far altro che iniziare a
migliorare la qualità della vita in Città.
Quindi:
ottimizzazione della mobilità ciclabile
• Estensione e messa in sicurezza della rete ciclabile esistente,
con corsie protette nei punti critici.
• Realizzazione di una rete di bike lanes leggere in zone a traffico
promiscuo.
• Potenziamento del bike sharing, con nuove stazioni in periferia e
integrazione con app.
ZTL e moderazione del traffico
• Revisione e ampliamento della ZTL con tecnologie digitali
(varchi smart, permessi dinamici).
• Introduzione di zone 30 km/h in tutti i quartieri residenziali.
trasporto pubblico
• Revisione orari e percorsi degli autobus per migliorare frequenze
e connessioni.
• Promozione del biglietto unico integrato (bus + treno + bici).
.
A seguire prossimamente
Medio periodo (2-5 anni) – Fase 2: la Città Interconnessa: Infrastrutture e riforma dei sistemi
Lungo periodo (5-10 anni) – Fase 3: la Città in 15 minuti: Trasformazione strutturale e culturale
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