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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Autore: Rodolfo Baraldini

Spazio pubblico intitolato a Craxi, Zonari: “Messaggio pericoloso soprattutto ai giovani”

L’esponente de La Comune si è soffermata sulla promozione di “una visione più inclusiva della storia”

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La consigliera comunale Anna Zonari ha rimarcato la propria contrarietà circa l’opportunità di dedicare uno spazio pubblico a Bettino Craxi. Un tema affrontato nell’ultimo Consiglio comunale, nella seduta di lunedì 24, dove la mozione proposta da Forza Italia è stata approvata con 16 astenuti, 10 favorevoli e 4 contrari.

L’esito della votazione ha suscitato la soddisfazione del Psi che ha stigmatizzato il voto contrario dell’esponente de La Comune, sottolineando che “Zonari ha mostrato una distanza culturale e politica insanabile con la tradizione riformista e socialista” e che “l’accordo tecnico che ha portato al sostegno della sua candidatura può considerarsi concluso”.

La presidente del Gruppo consiliare di minoranza è dunque tornata sull’argomento, il cui contesto è stato definito un’occasione per “discutere una questione che tocca profondamente i valori della nostra comunità”. Zonari ha ricordato quanto “il tema fosse controverso”, e quanto a dimostrarlo fosse “il fatto che i consiglieri comunali che hanno deciso di astenersi dal voto sono stati molti più di quelli che hanno dato voto favorevole”.

Da qui al concetto che “comprendo e rispetto le diverse opinioni, ma come ho avuto modo di sottolineare durante la discussione, ritengo che una buona Amministrazione cittadina dovrebbe evitare accuratamente di attribuire il nome delle strade a figure controverse e fortemente divisive, promuovendo una visione più inclusiva della storia, che rifletta i principi di legalità e moralità che ci uniscono e onorando chi si è distinto per l’impegno civile, sociale o culturale, esempi luminosi per la nostra comunità”.

L’esponente di opposizione ha aggiunto che “la figura di Bettino Craxi è indubbiamente complessa e, senza entrare nel merito di una valutazione politica sul suo operato, ritengo che ricordare le sentenze definitive che lo hanno condannato per corruzione e altri reati finanziari, la sua fuga dalla giustizia e la morte in contumacia non significhi essere rapiti da un ‘dipietrismo incendiario’ o da ‘giustizialismo’ fine a se stesso”.

Zonari ha evidenziato che “le vicende giudiziarie di Bettino Craxi rappresentano un capitolo significativo nella storia della politica e della ‘questione morale’ in Italia. L’intitolazione di una via o piazza a Craxi rischia di inviare un messaggio pericoloso, soprattutto ai giovani. Dovremmo onorare figure che incarnino l’integrità e il rispetto delle leggi, non chi le ha violate. La questione morale non può essere banalizzata o ignorata”.

Per la consigliera comunale “una tale decisione potrebbe creare divisioni nella nostra comunità, generando risentimento e disaffezione. Già oggi scontiamo una disaffezione alla politica; vorrei ricordare che alle ultime elezioni politiche, per la prima volta si è recato al voto meno del 70% degli elettori, con punte anche più elevate tra i giovani, tanto da poter tranquillamente affermare che il più grande partito in Italia è quello degli astenuti”.

Zonari ha sottolineato che “quando i cittadini percepiscono una mancanza di integrità e di etica da parte di coloro che li rappresentano, la fiducia nel sistema politico e nelle istituzioni può diminuire, portando a sfiducia, apatia e risentimento. La crisi della democrazia rappresentativa manifestata dal crescente astensionismo elettorale, ha certamente molte cause, ma tra queste la ‘questione morale’ non è certo la meno influente. Spetterebbe alle forze politiche aprire una riflessione onesta su come affrontare l’aspetto della fiducia e recuperare il rapporto con gli elettori”.

A detta della consigliera, si tratta di “una riflessione che però, al di là delle dichiarazioni di rito, non pare essere ancora iniziata veramente. Se vogliamo invertire la tendenza, dovremmo dedicare i nostri spazi pubblici a persone che hanno contribuito positivamente alla società, unendo e ispirando. Non sono in discussione gli ideali socialisti a cui Craxi faceva riferimento, bensì la figura di un uomo politico che ha avuto sicuramente delle luci, ma anche molte ombre, e che fu protagonista, in negativo, del crollo della prima Repubblica”.

Zonari ha concluso che “esistono alternative per preservare la memoria di Bettino Craxi, come iniziative culturali o storiche che ne analizzino criticamente la figura. La memoria pubblica è un bene prezioso, da maneggiare con cura e responsabilità. Le nostre decisioni devono riflettere i valori in cui crediamo e l’impatto che vogliamo avere sulle future generazioni”.

Aumento delle spese per il verde pubblico, ‘La Comune’ chiede spiegazioni

Anna Zonari interroga il vicesindaco Balboni sui costi degli interventi: i dettagli

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Aumentano i costi per la manutenzione del verde pubblico. E il gruppo consiliare ‘La Comune’ si chiede il perché. A redigere un documento ufficiale è Anna Zonari, che specifica come “il vicesindaco Alessandro Balboni ha fornito l’ammontare degli stanziamenti straordinari”.

“Per l’anno 2021 è di 997.498 euro – riprende la consigliera -, per 2022 di 973.994 euro, per il 2023 di 1.057.384 euro e per l’anno 2024 di 1.427.061 euro. Mentre per l’anno 2025 ha dichiarato di fare riferimento al contratto di servizio con Ferrara Tua per la gestione sia ordinaria che straordinaria del verde pubblico”.

Da qui le domande. “Di che natura sono gli interventi straordinari computati nella voce di bilancio ‘Interventi straordinari al verde pubblico’? Quali sono i motivi per cui si è verificato un significativo aumento delle spese negli anni 2023 e 2024? Quali e perché tali interventi sono stati a carico del Comune anziché di Ferrara Tua?”.

E ancora, concludendo: “Perché nelle previsioni di spesa a questa voce si è passati dai 1.427.061 euro del 2024 a 0 euro nel 2025? Di che natura sono gli interventi per cui le previsioni di spesa nel 2026 sono di 50mila euro?”.

Una piazza intitolata a Craxi. Maggioranza ok, Pd astenuto. Zonari: “No, è un condannato”

Il Psi, che aveva sostenuto La Comune in campagna elettorale: “Per noi, conclusi tutti i rapporti”. Levato (Forza Italia): “Una grande personalità della nostra politica, recentemente riabilitata”.

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Un consiglio comunale di cortocircuiti. Prima della bagarre scatenata dai pro Pal, che hanno interrotto i lavori dell’aula, si è consumata un’altra frattura politica. Il consigliere di Forza Italia, Francesco Levato, con un documento circostanziato e nel quale vengono – tra le altre – riportate le parole dei presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella (non propriamente dei destrorsi forsennati) – propone di intitolare una via o una piazza allo statista, ex presidente del Consiglio e leader socialista, Bettino Craxi. Alla fine, la via o la piazza si faranno. Le argomentazioni a supporto del documento non hanno un tono agiografico ma sono volte, dice Levato, “a riconoscere un luogo a una grande personalità della nostra politica, recentemente riabilitata”.

Com’era prevedibile, la maggioranza vota a favore benché con qualche distinguo, in particolare alle latitudini della civica del sindaco (qualche vecchia ruggine ideologica resiste anche lì), il Pd si astiene (con un intervento magistrale del consigliere Davide Nanni, che ha ricordato con la perizia dello storico le luci e le ombre di un personaggio che, seppur controverso, rispetto ai nani di oggi sicuramente giganteggia nel panorama politico), i 5 Stelle votano contro, il gruppo Anselmo si spacca (il capogruppo si astiene, Fiorentini e Poli si dichiarano contrari), poi arriva il voto – contrario – di Anna Zonari. Ed è qui che il cortocircuito prende forma. Sì, perché la capogruppo de ’La Comune’, in un moto di dipietrismo incendiario dice – in sostanza – che “non si può intitolare un luogo pubblico a un uomo condannato in via definitiva”. Pur, precisa, non “rinnegando le idee socialiste”. Il distillato di giustizialismo è andato per traverso a Davide Stabellini, segretario del Psi che – dopo la votazione, seguita dagli spalti del Consiglio – è andato via indignato. Proprio lo stesso Stabellini che, in campagna elettorale, aveva sostenuto convintamente, assieme al sodale radicale Mario Zamorani e all’ex sindaco Gaetano Sateriale, il progetto di Zonari. È troppo. “Il Psi non può non stigmatizzare il voto contrario della consigliera Anna Zonari, eletta anche con i voti socialisti alle recenti elezioni amministrative – si legge nella nota vergata dal segretario socialista – . Con questa scelta, Zonari ha mostrato una distanza culturale e politica insanabile con la tradizione riformista e socialista. L’accordo tecnico che ha portato al sostegno della sua candidatura può considerarsi concluso: il Psi prende atto della divergenza e ritiene definitivamente chiusa questa esperienza. Le argomentazioni espresse dalla consigliera, basate esclusivamente su questioni giudiziarie, rappresentano una visione anacronistica e superata. Oggi, la figura di Bettino Craxi viene riletta nella sua interezza, riconoscendone il valore di statista di livello internazionale, fautore di una sinistra riformista e protagonista della modernizzazione del Paese”.

Dello stesso tenore è anche il commento di Pasquale Claps, che rappresenta la fronda socialista confluita in Forza Italia. “Il voto del Consiglio – spiega – sancisce una giornata storica per la nostra città. Un grazie va al sindaco e ai consiglieri che hanno votato a favore, benché la civica del sindaco potesse mostrare più coraggio. Un plauso anche al Pd per l’astensione, dopo un intervento di parziale apprezzamento rispetto all’operato del presidente Craxi”. Le parole di Zonari? “Degne di una giustizialista di bassa macelleria”. Il tintinnio di manette, non si sente più.

La Nuova Ferrara: Si a una via intitolata a Craxi, PD astenuto – Gulinelli “Sgarbi, nessun conflitto di interessi”

In 7 mostre prestate 28 opere di Ferrara Arte, senza erogare compensi.

Una comunicazione del presidente, tre interrogazioni a risposta immediata, un’interpellanza, due deliberazioni e nove ordini del giorno e mozioni. Seduta prevedibilmente intensa, ieri, del Consiglio comunale, anche prima dell’interruzione per i ProPal.

Quindi niente esame della situazione Spal come da documento Pd.

Argomento sensibile la mozione per l’intitolazione di una via, piazza o luogo pubblico a Bettino Craxi.

È stata presentata da Francesco Levato (Forza Italia) col supporto di Fratelli d’Italia, Lega e consigliere Francesco
Rendine (Civica Fabbri). La mozione è passata con 10 sì, 16 astenuti (il gruppo Pd) e 4 no (Marchi, Zonari, Poli e Fiorentini). Spiega Levato: «Craxi è stato una figura rilevante come statista e intellettuale per diffondere libertà e democrazia. Senza trascurare la lotta al
terrorismo e il contrasto alle mafie». Davide Nanni spiega i motivi dell’astensione del Pd:
«Sono passati 25 anni dalla morte di Craxi, giusto ricordare uno dei leader più noti.  Ma non va dimenticato fortemente odiato da una parte dell’opinione pubblica italiana. Uomo travolto dalle indagini “mani pulite” e che è fuggito in Tunisia per difendersi dai processi e non nei
processi. Ricordiamoci della corruzione diffusa e del finanziamento illecito dei partiti».

Un no secco giunge invece da Anna Zonari (la Comune): «La toponomastica è strumento potente per indirizzare la politica e la memoria collettiva. Craxi è una figura controversa e divisiva: pesa come un macigno la questione morale. Così che segnale di rinnovamento diamo?». E invece la mozione passa.

Attenzione successivamente indirizzata sul funzionamento delle poste di Ravalle: lo stabile deve essere ristrutturato. «Era un punto di riferimento per la comunità – spiega Francesco Rendine (Civica Fabbri) – se i lavori proseguiranno a lungo ci
sarà un grande disagio per i cittadini. Servono misure tampone». Sulle quali ha rassicurato l’assessora Cristina Coletti: «Abbiamo già avuto un incontro produttivo con i dirigenti di Poste Italiane, che ci hanno confermato la piena volontà di dare continuità al servizio. Terremo
monitorata la situazione».

Poi focus sull’interpellanza presentata da Zonari in merito a conflitto d’interessi tra la Fondazione Ferrara Arte ed il presidente Vittorio Sgarbi che è anche presidente della Fondazione Cavallini-Sgarbi: «Possono coesistere i due ruoli e quante opere
della Cavallini Sgarbi sono state esposte nelle proposte di Ferrara Arte? » è l’interrogativo. Le ha risposto Marco Gulinelli, assessore alla Cultura: «Le opere avute in prestito sono state 28, spalmate su 7 mostre. E non abbiamo erogato alcun compenso. Non c’è quindi mai stato un conflitto d’interessi».

Conflitto di interessi. Gulinelli promuove Gulinelli

L’assessore risponde sul controllo di se stesso. Ma tace sulle spese. Zonari: “Anomalia”

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“Sì”. È la risposta alla domanda se la vigilanza esercitata dall’assessore Gulinelli o da altri organi preposti rispetto a potenziali conflitti d’interesse in Ferrara Arte sia stata valida. E la risposta arriva dallo stesso assessore Marco Gulinelli.

È il ‘bisticcio istituzionale’ andato in scena nell’ultimo consiglio comunale. Anna Zonari de La Comune chiedeva in una interpellanza al sindaco lumi in merito ai rapporti tra Ferrara Arte e Vittorio Sgarbi, presidente della Fondazione Cavallini Sgarbi.

Tra i punti sollevati da Zonari vi era anche la richiesta di conoscere il numero di opere della Fondazione Cavallini-Sgarbi esposte in mostre organizzate da Ferrara Arte e i relativi costi a carico dell’ente pubblico.

La consigliera di opposizione faceva presente che “la presenza di un’opera d’arte all’interno di mostre ufficiali ne attesta la qualità e ne aumenta visibilità e prestigio e di conseguenza il valore economico”.

Ecco allora che se la Fondazione Cavallini Sgarbi, di cui è presidente il critico d’arte che è anche presidente di Ferrara Arte, comporterebbe, a detta di Zonari, una coesistenza di ruoli che potrebbe scadere in un potenziale conflitto di interessi.

L’assessore, uomo di fiducia dello stesso Sgarbi, risponde che ad oggi le opere della Fondazione Cavallini Sgarbi esposte “sono state 28 spalmate su 7 mostre”. E “né il Comune di Ferrara né Ferrara Arte hanno pagato nessun compenso”.

E secondo l’assessore non si può parlare di conflitto di interesse “perché né Sgarbi né la fondazione di cui è presidente non hanno mai percepito compensi per le opere date in prestito a Ferrara Arte. Più che un conflitto di interesse sarebbe più corretto parlare di dono alla città”.

Infine la domanda sulla vigilanza dovuta da parte dell’assessorato alla cultura. Una domanda rivolta al sindaco Alan Fabbri, il quale però ha delegato a rispondere proprio Golinelli.

Di fronte alla valutazione positiva che Gulinelli fa di se stesso, Zonari obbietta che è quantomeno “anomalo che un assessore risponda che ha vigilato bene su se stesso”. Ma anche sul resto della spiegazione la consigliera avanza dubbi: “nell’interpellanza non si faceva coincidere l’ipotesi di conflitto di interesse con un eventuale compenso per il prestito delle opere. Ci sono costi di assicurazione, trasporti, manutenzione opere…”.

Su questi Gulinelli non ha proferito parola.

In città un luogo intitolato a Bettino Craxi. Psi soddisfatto, ma chiude con Anna Zonari

La consigliera: “Una buona Amministrazione evita di attribuire il nome delle strade a figure divisive”
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errara avrà una via o un luogo dedicato a Bettino Craxi. Lo ha stabilito il Consiglio comunale nella seduta di lunedì 24 marzo”. Il Partito Socialista Italiano ha espresso “soddisfazione per il riconoscimento ufficiale al proprio leader, uomo di Stato che ha segnato la politica italiana e internazionale con una visione riformista e modernizzatrice”.

Una nota della forza politica ha ricordato che “la mozione, presentata dal consigliere di Forza Italia Francesco Levato, raccoglie l’essenza politica di un uomo che ha dedicato la propria vita al Paese”, ritendo “positivo anche il contributo del consigliere Davide Nanni e del gruppo del Partito Democratico, il cui voto compatto ha favorito l’approvazione dell’iniziativa”. Un voto, quello dei consiglieri Dem, destinato all’astensione.

L’esito della votazione è stata infatti di 16 astenuti, 10 favorevoli e 4 contrari. Fra i voti contrari, anche quello della consigliera de La Comune Anna Zonari, che ha rimarcato che “la toponomastica delle strade urbane può essere uno strumento potente per riscrivere la storia politica dell’Italia e, visto che la storia la riscrivono i vincitori, intitolare una strada a un politico anziché a un altro, è un modo per indirizzare la memoria collettiva”.

Zonari ha aggiunto che “normalmente una buona Amministrazione cittadina evita accuratamente di attribuire il nome delle strade a figure controverse e fortemente divisive. Non sono rari i casi in cui i nomi di strade legati a figure storiche controverse sono stati rimossi o sostituiti per prendere le distanze da un passato scomodo, ma, soprattutto, promuovere una visione più inclusiva della storia”.

In relazione alla scelta della capogruppo de La Comune, il Psi ha sottolineato che “non può non stigmatizzare il voto contrario della consigliera Anna Zonari, eletta anche con i voti socialisti alle recenti elezioni amministrative. Con questa scelta, Zonari ha mostrato una distanza culturale e politica insanabile con la tradizione riformista e socialista”.

Da qui alla comunicazione che “l’accordo tecnico che ha portato al sostegno della sua candidatura può considerarsi concluso: il Psi prende atto della divergenza e ritiene definitivamente chiusa questa esperienza. Le argomentazioni espresse dalla consigliera, basate esclusivamente su questioni giudiziarie, rappresentano una visione anacronistica e superata”.

La Segreteria provinciale del Psi, ha pertanto concluso che “oggi, la figura di Bettino Craxi viene riletta nella sua interezza, riconoscendone il valore di statista di livello internazionale, fautore di una sinistra riformista e protagonista della modernizzazione del Paese”.

Sulla proposta di intitolare una strada o un luogo pubblico a Bettino Craxi

Trascrizione:

La toponomastica delle strade urbane può essere uno strumento molto potente per riscrivere la storia della politica italiana e intitolare una strada ad un politico anziché ad un altro è un modo per indirizzare la memoria collettiva, per questo normalmente la buona amministrazione cittadina evita accuratamente di attribuire il nome delle strade a delle figure controverse e fortemente divisive.

Non sono rari i casi in cui i nomi di strade legati a figure storiche e controverse sono stati addirittura rimossi o sostituiti proprio per prendere le distanze, ma soprattutto per promuovere una visione più inclusiva della storia. Riguardo a questa particolare richiesta di intitolare una via di Ferrara a Bettino Craxi non entro nel merito della valutazione politica del suo operato, limitandomi ad una riflessione sul fatto,
non secondario, che fu condannato in via definitiva a 5 anni e 6 mesi per corruzione nel processo ENI – SAI, a 4 anni e 6 mesi per finanziamento illecito nel processo relativo alle tangenti della metropolitana milanese, senza dimenticare che fuggì all’estero, evitando di affrontare i processi e scontare la pena.

È vero che l’Italia non è il paese in cui i Ministri si dimettono solo per le accuse di aver copiato una tesi di laurea o per aver comprato una laurea. In Germania negli ultimi 15 anni ben tre Ministri si sono dimessi per le accuse di plagio nella loro tesi di dottorato. Quindi, queste condanne e questa fuga pesano come macigni non solo sull’immagine di Bettino Craxi, ma sulla questione morale della intera politica italiana di quel periodo, questione morale di cui non si sente quasi mai parlare.

Non lamentatevi della dilagante sfiducia nelle istituzioni e della crisi della rappresentatività che emerge dal crescente astensionismo elettorale, che segnale di rinnovamento morale diamo? Soprattutto alle future generazioni? Se non vogliamo che la memoria collettiva di Ferrara si orienti verso un’idea che il consenso politico può condonare l’illegalità non possiamo dare a una strada di Ferrara il nome di un
politico della storia recente condannato più volte in via definitiva che non ha scontato la pena trasferendosi in Tunisia. Per questi motivi il mio voto è negativo.

Ci tengo tuttavia a sottolineare che opporsi all’intitolazione di una via Craxi è fondata su una riflessione sui principi di onestà e giustizia nella
politica e non su un rifiuto degli ideali socialisti in generale. È infatti fondamentale distinguere la vicenda di Craxi dalle più ampie istanze del socialismo e del socialismo italiano. Il socialismo ha una storia ben più ampia e complessa della sola figura di Craxi e le preoccupazioni etiche sollevate dalla sua vicenda giudiziaria non inficiano necessariamente la validità di altre istanze e valori comuni e condivisi con il movimento socialista.

 

Ferrara e il consumo di suolo nel quadrante est, futuro da chiarire

Dal progetto Fe.ris al Pug: il ruolo dei cittadini nella pianificazione urbana e le scelte calate dall’alto. Interpellanza del gruppo consiliare La Comune di Ferrara

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Quando nel 2022 venne presentato il progetto Fe.ris, che prevedeva la realizzazione di un ipermercato in un campo agricolo prospiciente il parco delle Mura all’angolo tra via Caldirolo e via Turchi, un nutrito numero di cittadini prese coscienza di come solo rendendo i cittadini partecipi delle scelte che plasmano gli spazi in cui vivono si poteva prospettare una città futura migliore.

I residenti conoscono le peculiarità, le criticità e le potenzialità del proprio territorio meglio di chiunque altro. La loro prospettiva può contribuire a progetti urbanistici più equilibrati e realmente utili. Per questo la proposta di Piano Urbanistico Generale (PUG) presentata dall’amministrazione ha ricevuto centinaia di osservazioni da cittadini che hanno passato ore a studiare cartografie e discipline urbanistiche, non per chiedere di realizzare una villetta nel proprio giardino, ma per suggerire migliorie, soluzioni ai problemi, idee di sviluppo, con la prospettiva di migliorare la qualità del vivere a Ferrara . Alcune di queste osservazioni al PUG sono state accolte, almeno parzialmente; ma alla fine è stata adottata la proposta presentata dalla giunta senza sostanziali modifiche; riproducendo il solito panorama urbanistico caratterizzato da scelte calate dall’alto .

La pianificazione urbana svolge un ruolo cruciale nel dare forma al futuro delle città, bilanciando le esigenze di crescita economica, le esigenze sociali e la sostenibilità ambientale. Il PUG funge da strumento primario per governare le trasformazioni urbane del territorio comunale di domani. Tuttavia, l’implementazione dei PUG può essere complessa, spesso comportando compromessi e aggiustamenti che possono inavvertitamente contraddire gli obiettivi iniziali del piano e le più ampie politiche regionali.

Per questo i cittadini che si erano studiati le cartografie del PUG sono rimasti perplessi vedendo che veniva adottata una serie di trasformazioni del perimetro del territorio urbanizzato nell’area est di Ferrara.
La trasformazione di aree agricole in aree urbanizzate, anche se progettata con attenzione alla permeabilità, solleva diversi interrogativi. Ma il principale è: perchè farla? A chi giova? Perchè quel campo e non quello del vicino?

Conoscendo gli obiettivi specifici del PUG di Ferrara in merito alla riduzione del consumo di suolo e alla salvaguardia dei terreni agricoli, ogni trasformazione da terreno non edificabile a terreno edificabile dovrebbe essere ben motivata. Con la popolazione in calo e migliaia di abitazioni inutilizzate non abbiamo certo bisogno di nuove speculazioni residenziali.

Se poi, come è successo, è stato segnalato dai cittadini che queste trasformazioni erano in contrasto con la legge regionale, non si può far finta di niente.

Inoltre, la pressione per tali trasformazioni può favorire pratiche abusive, mettendo a dura prova l’efficacia dei meccanismi di controllo e vigilanza.

Per questo abbiamo chiesto al Sindaco che venga chiarito il processo decisionale che ha portato ad almeno 6 trasformazioni da area agricola a tessuto urbanizzato nel quadrante est di Ferrara. Nel complesso sono decine di ettari di terreno la cui urbanizzazione va in contrasto con l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo.

Vogliamo che sia fatta chiarezza su ciascuna di queste scelte di pianificazione urbana, comprenderne la loro logica ed esaminare attentamente il ruolo dei decisori politici nel dare forma a questi sviluppi potenzialmente in contrasto con le leggi regionali.

 

Pug Ferrara, da area agricola a tessuto urbano e Zonari attacca: “Anomalie sui tempi, sono abusi?”

La consigliera: “Nel quadrante est possibili violazioni della legge regionale”. Sei trasformazioni da area agricola a tessuto urbanizzato, ecco quali

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Ferrara «Abbiamo chiesto al sindaco che venga chiarito il processo decisionale che ha portato ad almeno 6 trasformazioni da area agricola a tessuto urbanizzato nel quadrante est di Ferrara. Nel complesso sono decine di ettari di terreno la cui urbanizzazione va in contrasto con l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo. Vogliamo che sia fatta chiarezza su ciascuna di queste scelte di pianificazione urbana, comprenderne la loro logica ed esaminare attentamente il ruolo dei decisori politici nel dare forma a questi sviluppi potenzialmente in contrasto con le leggi regionali». L’annuncio è del gruppo consiliare “La Comune”, che ha deciso di verificare e approfondire alcuni aspetti del Piano urbanistico generale (Pug), approvato a dicembre 2024 dopo un percorso nel quale sono stati accumulati notevoli ritardi.

La presidente, Anna Zonari, ha presentato a questo scopo un’interpellanza nella quale si evidenziano segnalazioni anche riguardo a possibili violazioni della legge urbanistica regionale, la n. 24 del 2017, a causa dell’adozione di trasformazioni, con modifica del perimetro urbanizzato, e di frazionamenti di superfici. I casi segnalati nell’interpellanza fanno riferimento all’adozione di scelte con possibili effetti edificatori, concentrate in alcune aree della zona est.

L’atto chiede quindi al sindaco, Alan Fabbri, e al presidente del Consiglio comunale, Federico Soffritti, «qual è la motivazione, per ognuna delle aree indicate, per cui sono state trasformate da area verde, in genere agricola, ad area urbanizzata con il conseguente rischio di aumentare il consumo di suolo» e se «queste trasformazioni non siano in contrasto con la Legge regionale 24 del 2017». L’interpellanza chiede i nomi dei «referenti politici dell’amministrazione che hanno interloquito con i privati prima dell’assunzione della proposta di Pug» (l’ex assessore Lodi, ricorda Zonari, affermò di non essere stato lui il referente); e di sapere se i «frazionamenti di alcune aree trasformate da verdi a edificabili, molti mesi prima dell’assunzione della proposta di Pug in Consiglio comunale, prefigurino una possibile lottizzazione abusiva; se assessorati e uffici del Comune preposti, a fronte delle osservazioni/segnalazioni ricevute abbiano correttamente vigilato e agito sia rispetto al presunto non rispetto della legge regionale 24/2017, sia rispetto a presunti abusi edilizi; e perché nel sito del Comune non è indicato chi è il responsabile dell’ufficio di vigilanza». L’atto evidenzia l’anomalia di alcuni frazionamenti che sarebbero avvenuti su aree oggetto delle variazioni con notevole anticipo rispetto all’adozione finale del piano.

Tra i punti del territorio indicati ci sono «una frazione dell’area verde tra via Caldirolo e via Turchi, trasformata in Tessuto Urbano a media densità, prevedendo una possibile edificazione residenziale»; appezzamenti in via del Melo, «frazionamento che risulta registrato meno di 10 giorni dopo l’approvazione della proposta di Pug da parte della giunta, avvenuta a marzo 2024, nella quale l’area veniva trasformata in “Tessuto urbano di bordo ad alta permeabilità”»; altre suddivisioni di terreno in via Pioppa, «che risultano registrate meno di 10 giorni dopo l’approvazione da parte della giunta della proposta di Pug, con l’area trasformata in “Tessuto urbano di bordo ad alta permeabilità”». Movimenti molto anticipati, sottolinea Zonari, rispetto alla data di adozione del Pug da parte del Consiglio comunale, «avvenuta oltre 8 mesi dopo».

Ma le anomalie, secondo la consigliera di “La Comune”, si estendono ad «altre aree verdi, in genere aree agricole periurbane, nella zona est di Ferrara, incluse nel perimetro del territorio urbanizzato». Zonari sottolinea che la «trasformazione di aree verdi in “tessuto urbano di bordo ad alta permeabilità”», superfici «che concorrono a contrastare i cambiamenti climatici e i loro effetti sulla società umana e sull’ambiente, a ridurre i rischi naturali e a migliorare la qualità dell’ambiente urbano», comporta «un possibile aumento del consumo di suolo», in contrasto con gli obiettivi del Pug, finalizzati alla sua riduzione e a favorire interventi «orientati prevalentemente a promuovere ed incentivare il riuso e la rigenerazione del territorio già urbanizzato».

Quadrante est della città, La Comune chiede chiarimenti sulle modifiche urbanistiche

Zonari ha posto l’accento sul “processo decisionale che ha portato a sei trasformazioni”
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Consumo del suolo e trasformazioni da territorio verde a urbanizzato sono temi presenti nell’interpellanza sul quadrante est della città, presentata dalla consigliera di opposizione Anna Zonari.

La presidente del Gruppo consiliare La Comune, infatti, ha ricordato che “quando nel 2022 venne presentato il progetto Feris, che prevedeva la realizzazione di un ipermercato in un campo agricolo prospiciente il parco delle Mura all’angolo tra via Caldirolo e via Turchi, un nutrito numero di cittadini prese coscienza di come solo rendendo i cittadini partecipi delle scelte che plasmano gli spazi in cui vivono si poteva prospettare una città futura migliore”.

Una premessa funzionale a evidenziare che “i residenti conoscono le peculiarità, le criticità e le potenzialità del proprio territorio meglio di chiunque altro”, e che “il Pug funge da strumento primario per governare le trasformazioni urbane del territorio comunale di domani”. Da qui alla considerazione che “i cittadini che si erano studiati le cartografie del Pug sono rimasti perplessi vedendo che veniva adottata una serie di trasformazioni del perimetro del territorio urbanizzato nell’area Est di Ferrara”.

Zonari ha aggiunto che “la trasformazione di aree agricole in aree urbanizzate, anche se progettata con attenzione alla permeabilità, solleva diversi interrogativi. Ma il principale è: perché farla? A chi giova? Perché quel campo e non quello del vicino? Conoscendo gli obiettivi specifici del Pug di Ferrara in merito alla riduzione del consumo di suolo e alla salvaguardia dei terreni agricoli, ogni trasformazione da terreno non edificabile a terreno edificabile dovrebbe essere ben motivata”.

L’esponente de La Comune ha dunque “chiesto al sindaco che venga chiarito il processo decisionale che ha portato ad almeno sei trasformazioni da area agricola a tessuto urbanizzato nel quadrante est di Ferrara. Nel complesso sono decine di ettari di terreno la cui urbanizzazione va in contrasto con l’obiettivo di ridurre il consumo di suolo. Vogliamo che sia fatta chiarezza su ciascuna di queste scelte di pianificazione urbana”.

 

Operazioni di diserbo chimico in città, Zonari: “Sostanza tossica, ci sono rischi?”

La consigliera de La Comune parte dalla presenza dei cartelli di avviso di Ferrara Tua
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Operazioni di diserbo chimico, scatta l’interrogazione. Anna Zonari (La Comune) è, infatti, intervenuta circa la campagna che Ferrara Tua sta portando avanti in alcune zone della città – da via Mentana a via Frescobaldi, passando per via Mascheraio e via Kennedy) – “tramite l’utilizzo di un prodotto a base di Flasasulfuron”.

Uno degli avvisi di Ferrara Tua circa l’operazione di diserbo chimico

“Si tratta – si legge nel documento della consigliera – di una sostanza molto tossica, in particolare per gli organismi acquatici con effetti di lunga durata”. Da qui l’elenco delle richieste. Partendo dalla volontà di sapere “come sia stato implementato dal 2021 ad ora il progressivo superamento delle tecniche del diserbo chimico previsto dal Contratto di Servizio e dalle Linee Guida”.

Poi, Zonari chiede “se siano stati valutati eventuali sistemi di diserbo alternativi meno impattanti sull’ambiente rispetto a quello adottato e, in caso affermativo, in base a quali considerazioni la scelta sia caduta sull’utilizzo della sostanza indicata”.

Infine, da La Comune ci si domanda “se siano stati valutati i rischi per la salute, oltre che per le persone, anche per gli animali domestici che frequentano le strade cittadine e se siano stati valutati principi attivi meno impattanti rispetto a molecole appartenente alla ben nota categoria dei Pfas”

Sgarbi e Ferrara Arte, otto richieste al sindaco: “Conflitto d’interessi?”

Otto richieste, tutte molto circostanziate, che ruotano attorno alla figura di Vittorio Sgarbi e del suo legame – in veste…

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Otto richieste, tutte molto circostanziate, che ruotano attorno alla figura di Vittorio Sgarbi e del suo legame – in veste di presidente – con la Fondazione (partecipata dal Comune), Ferrara Arte.

Sono quelle contenute nell’interpellanza depositata dalla capogruppo della Comune Anna Zonari. In particolare, la consigliera di opposizione chiede al sindaco Alan Fabbri per capire “dalla prima nomina del 2019 di Sgarbi a oggi, quante opere appartenenti alla Fondazione Cavallini-Sgarbi, siano state esposte in allestimenti organizzati o promossi dalla Fondazione Ferrara Arte e con quali eventuali costi a carico della stessa o del Comune”.

Zonari vuole sapere anche il motivo per cui “anche fosse solo potenziale, un conflitto di interessi di Sgarbi, per le attività di rilievo imprenditoriale nel mercato d’arte, sue o della Fondazione Cavallini-Sgarbi di cui è presidente, non abbia prefigurato una incompatibilità con la carica di presidente di Ferrara Arte, in particolare quando quest’ultima organizza mostre con opere proprietà della Fondazione Cavallini-Sgarbi o di Sgarbi o di suoi familiari”.

“Che provvedimenti ha preso o intenda prendere per la difesa di Ferrara Arte da ogni conflitto d’interesse – si legge ancora – L’amministrazione ritiene opportuno valutare la possibilità di introdurre modifiche allo statuto di Ferrara Arte finalizzate a difendere la Fondazione da ogni conflitto di interesse?”, si chiede.

Da ultimo, se “il Comune si è dotato o intende dotarsi di un regolamento specifico per le società partecipate e controllate, che preveda procedure dettagliate per la nomina dei membri degli organi di amministrazione e per la verifica dell’assenza di conflitti di interesse”; se ritenga che “l’assessore Gulinelli o chi di dovere, abbia esercitato un’adeguata vigilanza rispetto ai potenziali conflitti di interesse e se “l’amministrazione è a conoscenza della mancata pubblicazione sul sito di Ferrara Arte delle dichiarazioni e attestazioni obbligatorie in materia di trasparenza”.