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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Consiglio, frase al veleno dopo la Pace in Palestina «Comunista di m….»


Ferrara Una giornata di pace, quella di lunedì, con la firma in Egitto dell’accordo per Gaza: cessate fuoco e il rilascio degli ostaggi, israeliani e
palestinesi, sono stati le conseguenze. Un po’ meno pacifico il confronto — se così si vuole chiamare – in Consiglio comunale a Ferrara. Ma ‘almeno qui parliamo solo di toni. Perché alla presentazione di due ordini del giorno sul
la questione palestinese – uno sulla sospensione dei rapporti istituzionali con il Governo israeliano e l’altro perla pace, la legalità internazionale e la fine dell’economia del genocidio —, il sindaco, questa volta presente in aula, non è riuscito a rimanere al proprio posto. Preciso e puntale Alan Fabbri scrive le
motivazioni sui social: «Sono dovuto uscire all’ennesima provocazione dell’opposizione, che continua a sollevare dubbi e ad alimentare divisioni, imponendo alla città del Meis, del Ghetto Ebraico, delle deportazioni e di Giorgio Bassani di interrompere rapporti con Israele e dì boicottare farmaci e prodotti». Altri due odg che si aggiungono alle varie mozioni sul tema,che secondo Fabbri «servono ad alimentare l’odio che abbiamo visto in molte città
italiane». Intanto, durante l’intervento di Anna Zonari (La Comune), Fabbri abbandona la seduta, parla di documenti anacronistici ora che The Donald ha ottenuto «un’importante vittoria diplomatica» e c’è chi sente qualche parola di troppo: «Mi ha detto comunista di m…» dice la consigliera tra l’allibito e il sorpreso. Qualcuno parlava forse di odio o provocazione?

La frase sentita pronunciare a Fabbri fa scalpore e il giorno dopo Zonari incassa il sostegno di Pd e Fabio Anselmo, oltre alla precisazione dello stesso gruppo La Comune. Per chi se lo fosse perso,
“la consigliera ha riportato al centro la radice etica e giuridica della pace, spiegando che on può esserci cessate il fuoco duraturo senza giustizia, rispetto del diritto internazionale e consapevolezza dei legami economici che alimentano i conflitti» sottolinea in una nota La Comune, che aggiunge: «L’ordine del giorno non nasce da ideologia ma da una visione di cittadinanza attiva: un Comune che sceglie fornitori etici, che non chiude gli occhi di fronte alle violazioni dei diritti umani. Che un discorso civile e documentato venga accolto
con insulti è segno del degrado del linguaggio politico, non certo della sua forza». Anselmo esprime solidarietà a Zonari e intanto vede un atteggiamento un po’ confuso nella Maggioranza: «Mentre infatti il sindaco apriva giustamente il Consiglio con un intervento sul tema Palestina – ricorda l’avvocato – un consigliere ed un assessore della sua stessa maggioranza si affannavano a sostenere, poco dopo, che quella non era la sede giusta per parlarne». Prosegue Anselmo sull’episodio:« È inaccettabile che la consigliera possa essere costretta a subire quanto essa stessa ha denunciato, tanto più che tali comporta
menti si verifichino durante le sedute consiliari e vedano come protagonista il nostro sindaco. È un’immagine che,insieme a quella della sua discesa nell’arena durante il consiglio interrotto per la protesta dei pro Pal, evoca quelle del suo collega di Terni». Bandecchi, che con un manifestate arrivò addirittura al “testa a testa”. A Ferrara si è fatto meno, ma senza dubbio la questione Israelo-palestinese scotta e fa alzaredalle poltrone.

Pubblicato

15 Ottobre 2025

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