Il Medio Oriente in aula: “Zonari offesa dal sindaco. Tutta la nostra solidarietà”
Il gruppo Pd, le donne Dem e Anselmo con la collega de ’La Comune “Insulti personali a un intervento politico, questo non è accettabile”.
Non tarda ad arrivare la solidarietà del gruppo consiliare del Pd alla collega di opposizione Anna Zonari (La Comune). Il motivo? Durante la discussione del suo documento legato ai temi mediorientali, la capogruppo della civica di minoranza sarebbe stata appellata in maniera offensiva (“comunista di m…”) dal primo cittadino Alan Fabbri a margine della sua replica. Epiteto che sarebbe stato pronunciato dal sindaco a microfono spento ma che alcuni consiglieri di minoranza, e la diretta interessata, avrebbero sentito.
“Il Pd – si legge nel documento – esprime pieno sostegno alla consigliera Zonari, oggetto di un grave episodio durante la seduta del Consiglio comunale. Indipendentemente da come la si pensi sulla mozione da lei presentata, non è accettabile che un sindaco reagisca con insulti personali a un intervento politico. Si smetta di giustificare l’odio politico. Le istituzioni devono essere luogo di esempio, non di offesa. In consiglio comunale si deve dimostrare che il confronto può essere fermo ma rispettoso, anche tra posizioni differenti”. “Noi – aggiungono – siamo contro ogni linguaggio di odio e contro le parole che umiliano invece di costruire. Crediamo nel dialogo, nell’ascolto e nella forza delle idee, non negli insulti. Essere sindaco significa esserlo di tutte e tutti. La violenza verbale è segno di debolezza. Chi governa una comunità ha il dovere di mantenere equilibrio e rispetto. Stiamo con chi sceglie la via della pace, del confronto e della democrazia”.
Solidarietà e stigmatizzazione arriva anche dal capogruppo della civica Fabio Anselmo. “È inaccettabile – scrive in un documento – che la consigliera Anna Zonari, sempre pacata ed istituzionale nei propri interventi, possa essere costretta a subire quanto essa stessa ha denunciato: mentre parlava con la consueta moderazione, veniva ripetutamente interrotta dal sindaco il quale, non contento, si alzava platealmente voltandole le spalle, per abbandonare l’aula proferendo nei suoi confronti l’epiteto ’comunista di m…’ come Zonari stessa ha denunciato. Un lessico che purtroppo ho avuto io stesso occasione di subire personalmente”. “Il fatto che tali comportamenti si verifichino durante le sedute consiliari – chiude – e vedano come protagonista il nostro sindaco credo sia inaccettabile. È un’immagine che, insieme a quella della sua discesa nell’arena durante il consiglio interrotto per la protesta dei Pro-Pal, evoca quelle del suo collega di Terni. La mia più sincera solidarietà alla collega Zonari”.
Ilaria Baraldi (DonneDem) sferza duramente: “Al governo della città sta ancora Fabbri con la sua originale interpretazione del fair play istituzionale – così la consigliera – : in Consiglio pare abbia dato della ’comunista di m…’ alla consigliera Zonari. Lo ha fatto lontano dal microfono, già era evento eccezionale fosse in aula, per cui nulla di registrato, perché certi commenti ci tiene a farli ma preferisce farli fuori onda. Ci amareggia e offende ma non stupisce. Fabbri preferisce interpretare il maschilismo alla vecchia maniera, quella del maschio che zittisce le donne, ride loro in faccia e le chiama con la desinenza maschile. Tutte scene viste e sentite in consiglio comunale, quando sindaco e vicesindaco si divertivano a bullizzare la consigliera Ferraresi. Oggi tocca ad altre donne dell’opposizione subire gli effetti del patriarcato nostrano, meno raffinato di quello statunitense e ugualmente dannoso. Solidarietà a loro e alla consigliera Zonari, a nome di tutte le donne democratiche”.
Anche dal gruppo La Comune, arriva una nota in difesa della consigliera. “In un tempo in cui il dibattito pubblico si riduce spesso a slogan o insulti – si legge – Zonari ha riportato al centro la radice etica e giuridica della pace, spiegando che non può esserci cessate il fuoco duraturo senza giustizia, rispetto del diritto internazionale e consapevolezza dei legami economici che alimentano i conflitti. Il suo ordine del giorno non nasce da ideologia, ma da una visione di cittadinanza attiva: un Comune che sceglie fornitori etici, che non chiude gli occhi di fronte alle violazioni dei diritti umani, che educa alla pace con scelte concrete”. “Le parole di Zonari – è la chiosa – recuperano lo spirito originario della Costituzione e degli organismi internazionali nati dal dopoguerra: la pace come dovere istituzionale, non come bandiera di parte. Che un discorso così civile e documentato, sempre nei toni gentili che contraddistinguono la Consigliera, venga accolto con insulti è segno del livello di degrado del linguaggio politico, non certo della sua forza”.