Skip to main content

La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

admi2 | 24 Apr 2024

25 APRILE 2024: QUARTO ANNO DI CHIUSURA DEL MUSEO DEL RISORGIMENTO E DELLA RESISTENZA

Digitando “Museo della Resistenza Ferrara” sul sito del Comune, compare questa comunicazione: “Il Museo è chiuso al pubblico fino a data da destinarsi per trasferimento sede”.
Nell’estate del 2020, tutto ciò che conteneva è stato rimosso, gli uffici trasferiti a
Porta Paola fino a data da destinarsi in attesa della nuova sede, individuata nel Palazzo Pico Cavalieri, la cui ristrutturazione è in corso dall’estate del 2023.
Negli ex spazi del Museo si trova da tempo il bar di Palazzo dei Diamanti. Si poteva scegliere di spostarlo in altra sede idonea o di lasciarlo in un limbo. È stata scelta la seconda opzione: il limbo.

25 aprile 2024: chiediamo che la riapertura del Museo del Risorgimento e della Resistenza diventi una priorità, con l’individuazione di una sede adeguata per dare finalmente alla città un museo sulla sua storia in un luogo ampio, con spazi per la didattica.
Chiediamo che chi oggi si occupa di ricerca e documentazione storica sia messo nelle condizioni di poter utilizzare gli strumenti di cui la città già dispone, per sopperire alla perdita del patrimonio umano e morale costituito dai partigiani. Senza sede fisica, il Museo non può esprimere le sue potenzialità di divulgazione e informazione e formazione.

La memoria storica dell’antifascismo e della Resistenza dev’essere uno strumento per interpretare il presente! Antifascismo è una parola importante, che va pronunciata, promossa e praticata con ogni mezzo a nostra disposizione.
Si tratta di chiedersi cosa significa oggi riconoscere e prevenire le radici del fascismo, e farlo interpellando la realtà che viviamo: tutelando la libertà di espressione e il pluralismo, difendendo le minoranze e riducendo le ingiustizie, denunciando le discriminazioni e la repressione del dissenso.

Il “Museo del Risorgimento” è stato inaugurato nel 1903, in onore dei patrioti ferraresi Giacomo Succi, Domenico Malagutti e Luigi Parmeggiani: raccoglie armi, uniformi, cimeli, fotografie, manifesti e documenti ferraresi e nazionali dei secoli XIX e XX. Nel 1954 è stata aggiunta la sezione dedicata alla Resistenza italiana; in quell’occasione, ha cambiato nome in “Museo del Risorgimento e della Resistenza.”

Durante questi ultimi (faticosissimi) quattro anni, il Museo ha continuato a collaborare con le scuole superiori della città: i risultati sono la coraggiosa mostra “Tutti colpevoli, tutti assolti” sulle atrocità compiute dal regime fascista nel periodo coloniale, realizzata in collaborazione con il Liceo “L. Ariosto” e il recente progetto di PCTO con una classe dell’Iti “Copernico-Carpeggiani”, che ha consentito di impostare un programma informatico di catalogazione e visione dei materiali del Museo che al momento giacciono nei depositi. Importanti sono state anche le collaborazioni con l’ANPI e con l’Istituto di Storia Contemporanea.

Senza una sede, però, le potenzialità di un Museo che potrebbe e dovrebbe ampliare la propria attività di ricerca e di divulgazione sono di fatto quasi azzerate, nonostante l’impegno di chi ci lavora. Quest’anno Ferrara festeggerà per la quarta volta la Liberazione con il Museo ancora privo di una sede.

Giovedì 25 aprile alle ore 12.00 appuntamento in Corso Ercole I D’Este 17, davanti all’ex sede del Museo per chiederne la riapertura in un luogo idoneo, dove possa esercitare la sua fondamentale funzione educativa.

Viva l’Italia antifascista!

Anna Zonari
Candidata Sindaca di Ferrara