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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Tag: Resto del Carlino

Il Medio Oriente in aula: “Zonari offesa dal sindaco. Tutta la nostra solidarietà”

Il gruppo Pd, le donne Dem e Anselmo con la collega de ’La Comune “Insulti personali a un intervento politico, questo non è accettabile”.

Non tarda ad arrivare la solidarietà del gruppo consiliare del Pd alla collega di opposizione Anna Zonari (La Comune). Il motivo? Durante la discussione del suo documento legato ai temi mediorientali, la capogruppo della civica di minoranza sarebbe stata appellata in maniera offensiva (“comunista di m…”) dal primo cittadino Alan Fabbri a margine della sua replica. Epiteto che sarebbe stato pronunciato dal sindaco a microfono spento ma che alcuni consiglieri di minoranza, e la diretta interessata, avrebbero sentito.

“Il Pd – si legge nel documento – esprime pieno sostegno alla consigliera Zonari, oggetto di un grave episodio durante la seduta del Consiglio comunale. Indipendentemente da come la si pensi sulla mozione da lei presentata, non è accettabile che un sindaco reagisca con insulti personali a un intervento politico. Si smetta di giustificare l’odio politico. Le istituzioni devono essere luogo di esempio, non di offesa. In consiglio comunale si deve dimostrare che il confronto può essere fermo ma rispettoso, anche tra posizioni differenti”. “Noi – aggiungono – siamo contro ogni linguaggio di odio e contro le parole che umiliano invece di costruire. Crediamo nel dialogo, nell’ascolto e nella forza delle idee, non negli insulti. Essere sindaco significa esserlo di tutte e tutti. La violenza verbale è segno di debolezza. Chi governa una comunità ha il dovere di mantenere equilibrio e rispetto. Stiamo con chi sceglie la via della pace, del confronto e della democrazia”.

Solidarietà e stigmatizzazione arriva anche dal capogruppo della civica Fabio Anselmo. “È inaccettabile – scrive in un documento – che la consigliera Anna Zonari, sempre pacata ed istituzionale nei propri interventi, possa essere costretta a subire quanto essa stessa ha denunciato: mentre parlava con la consueta moderazione, veniva ripetutamente interrotta dal sindaco il quale, non contento, si alzava platealmente voltandole le spalle, per abbandonare l’aula proferendo nei suoi confronti l’epiteto ’comunista di m…’ come Zonari stessa ha denunciato. Un lessico che purtroppo ho avuto io stesso occasione di subire personalmente”. “Il fatto che tali comportamenti si verifichino durante le sedute consiliari – chiude – e vedano come protagonista il nostro sindaco credo sia inaccettabile. È un’immagine che, insieme a quella della sua discesa nell’arena durante il consiglio interrotto per la protesta dei Pro-Pal, evoca quelle del suo collega di Terni. La mia più sincera solidarietà alla collega Zonari”.

Ilaria Baraldi (DonneDem) sferza duramente: “Al governo della città sta ancora Fabbri con la sua originale interpretazione del fair play istituzionale – così la consigliera – : in Consiglio pare abbia dato della ’comunista di m…’ alla consigliera Zonari. Lo ha fatto lontano dal microfono, già era evento eccezionale fosse in aula, per cui nulla di registrato, perché certi commenti ci tiene a farli ma preferisce farli fuori onda. Ci amareggia e offende ma non stupisce. Fabbri preferisce interpretare il maschilismo alla vecchia maniera, quella del maschio che zittisce le donne, ride loro in faccia e le chiama con la desinenza maschile. Tutte scene viste e sentite in consiglio comunale, quando sindaco e vicesindaco si divertivano a bullizzare la consigliera Ferraresi. Oggi tocca ad altre donne dell’opposizione subire gli effetti del patriarcato nostrano, meno raffinato di quello statunitense e ugualmente dannoso. Solidarietà a loro e alla consigliera Zonari, a nome di tutte le donne democratiche”.

Anche dal gruppo La Comune, arriva una nota in difesa della consigliera. “In un tempo in cui il dibattito pubblico si riduce spesso a slogan o insulti – si legge – Zonari ha riportato al centro la radice etica e giuridica della pace, spiegando che non può esserci cessate il fuoco duraturo senza giustizia, rispetto del diritto internazionale e consapevolezza dei legami economici che alimentano i conflitti. Il suo ordine del giorno non nasce da ideologia, ma da una visione di cittadinanza attiva: un Comune che sceglie fornitori etici, che non chiude gli occhi di fronte alle violazioni dei diritti umani, che educa alla pace con scelte concrete”. “Le parole di Zonari – è la chiosa – recuperano lo spirito originario della Costituzione e degli organismi internazionali nati dal dopoguerra: la pace come dovere istituzionale, non come bandiera di parte. Che un discorso così civile e documentato, sempre nei toni gentili che contraddistinguono la Consigliera, venga accolto con insulti è segno del livello di degrado del linguaggio politico, non certo della sua forza”.

Gaza, la giornata del digiuno «Segno concreto di vicinanza Noi, siamo accanto a chi soffre»

Calvano, capogruppo Pd in Regione, ha annunciato il proprio sostegno all’iniziativa . Alla giornata ha partecipato La Comune che ha dato l’adesione con la consigliera Zonari.

Ieri in tutta Italia si è tenuta una giornata di digiuno collettivo promossa dal gruppo Sanitari per Gaza. Anche in Emilia-Romagna tante sono state le adesioni. Paolo Calvano, capogruppo del Partito Democratico in Assemblea legislativa, ha annunciato il proprio sostegno all’iniziativa.

“Le immagini e le notizie che arrivano da Gaza ci parlano di una crisi umanitaria che non può lasciarci indifferenti – ha dichiarato –. Come rappresentanti delle istituzioni, come cittadini e come esseri umani, abbiamo il dovere di far sentire la nostra voce”. Parole che risuonano nel contesto di un conflitto che da mesi produce una conta insopportabile di vittime civili e che colpisce con particolare durezza medici e operatori sanitari. Centinaia di loro hanno perso la vita nei bombardamenti, mentre ospedali e strutture di soccorso vengono ridotti in macerie.

“Il digiuno promosso dai sanitari diventa un gesto simbolico ma fortissimo – ha aggiunto Calvano –. Un appello alla coscienza collettiva per la fine delle violenze e per garantire il rispetto del diritto internazionale, l’incolumità di chi porta aiuto e l’ingresso di forniture umanitarie essenziali”. La scelta del digiuno, sottolinea lo stesso Calvano, non è un atto di rinuncia fine a sé stesso, ma un segno concreto di vicinanza. Un modo per “stare accanto a chi soffre” e per ribadire che solo il dialogo e l’impegno comune possono tracciare la strada verso un futuro di pace.

Alla giornata ha partecipato anche la Comune di Ferrara, che ha annunciato l’adesione attraverso la consigliera Anna Zonari e un gruppo di cittadine e cittadini – Giuliana Andreatti, Daniela Cataldo, Andrea Firrincieli, Cinzia Pusinanti, Giovanna Tonioli e Marcella Ravaglia. Il comunicato della Comune richiama l’urgenza di non lasciare che la quotidianità dei massacri generi assuefazione. “Ormai i numeri prodotti dai crimini orribili che Israele consuma ai danni di chi vive e porta soccorso a Gaza e in Cisgiordania rischiano di creare una carestia delle coscienze”, si legge. Un monito che risuona forte: di fronte a un conflitto che rischia di scivolare nell’astrazione dei dati e delle statistiche, occorre restituire dignità alle vite spezzate.

La Comune ha scelto di evocare le parole della scrittrice palestinese Susan Abulhawa, che nei suoi testi ricorda come la storia e la memoria di un popolo non possano essere cancellate dalla forza delle armi né dalla propaganda. Una testimonianza che diventa ponte ideale con l’iniziativa del digiuno: piccolo atto di resistenza civile, stando allo spirito che muove gli organizzatori, che invita a guardare oltre i confini del presente e a immaginare una Palestina capace di ritrovare la sua vocazione plurale, multietnica, multireligiosa.

 

La Comune, il bilancio di un anno: “Ambiente, acqua pubblica e pace. Vasco? Sì ma non al Parco urbano”

Zonari: “Il nostro impegno all’opposizione ma rispettosi di tutti”. L’obiettivo è di ripresentarsi nel 2029

Saldamente all’opposizione, ma “con toni gentili, rispettosi di tutti” e soprattutto senza “muovere critiche fini a se stesse, ma proponendo soluzioni alternative”. Si descrive così, la capogruppo de La Comune Anna Zonari durante l’appuntamento organizzato ieri mattina per fare il bilancio del suo primo anno di attività all’interno dell’aula del Consiglio comunale.

Passa in rassegna tutte le istanze portate avanti nei dodici mesi, “sia dentro che fuori dall’aula” ma parte da un punto nevralgico che viene lambito alla fine della mattina. È l’ex candidato in Consiglio Alberto Squarcia a sollevare il tema: il concerto di Vasco Rossi al parco urbano il prossimo anno. Zonari sul punto è netta.

“Non siamo contro gli eventi – spiega – ne contro i concerti, anche di grandi dimensioni. Però, devono essere realizzati negli spazi giusti e non certo al parco Bassani che, anche due anni fa in occasione del concerto del Boss, è rimasto chiuso al pubblico per circa tre mesi”. Dall’urbanistica al Pug, passando per la partecipazione popolare, finendo con un tema che le sta molto a cuore e di cui si è tornati a parlare negli ultimi giorni: la ripubblicizzazione dell’acqua e del servizio rifiuti. Su quest’ultimo fronte – che Zonari chiama ironicamente “fuga da Alcatraz” – la capogruppo della Comune chiarisce il suo punto di vista.

“Da tempo – dice – chiediamo un confronto serio e aperto sul tema, perché secondo noi un’alternativa all’attuale modalità di gestione dei rifiuti è possibile. La nostra idea, sostenuta fra le altre anche dalla Rete della Giustizia Climatica e dal Forum Ferrara Partecipata, è quella di una ripubblicizzazione del servizio, così come dell’acqua”. Un tema ricorrente e che sta a cuore a Zonari è quello della sostenibilità, che a sua volta ne intreccia tanti altri: dalla battaglia contro gli impianti a biometano, passando per quella su via Favero, finendo con la richiesta di un “piano organico e strutturato sul verde”. Perché, dice la consigliera di minoranza, “per le politiche sulla sostenibilità, non basta piantare qualche albero”.

Assieme alla sua squadra, rappresentata in conferenza da Andrea Firrincieli e da Silvia Trombetta, Zonari tocca anche il tema delle politiche abitative, delle sedi di alcune associazioni (Cittadini del Mondo, Csv e Resistenza), e delle iniziative fatte a sostegno della popolazione di Gaza. L’esponente di minoranza si dice fiduciosa che il suo operato possa “superare i confini della coalizione che mi ha sostenuto durante la campagna elettorale.

Sono tanti i cittadini che, durante questi dodici mesi, hanno chiesto a me e al nostro gruppo di farci carico di alcune istanze che noi faticosamente stiamo cercando di portare avanti”. Non è lei direttamente, ma è Trombetta che lancia il cuore – molto – oltre l’ostacolo. In prospettiva, si guarda già al 2029. “Questo progetto politico – chiude Trombetta – sta crescendo e la nostra intenzione è quella di presentare La Comune alle amministrative del 2029”.

“Vanno discusse le leggi di iniziativa popolare”

Approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, l’ordine del giorno promosso da La Comune di Ferrara e Civica Anselmo per sollecitare la…

Approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, l’ordine del giorno promosso da La Comune di Ferrara e Civica Anselmo per sollecitare la Regione Emilia Romagna ad avviare finalmente la discussione sulle quattro leggi di iniziativa popolare su acqua pubblica, rifiuti, energie rinnovabili e stop al consumo di suolo.

I consiglieri comunali Anna Zonari (La Comune) e Leonardo Fiorentini (Civica Anselmo) hanno presentato l’atto, che chiede alla Regione di rispettare i tempi previsti dalla normativa e dare voce alle oltre 7.000 cittadine e cittadini che hanno sottoscritto le proposte, depositate in Assemblea legislativa nel settembre 2022. Frutto di un lavoro collettivo promosso da Reca-er, Legambiente Emilia Romagna e numerose associazioni ambientaliste e comitati locali, le leggi — scritte in forma completa e normativa — sono rimaste bloccate da quasi tre anni.

Nonostante l’assegnazione alle Commissioni risalga al novembre 2022, la precedente legislatura si è chiusa senza discuterle. E la nuova, avviata nel 2025, non ha ancora aperto l’iter, sebbene i testi siano assegnati alla Commissione Ambiente dallo scorso febbraio. “Non si è chiesto al Consiglio di esprimersi sul merito — spiegano i promotori — ma di ribadire un principio fondamentale: che le istituzioni rispettino la legge e ascoltino chi lavora per il bene comune”.

Ora l’appello è al Sindaco e alla Giunta: serve un’azione concreta presso la Regione, anche tramite audizioni pubbliche. Perché la crisi climatica avanza, e la partecipazione democratica non può restare ferma. “Le leggi di iniziativa popolare – aggiunge la capogruppo Anna Zonari – in Regione, l’unico strumento normativo a disposizione di cittadini e organizzazioni per avanzare proposte autonome. Rimandare la discussione significa svuotare di senso la democrazia e disincentivare l’impegno civico”.

Venti alberi a rischio: “No all’abbattimento”. Ma il Comune precisa: “Possono crollare”

Rampari di San Rocco, la consigliera Zonari: “Vogliamo vedere le perizie”. Il vicesindaco Balboni: “Grave pericolo, passano migliaia di persone”.

Venti grandi alberi da abbattere lungo Rampari di San Rocco”, Anna Zonari, consigliera comunale de La Comune, lancia l’allarme e chiede trasparenza sull’operazione. Alessandro Balboni, vicesindaco con delega alle opere pubbliche: “Sono migliaia le persone che ogni giorno passano in Rampari di San Rocco in auto, a piedi o in bici, appena le indagini hanno dimostrato la pericolosità di quegli alberi è stato necessario intervenire tempestivamente”.

Botta e risposta sul verde. “L’imminente abbattimento di circa venti grandi alberi lungo i Rampari di San Rocco solleva serie preoccupazioni – così interviene Zonari –. Chiediamo vengano studiati processi partecipativi nella gestione del verde urbano. L’intervento, motivato da un generico “accertato rischio stabilità” e “rischio caduta”, ha portato alla chiusura della ciclopedonale e dei parcheggi prospicienti la cittadella di San Rocco. Tuttavia, l’entità e la dimensione degli alberi coinvolti – alcuni con un diametro di quasi 60 centimetri – rendono indispensabile una chiarificazione dettagliata”. Zonari oggi presenterà una richiesta di accesso agli atti. “Chiediamo – riprende – quali perizie tecniche giustificano l’intervento, se sono stati messi in atto interventi di cura e prevenzione negli ultimi anni. Ancora. Se sono state valutate alternative all’abbattimento? Che idea di città abbiamo, se non interveniamo per tempo su 20 alberi in un’area storica e strategica, in piena crisi climatica? In un contesto di crisi climatica sempre più evidente, con un giugno classificato come “anomalia fuori scala” per le sue temperature estreme, l’eliminazione di alberi in un’area storica e strategica della città è inaccettabile senza una valutazione trasparente e una programmazione a lungo termine che coinvolga attivamente la cittadinanza. Gli alberi non sono semplici “arredi urbani”, bensì infrastrutture ecologiche essenziali. Assorbono CO2, forniscono ombra e rinfrescano l’aria, trattengono le polveri sottili, promuovono la biodiversità, riducono il rischio di allagamenti e l’inquinamento acustico. Tagliare alberi in città senza una visione chiara e risorse stabili è un grave errore strategico”.

“La scelta di abbattere un albero non è mai presa a cuor leggero e la nostra amministrazione interviene solo quando necessario – interviene il vicesindaco Alessandro Balboni –. Sono migliaia le persone che ogni giorno passano in Rampari di San Rocco in auto, a piedi o in bici, pertanto appena le indagini hanno dimostrato la pericolosità di quegli alberi è stato necessario intervenire tempestivamente. Negli ultimi 6 anni la nostra amministrazione non si è limitata a piantare 15mila nuovi alberi ma sono stati fatti grandi passi avanti sulla cura del verde esistente, anche grazie a un nuovo Contratto di Servizio del Verde Pubblico realizzato con la partecipazione dei comitati ambientalisti. In questi anni abbiamo investito sulla formazione del personale che effettua le potature e collaboriamo con eccellenti agronomi per la cura e tutela del nostro patrimonio arboreo. Francamente trovo inutile il doppiopesismo di alcuni che si scandalizzano quando vengono abbattuti per necessità alberi pericolanti ma si precipitano a gridare alla tragedia sfiorata quando una pianta sul nostro territorio crolla durante un temporale.

Ancora senza Biciplan, è un’occasione persa. Restituiti anche i fondi

Ferrara ancora senza Biciplan: occasione persa e nessun impegno per il futuro. L’assessore Vita Finzi ha risposto all’interrogazione consiliare del gruppo La Comune di Ferrara sulla mancata realizzazione del Biciplan, uno dei progetti per cui il Comune aveva ricevuto fondi ministeriali. dei 6 interventi previsti, solo quattro sono stati completati: il Biciplan, considerato troppo oneroso in termini di risorse umane, è rimasto sulla carta. I 32.000 euro destinati sono stati restituiti. E’ sconcertante – commenta la consigliera Anna Zonari (La Comune) – che Ferrara, storicamente Città della bicicletta, si affidi ancora a un Bicplan del secolo scorso, senza nemmeno dichiarare di aggiornarlo o riprogrammarlo.

Trans e stupro denunciato. Il caso arriva in Consiglio. E Balboni: “Cucchi show”

Question time della consigliera Anna Zonari sulla presunta violenza in cella. Il senatore (Fd’I) ribatte ad Avs: “Mai detto che in carcere va tutto bene”.

Era solo questione di tempo. Il caso del presunto stupro alla detenuta transgender portato alla luce dal nostro giornale, già oggetto di due interrogazioni parlamentari da parte della senatrice Ilaria Cucchi e della deputata pentastellata Stefania Ascari, è approdato in Consiglio Comunale. Ed è Anna Zonari, capogruppo de La Comune a chiedere lumi con un question time.

Nello specifico, la consigliera di minoranza chiede se “il Comune abbia avuto notizia dei fatti accaduti alla Casa circondariale dell’Arginone e, in caso affermativo, se l’amministrazione intenda attivarsi formalmente al Ministero della Giustizia, il provveditorato dell’Amministrazione Penitenziaria dell’Emilia-Romagna e la Regione, per chiedere l’accertamento delle responsabilità e l’adozione urgente di misure di tutela per le persone transgender detenute”.

In una nota, Zonari stigmatizza anche la presa di posizione dell’ex direttrice del carcere. “A rendere questa vicenda ancora più insopportabile sono le parole pronunciate dall’ex direttrice del carcere, Nicoletta Toscani, che ha ricoperto l’incarico all’Arginone dal 2019 fino al luglio 2024. Di fronte alla notizia della violenza, ha dichiarato: “Credo sia andato male il pagamento delle prestazioni” – riporta Zonari nel documento – . Una frase gravissima, che tenta di screditare la vittima, di insinuare scenari, di spostare la responsabilità. Un’affermazione che rappresenta una forma inaccettabile di vittimizzazione secondaria, tanto più inaccettabile perché pronunciata da chi ha ricoperto un ruolo istituzionale di rilievo”.

Accanto alle parole di Zonari, ci sono quelle altrettanto affilate del senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni che replica alla collega di opposizione, Cucchi che l’aveva chiamato in causa. “Delle dichiarazioni rilasciate dopo l’ispezione dalla senatrice di Avs Ilaria Cucchi, stupiscono due cose – così Balboni in una nota – . La prima, è che il reato è dato per accertato. Cucchi non parla mai di ’presunto’ stupro, come imporrebbe la presunzione di innocenza ma sposa senza esitazione alcuna la versione accusatrice. Credo sarebbe stato più prudente attendere gli accertamenti in corso prima di sbilanciarsi così apertamente. Faccio notare infatti che l’ex direttrice del carcere ha avanzato più di una perplessità, che mi sento di condividere, non per negare il fatto ma per auspicare che sullo stesso venga fatta piena luce senza dare nulla per scontato. La seconda è che Cucchi mi chiama polemicamente in causa attribuendomi giudizi che non ho mai espresso. Non ho mai detto che nel carcere di Ferrara va tutto bene. Anzi, nel corso della mia ultima visita, ho preso atto delle gravi condizioni in cui versava, e in cui ancora versa, il personale, pesantemente sotto organico e troppo spesso vittima di aggressioni e intimidazioni da parte di detenuti sempre più incontrollabili. Per questo ho sollecitato più volte l’amico sottosegretario Delmastro a prestare la massima attenzione alla carenza di organico del nostro carcere e in effetti, nei limiti del possibile, qualcosa è stato fatto e ancora di più si farà con le nuove assunzioni”. Insomma, chiude Balboni, “la senatrice Cucchi si è prodotta solo in uno show propagandistico contro il governo, che però nulla cambia se non alimentare ulteriormente la colpevolizzazione di coloro che con grande sacrificio dentro il carcere ci lavorano quotidianamente”.

“Eventi Darsena, servono limiti per il rumore”

La consigliera comunale Anna Zonari (gruppo ’La Comune’ del Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Alan Fabbri e l’assessore competente…

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La consigliera comunale Anna Zonari (gruppo ’La Comune’ del Consiglio comunale) ha interpellato il sindaco Alan Fabbri e l’assessore competente sul piano del rumore, gli eventi e le misure a tutela dei cittadini. “Se ritiene sui problemi di inquinamento acustico nella città di Ferrara sia rispettato l’obbligo di coinvolgere il pubblico nelle decisioni relative all’autorizzazione di attività che possono avere effetti significativi sull’ambiente – le domande contenute nell’interpellanza –. Se ritiene che il Piano del Rumore, approvato dalla Giunta solo otto giorni dopo l’affidamento alla Airis a predisporlo, contenga una classificazione acustica rispondente all’attuale situazione; quando, quanti e quali rilievi fonometrici sono stati effettuati per verificare e aggiornare la mappatura acustica dell’agglomerato di Ferrara alle condizioni reali e attuali del territorio; che limiti di orario, durata massima e massimo rumore verranno fissati in deroga per le manifestazioni ( musicali e non) che si svolgeranno in aree come la Darsena, piazza Trento Trieste, piazza Ariostea e altre dove i residenti hanno lamentato in precedenti esperienze il disturbo del riposo”.

Resto del carlino: Verde urbano e fondi «Chiarezza sulle spese»

Interventi straordinari al verde urbano a carico del Comune, è questo il tema dell’interpellanza presentato dalla consigliera Anna Zonari, presidente gruppo consiliare La Comune di Ferrara.

«La gestione e la valorizzazione del patrimonio verde sono oggi al centro delle politiche di sostenibilità promosse dai Comuni, in linea con le priorità europee per la tutela dell’ambiente, la lotta alla mutazione climatica e la riduzione del consumo di suolo – si legge nel testo – politiche che perseguono obiettivi cruciali, come la protezione della biodiversità, il recupero di aree degradate e la gestione sostenibile del territorio per migliorare la qualità dell’aria». Da qui una serie di domande che pone la consigliera.

«Di che natura – si chiede – sono gli interventi straordinari computati nella voce di bilancio interventi straordinari al verde urbano, e in particolare il dettaglio delle opere. I motivi per cui si è verificato un significativo aumento delle spese negli anni 2023 e 2024; quali e perché tali interventi sono stati a carico del Comune anziché di Ferrara Tua. Di che natura sono gli interventi per cui le previsioni di spesa nel 2026 sono di 50.000 euro».

Una piazza intitolata a Craxi. Maggioranza ok, Pd astenuto. Zonari: “No, è un condannato”

Il Psi, che aveva sostenuto La Comune in campagna elettorale: “Per noi, conclusi tutti i rapporti”. Levato (Forza Italia): “Una grande personalità della nostra politica, recentemente riabilitata”.

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Un consiglio comunale di cortocircuiti. Prima della bagarre scatenata dai pro Pal, che hanno interrotto i lavori dell’aula, si è consumata un’altra frattura politica. Il consigliere di Forza Italia, Francesco Levato, con un documento circostanziato e nel quale vengono – tra le altre – riportate le parole dei presidenti della Repubblica Giorgio Napolitano e Sergio Mattarella (non propriamente dei destrorsi forsennati) – propone di intitolare una via o una piazza allo statista, ex presidente del Consiglio e leader socialista, Bettino Craxi. Alla fine, la via o la piazza si faranno. Le argomentazioni a supporto del documento non hanno un tono agiografico ma sono volte, dice Levato, “a riconoscere un luogo a una grande personalità della nostra politica, recentemente riabilitata”.

Com’era prevedibile, la maggioranza vota a favore benché con qualche distinguo, in particolare alle latitudini della civica del sindaco (qualche vecchia ruggine ideologica resiste anche lì), il Pd si astiene (con un intervento magistrale del consigliere Davide Nanni, che ha ricordato con la perizia dello storico le luci e le ombre di un personaggio che, seppur controverso, rispetto ai nani di oggi sicuramente giganteggia nel panorama politico), i 5 Stelle votano contro, il gruppo Anselmo si spacca (il capogruppo si astiene, Fiorentini e Poli si dichiarano contrari), poi arriva il voto – contrario – di Anna Zonari. Ed è qui che il cortocircuito prende forma. Sì, perché la capogruppo de ’La Comune’, in un moto di dipietrismo incendiario dice – in sostanza – che “non si può intitolare un luogo pubblico a un uomo condannato in via definitiva”. Pur, precisa, non “rinnegando le idee socialiste”. Il distillato di giustizialismo è andato per traverso a Davide Stabellini, segretario del Psi che – dopo la votazione, seguita dagli spalti del Consiglio – è andato via indignato. Proprio lo stesso Stabellini che, in campagna elettorale, aveva sostenuto convintamente, assieme al sodale radicale Mario Zamorani e all’ex sindaco Gaetano Sateriale, il progetto di Zonari. È troppo. “Il Psi non può non stigmatizzare il voto contrario della consigliera Anna Zonari, eletta anche con i voti socialisti alle recenti elezioni amministrative – si legge nella nota vergata dal segretario socialista – . Con questa scelta, Zonari ha mostrato una distanza culturale e politica insanabile con la tradizione riformista e socialista. L’accordo tecnico che ha portato al sostegno della sua candidatura può considerarsi concluso: il Psi prende atto della divergenza e ritiene definitivamente chiusa questa esperienza. Le argomentazioni espresse dalla consigliera, basate esclusivamente su questioni giudiziarie, rappresentano una visione anacronistica e superata. Oggi, la figura di Bettino Craxi viene riletta nella sua interezza, riconoscendone il valore di statista di livello internazionale, fautore di una sinistra riformista e protagonista della modernizzazione del Paese”.

Dello stesso tenore è anche il commento di Pasquale Claps, che rappresenta la fronda socialista confluita in Forza Italia. “Il voto del Consiglio – spiega – sancisce una giornata storica per la nostra città. Un grazie va al sindaco e ai consiglieri che hanno votato a favore, benché la civica del sindaco potesse mostrare più coraggio. Un plauso anche al Pd per l’astensione, dopo un intervento di parziale apprezzamento rispetto all’operato del presidente Craxi”. Le parole di Zonari? “Degne di una giustizialista di bassa macelleria”. Il tintinnio di manette, non si sente più.

Sgarbi e Ferrara Arte, otto richieste al sindaco: “Conflitto d’interessi?”

Otto richieste, tutte molto circostanziate, che ruotano attorno alla figura di Vittorio Sgarbi e del suo legame – in veste…

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Otto richieste, tutte molto circostanziate, che ruotano attorno alla figura di Vittorio Sgarbi e del suo legame – in veste di presidente – con la Fondazione (partecipata dal Comune), Ferrara Arte.

Sono quelle contenute nell’interpellanza depositata dalla capogruppo della Comune Anna Zonari. In particolare, la consigliera di opposizione chiede al sindaco Alan Fabbri per capire “dalla prima nomina del 2019 di Sgarbi a oggi, quante opere appartenenti alla Fondazione Cavallini-Sgarbi, siano state esposte in allestimenti organizzati o promossi dalla Fondazione Ferrara Arte e con quali eventuali costi a carico della stessa o del Comune”.

Zonari vuole sapere anche il motivo per cui “anche fosse solo potenziale, un conflitto di interessi di Sgarbi, per le attività di rilievo imprenditoriale nel mercato d’arte, sue o della Fondazione Cavallini-Sgarbi di cui è presidente, non abbia prefigurato una incompatibilità con la carica di presidente di Ferrara Arte, in particolare quando quest’ultima organizza mostre con opere proprietà della Fondazione Cavallini-Sgarbi o di Sgarbi o di suoi familiari”.

“Che provvedimenti ha preso o intenda prendere per la difesa di Ferrara Arte da ogni conflitto d’interesse – si legge ancora – L’amministrazione ritiene opportuno valutare la possibilità di introdurre modifiche allo statuto di Ferrara Arte finalizzate a difendere la Fondazione da ogni conflitto di interesse?”, si chiede.

Da ultimo, se “il Comune si è dotato o intende dotarsi di un regolamento specifico per le società partecipate e controllate, che preveda procedure dettagliate per la nomina dei membri degli organi di amministrazione e per la verifica dell’assenza di conflitti di interesse”; se ritenga che “l’assessore Gulinelli o chi di dovere, abbia esercitato un’adeguata vigilanza rispetto ai potenziali conflitti di interesse e se “l’amministrazione è a conoscenza della mancata pubblicazione sul sito di Ferrara Arte delle dichiarazioni e attestazioni obbligatorie in materia di trasparenza”.

Scuola Manzoni, il progetto: “Che fine farà il campetto?. I parcheggi non servono”

La capogruppo de ’La Comune’ Zonari interroga la giunta sul nuovo plesso “L’amministrazione ha recepito le osservazioni che i cittadini hanno fatto?” .

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Il progetto definitivo per la realizzazione della nuova scuola Manzoni di via don Zanardi è al centro dell’interrogazione che la capogruppo de La Comune, Anna Zonari, rivolge al sindaco Alan Fabbri e all’intera giunta. In particolare, la consigliera di opposizione chiede se, nella redazione del progetto, “sono state recepite le osservazioni fatte dai cittadini” se “e dove sarà realizzato il frequentatissimo campo da calcetto che occupava l’area dove sorgerà la nuova scuola”.

Non solo, Zonari chiede “per quale motivo nell’area occupata dalla vecchia scuola sarà realizzato un parcheggio da circa quaranta posti auto, considerato che sono tuttora disponibili decine di posti auto in Via Biancospino”.

La capogruppo di opposizione vuole fra l’altro capire la ragione per la quale “la nuova scuola, nel progetto illustrato ai cittadini, prevedeva un aumento della capienza che sarebbe stata portata a 198 alunni mentre la vecchia scuola ne ospita novantasei. Visto l’evidente calo demografico in corso, c’è un piano scuola che prevede la chiusura di qualche altra scuola primaria periferica”.

“Qual è la situazione dell’inquinamento del suolo, perché il piano di caratterizzazione della contaminazione del suolo è partito solo dopo la gettata in cemento armato delle fondamenta?”. Tra i quesiti, Zonari interroga l’amministrazione sulla realizzazione della palestra e “in che misura l’area verde retrostante la vecchia scuola e il campo da calcetto, attualmente accessibile a tutti, sarà recintata e annessa alla nuova scuola, riservandola ad uso esclusivo degli alunni”.

“Quali e quanti alberi sono stati abbattuti o drasticamente potati – prosegue il documento – Quali e quanti nuovi alberi saranno piantati? Inoltre nel progetto iniziale erano previste aree verdi alberate interne alla scuola. La gettata delle fondamenta è un unico basamento che non permette alcuna piantumazione. Gli spazi alberati interni al perimetro sono stati eliminati?”.