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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Tag: estense.com

Ferrara senza Biciplan. Zonari: “Sconcertante”

La consigliera de La Comune di Ferrara aveva interrogato l’assessore VIta Finzi e ritiene che non ci si possa affidare “a un Biciplan del secolo scorso, senza nemmeno dichiarare l’intenzione di aggiornarlo o riprogrammarlo”

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L’assessore Stefano Vita Finzi Zalman ha risposto all’interrogazione del gruppo consiliare La Comune di Ferrara sulla mancata realizzazione del Biciplan, uno dei progetti per cui il Comune aveva ricevuto fondi ministeriali.

L’assessore spiga he non è stato possibile procedere alla realizzazione “a causa di una temporanea mancanza di risorse organizzative e di personale, necessarie al
coordinamento e alla rendicontazione delle attività”.

Aggiunge però che “il tema della mobilità ciclabile è stato comunque affrontato in modo approfondito all’interno del Pums comunale, e l’amministrazione ha continuato a investire in questo ambito accedendo a fondi regionali e Pnrr, con interventi per l’ampliamento e la valorizzazione della rete ciclabile”.

I 32mila euro destinati al progetto sono dunque stati restituiti.

“È sconcertante – commenta la consigliera Anna Zonari – che Ferrara, storicamente città della bicicletta, si affidi ancora a un Biciplan del secolo scorso, senza nemmeno dichiarare l’intenzione di aggiornarlo o riprogrammarlo. Serve una visione aggiornata e concreta, che tenga conto delle mutate esigenze della città e dei cittadini”.

La risposta dell’assessore non soddisfa la consigliera anche perché non chiarisce se e quando si intenda rimediare a questa mancanza, né come si intenda reperire le risorse necessarie.

“Un nuovo Biciplan – conclude Zonari – ha un costo certamente superiore ai 32.000 euro restituiti al ministero, ma questa non può essere una scusa per non fare nulla. È proprio da qui che occorre ripartire: da una chiara volontà politica, da un cronoprogramma e da una strategia di reperimento fondi, anche attraverso canali regionali o Pnrr”.

Il gruppo La Comune di Ferrara continuerà a sollecitare l’amministrazione affinché il tema della mobilità ciclabile “sia affrontato con la serietà e la centralità che merita”.

Diserbo chimico, La Comune chiede una progressiva riduzione

Anna Zonari individua dei “dati interessanti” ma chiede di più al vicesindaco Balboni dopo la risposta inviata all’interrogazione presentata

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Parla di “dati interessanti” La Comune di Ferrara nel commentare la risposta che il vicesindaco Alessandro Balboni ha inviato dopo l’interrogazione presentata.

Tra le cose positive evidenziate “una riduzione progressiva – seppur non lineare – delle ore di diserbo chimico effettuate negli ultimi anni”. Un segnale positivo, “che però va letto nel suo insieme” e infatti notano come anche le ore di diserbo meccanico siano “diminuite di circa 1.000 rispetto al 2021”.

“Questo dato lascia intendere – precisano – che mantenendo costante l’impiego delle tecniche meccaniche si sarebbe potuto ridurre ulteriormente l’uso di sostanze chimiche”.

“Rileviamo con rammarico – aggiungono – che nella risposta non si fa riferimento a un piano strutturato di progressivo superamento del diserbo chimico, come indicato sia nel contratto di servizio tra Comune e Ferrara Tua, sia dalle linee guida regionali. Manca inoltre un approfondimento sui criteri utilizzati per l’impiego selettivo del diserbo chimico e sull’eventuale sperimentazione di alternative meno impattanti”.

Zonari e La Comune tornano a far notare che “la sostanza impiegata – il Flazasulfuron – pur rientrando tra quelle autorizzate dalla Regione Emilia-Romagna, appartiene alla categoria dei Pfas, sostanze persistenti per le quali la comunità scientifica e molte istituzioni stanno sollecitando massima cautela”. “La risposta – aggiungono – non affronta il tema né spiega perché sia stata scelta questa specifica molecola, né se siano stati presi in considerazione principi attivi a minor impatto ambientale”.

“Permangono infine – dicono – alcune mancanze rispetto agli aspetti posti nella nostra interrogazione, in particolare riguardo alla valutazione dei rischi per gli animali domestici e per i gruppi vulnerabili della popolazione, che meritano attenzione e approfondimento”.

Ritengono dunque “doveroso da parte dell’Amministrazione costruire una strategia di diserbo coerente con gli indirizzi regionali e nazionali, fondata su trasparenza, precauzione e progressiva riduzione dell’uso di sostanze chimiche”.

“Il tema della presenza dei Pfas – concludono – nell’ambiente urbano e rurale sarà al centro della discussione anche nella seduta consiliare del 7 luglio, grazie alla mozione proposta dal nostro gruppo La Comune di Ferrara insieme alla civica Anselmo. Sarà un’occasione utile per affrontare con serietà e spirito costruttivo una questione ambientale che ci riguarda tutti”.

Ferrara non è una cartolina. È una città viva, fatta di persone

Anna Zonari: “Il messaggio di Fabbri è chiaro: la bellezza di Ferrara serve solo come fondale per postare foto”

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Abbiamo letto con attenzione il lungo post sulla sua pagina facebook del sindaco Alan Fabbri, in cui difende l’uso di Piazza Ariostea per ospitare concerti di grande richiamo. Comprendiamo la volontà di promuovere la città. Ma non possiamo condividere la convinzione che il “progresso” passi necessariamente attraverso l’occupazione prolungata di spazi pubblici, storici e residenziali, con pesanti ricadute su chi quei luoghi li abita e li vive ogni giorno.

Ferrara non è uno scenario da cartolina. È una città viva, fatta di persone.

Alan Fabbri sostiene che scegliere la piazza sia una strategia di marketing per attrarre artisti e “raccontare Ferrara”. Ma chi partecipa a un concerto blindato, tra transenne e service, difficilmente visita la città. Non entra nei musei, non esplora i quartieri. Nella maggior parte dei casi, arriva, assiste, riparte. E lo fa in auto, causando congestione e disagi.

Il messaggio che ne deriva è chiaro: la bellezza di Ferrara serve solo come fondale per postare foto. E sul piano dell’impatto economico? Non è affatto scontato. I disagi per le attività locali – che in molti casi devono chiudere o limitarsi per ordinanza, subendo cali di fatturato – superano spesso i benefici.

Mentre bar, negozi e servizi dell’area vengono sacrificati, gran parte dell’indotto va a società esterne che organizzano gli eventi, gestiscono i biglietti, montano i palchi.

Per garantire che gli eventi non penalizzino il commercio di vicinato, generando economia per chi vive e lavora a Ferrara, non solo per chi arriva da fuori, serve: evitare ordinanze che impongano chiusure o limitazioni senza preavviso; coinvolgere gli esercenti nelle decisioni logistiche; prevedere indennizzi o agevolazioni fiscali nei casi di perdite documentate.

Lo ribadiamo_ il punto non è dire “no ai concerti”. Il punto è: quale modello di promozione culturale e turistica vogliamo per la città? Uno che valorizza il territorio, o uno che lo consuma in nome della visibilità?

Dire che lo stadio non è adatto perché ha “troppi residenti” o “troppa erba” è paradossale, considerato che la maggior parte delle città utilizza abitualmente gli stadi per i concerti. Piazza Ariostea ha residenti, ha monumenti tutelati, ha accessi stretti e una funzione urbanistica incompatibile con eventi seriali e impattanti.

Noi crediamo che Ferrara possa ambire ad un modello più sostenibile per tutte e tutti. Per inciso, ci piacerebbe vedere incentivata la mobilità sostenibile, con, ad esempio, sconti sui biglietti per chi sceglie la formula bicicletta + treno.

E ci piacerebbe finalmente vedere un progetto per la predisposizione di un luogo idoneo agli eventi, con parcheggi scambiatori e navette gratuite.

La crescita è vera solo se è condivisa. E il rispetto per chi abita una piazza non è “difesa di interessi di parte”, ma condizione minima per parlare di città pubblica.

Nel frattempo, ci auguriamo di ricevere prestissimo le risposte alla nostra interpellanza dello scorso 15 aprile (2 mesi fa!), dove abbiamo chiesto: quando, quanti e quali rilievi fonometrici sono stati effettuati per verificare e aggiornare la mappatura acustica dell’agglomerato di Ferrara alle condizioni reali e attuali del territorio; quali sono gli interventi per la mitigazione del rumore stradale nel centro urbano di Ferrara che sono effettivamente programmati nel 2025 e 2026; che limiti di orario, durata massima e massimo rumore sono stati fissati in deroga per le manifestazioni (musicali e non) che si svolgono in aree come la Darsena, piazza Trento Trieste, piazza Ariostea e altre dove i residenti hanno lamentato in precedenti esperienze il disturbo del riposo; che controlli vengono effettuati affinché durante manifestazioni e spettacoli il suono nell’area ed in particolare il suono che arriva nelle abitazioni sia nei limiti di intensità e orario fissati in deroga?;- che controlli vengono effettuati affinché il pubblico che sarà presente alle manifestazioni e/o ai concerti non sia esposto a rumore oltre i 108 dB(A) LAsmax come definito dal DGR 1197 del 2020?

Infine un invito al confronto diretto: visto che lei si definisce, “uno del popolo”, sono certa che accetterà l’invito che le è pervenuto dal comitato dei residenti di Piazza Ariostea di visitare il quartiere di persona, per verificare le criticità dovute ai concerti – rumore, viabilità, limitazioni – insieme a chi vive quotidianamente quei disagi. Un confronto diretto, reale e partecipato, è il primo passo per costruire soluzioni condivise e rispettose.

Festa delle Famiglie. “Da Coletti nessuna risposta concreta all’interrogazione”

La denuncia di Anna Zonari, capogruppo de La Comune di Ferrara: “Quasi 49.000 euro per una festa senza anima educativa”

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“Quasi 49.000 euro per una festa senza anima educativa. L’amministrazione Fabbri ha affidato l’intera organizzazione della Festa delle Famiglie 2025 a un’agenzia privata, escludendo i Centri per le Famiglie, le associazioni storiche e i volontari del territorio. Nessun progetto pedagogico, nessuna promozione dei servizi comunali: è stata un’occasione persa per sostenere la comunità educante di Ferrara”. Così Anna Zonari, consigliera comunale e presidente del gruppo La Comune di Ferrara, commenta la risposta ricevuta dall’assessore Cristina Coletti a un’interrogazione protocollata lo scorso 21 maggio.

“Sette domande precise. Nessuna risposta concreta. La giunta ha eluso ogni elemento critico, limitandosi a dichiarazioni generiche”, sottolinea Zonari, che elenca nel dettaglio i punti ignorati.

A partire dal mancato coinvolgimento dei Centri per le Famiglie (CpF) e dei Centri Bambini e Famiglie (Cbf). Le motivazioni di questa esclusione – fa sapere la capogruppo – “non sono mai state chiarite“, dal momento che la risposta ricevuta “si limita a menzionare” la presenza del Cbf come “regolarmente attivo, senza specificare perché non sia stato coinvolto nel processo progettuale“.

Un altro elemento critico per Zonari riguardava l’assenza di un progetto educativo-pedagogico alla base dell’evento. “Alla richiesta di accesso a un eventuale progetto strutturato alla base dell’evento non è stato fornito alcun documento né confermata la sua esistenza” evidenzia.

Preoccupava inoltre – secondo la capogruppo – la mancanza di materiali informativi relativi ai servizi comunali per la genitorialità. Ma anche su questo punto – spiega Zonari – “nessuna spiegazione è stata fornita circa l’assenza di stand o materiale divulgativo durante la festa”.

In merito ai criteri adottati per l’affidamento dell’evento a un’agenzia privata, la capogruppo di opposizione fa sapere che “la risposta non chiarisce come sia stata scelta la ditta affidataria né se siano state valutate alternative con coinvolgimento del territorio”.

Nell’interrogazione Zonari aveva posto l’accento anche sulla questione economica. “A fronte di un costo complessivo di 48.800 euro (Iva inclusa), non è stata fornita alcuna rendicontazione dettagliata che suddivida l’importo per voci di spesa, come laboratori, spettacoli o attività promozionali. Anche su questo punto, ogni richiesta di chiarimento è rimasta inevasa” aggiunge.

Infine, La Comune di Ferrara aveva rilevato “un’evidente incoerenza rispetto agli obiettivi dichiarati nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (Piao). “Non viene spiegato – prosegue Zonari – come l’affidamento a un soggetto privo di competenze pedagogiche sia compatibile con gli indirizzi politici e amministrativi dell’Ente.

Quanto riguarda infine le intenzioni future sul coinvolgimento dei servizi e delle associazioni, “nessuna risposta operativa o impegno concreto. Solo dichiarazioni generiche sulla volontà di valorizzare i servizi in futuro” chiude.

“Le famiglie non hanno bisogno di gadget e spettacoli calati dall’alto, ma di spazi co-progettati con le comunità, fondati su pedagogia, relazione e partecipazione. In passato, la festa era un punto di riferimento per bambini e famiglie, costruito con il contributo di servizi pubblici, volontari, biblioteche e scuole. Oggi, resta solo un contenitore vuoto, costoso e deresponsabilizzante“, conclude Zonari.

Il gruppo La Comune di Ferrara chiede che già dalla prossima edizione la Festa delle Famiglie torni a essere costruita insieme ai cittadini, ai servizi educativi comunali e alle associazioni del territorio, per restituirle il suo valore originario: “quello di una festa della comunità“.

Rifiuti. La Comune e i 5 Stelle chiedono quando si procedere con il nuovo affidamento

Un question time verrà discusso nel prossimo consiglio comunale del 23 giugno cisto che non è ancora stato presentato l’atto di indirizzo politico promesso dal vicensindaco

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Durante il prossimo consiglio comunale del 23 giugno si discuterà un question time per fare chiarezza sulle tempistiche e sulle modalità con cui l’Amministrazione intende procedere nella definizione del nuovo affidamento della gestione del servizio rifiuti.

A presentarlo è stata Anna Zonari (La Comune di Ferrara) al termine di un lavoro condiviso anche con la consigliera Marzia Marchi (Movimento 5 Stelle). “Il question time – fanno sapere – è stato formalmente depositato da La Comune di Ferrara, ma nasce da un’iniziativa condivisa e sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle e solo per ragioni esclusivamente tecniche, legate alle modalità previste per la presentazione della richiesta, figura una sola firma”.

La richiesta intende sollecitare l’Amministrazione chiedendo “quali siano le tempistiche previste per la presentazione in Consiglio Comunale dell’annunciato atto di indirizzo politico per il nuovo affidamento della gestione del servizio rifiuti e in particolare se tale atto verrà preceduto da ulteriori momenti di confronto, anche in commissione, con i consiglieri e la cittadinanza”.

Nel documento protocollato viene fatto notare che “la concessione per la gestione del servizio dei rifiuti urbani affidata ad Hera è scaduta alla fine del 2017 e, da allora, Hera ne prosegue la gestione in regime di proroga”.

Viene anche ricordato che “il 19 dicembre 2024 si è tenuta una commissione consiliare informativa, durante la quale sono stati presentati due studi di fattibilità — realizzati rispettivamente dall’Università di Ferrara e dalla Rete Giustizia Climatica — in merito alla possibilità di gestione in house del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti”.

Proprio in quella sede “il vicesindaco Balboni ha annunciato l’intenzione di portare entro i primi mesi del 2025 in Consiglio Comunale un atto di indirizzo politico, per consentire al Consiglio di esprimersi in modo consapevole sulla scelta tra gara pubblica e gestione in house”.

Zonari: “Celebrare il 2 giugno vuol dire anche ribadire il valore del voto”

La consigliera de La Comune di Ferrara: “Tra pochi giorni, l’8 e 9 giugno, saremo nuovamente chiamati ad esprimerci con un referendum. Andare a votare è un diritto, ma anche un dovere verso la nostra storia e verso le generazioni future”

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“Oggi celebriamo una data fondativa della nostra democrazia: il giorno in cui, con un referendum, l’Italia scelse la Repubblica.
Era il 2 giugno 1946. Per la prima volta votarono anche le donne, segnando un passaggio epocale non solo istituzionale, ma anche culturale e sociale”.

Sceglie queste parole la consigliera comunale di minoranza del La Comune di Ferrara Anna Zonari per celebrare la Festa della Repubblica.

“Quella scelta – prosegue – fu un atto di coraggio collettivo, una risposta popolare alla ferita profonda lasciata dal fascismo e dalla guerra. È importante ricordare che i referendum in Italia sono sempre stati fondamentali per apportare la voce dei cittadini e delle cittadine”.

La Repubblica nacque dunque “con l’impegno di costruire un Paese fondato sulla libertà, sull’uguaglianza, sul lavoro, sulla giustizia sociale e sulla pace: i principi che la nostra Costituzione ha scolpito come guida per l’azione pubblica e per la convivenza civile”.

“Come consigliera comunale di minoranza e parte del progetto civico La Comune di Ferrara – prosegue Zonari -, sento oggi la responsabilità di onorare questa ricorrenza non solo con la memoria, ma con l’impegno quotidiano a rendere la nostra città più democratica, trasparente, inclusiva e solidale”.

“Essere Repubblica oggi – dice – significa restituire voce alle cittadine e ai cittadini, rimettere al centro il bene comune e difendere spazi di partecipazione reale contro ogni forma di autoritarismo, disuguaglianza e indifferenza”.

“Per questo – conclude -, ricordare il 2 giugno vuol dire anche ribadire il valore del voto, della partecipazione attiva, dell’impegno civico. Tra pochi giorni, l’8 e 9 giugno, saremo nuovamente chiamati ad esprimerci con un referendum. Andare a votare è un diritto, ma anche un dovere verso la nostra storia e verso le generazioni future: è un modo per prenderci cura della democrazia, ogni giorno. Buona Festa della Repubblica a tutte e tutti”.

Condominio Garibaldi. Zonari e Nanni vogliono chiarimenti sui lavori

I due consiglieri interrogano la giunta per capire se siano state concesse tutte le autorizzazioni necessarie per i lavori

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Torna a far discutere l’area cortiliva nel condominio Garibaldi con Anna Zonari (La Comune di Ferrara) e Davide Nanni (Pd) che co-firmano un’interrogazione sulle problematiche segnalate dai residenti del comitato “Per un giardino verde”. Problematiche che fanno riferimento ad aree verdi interessate da operazioni edilizie nel condominio con accesso carrabile da via Fiume 3/b.

Zonari e Nanni fanno notare che “diverse segnalazioni sono state trasmesse dal Comitato agli uffici comunali competenti presupponendo un sospetto di abuso edilizio nelle aree in quanto parte del terreno dell’area area verde è stato coperto con strato di stabilizzato (materiale impermeabilizzante) e ghiaia, a scopo di produrre parcheggi per posti auto, determinando così una modifica della destinazione d’uso dei terreni”.

Inoltre, nelle ultime settimane, “sono comparsi cartelli relativi all’avvio di lavori di costruzione e recinzione” e “il titolare dei lavori ha provveduto a installare autonomamente cartelli recanti l’iscrizione ‘posto auto riservato’ nello stradello di accesso carrabile utilizzato dai condomini”. Uno stradello che ha “storicamente svolto la funzione di accesso carrabile e pedonale, con servitù di passaggio, per tutti i condomini che si affacciano sulle aree cortilive interne da cui si accede in via Fiume 3/b”.

Proprio su questo passaggio “Acer, già proprietaria dell’area verde in questione, ha più volte comunicato il divieto di sosta, in quanto spazio comune”.

Una situazione per cui i due consiglieri chiedono al Comune se sia a conoscenza della situazione e “se gli Uffici comunali preposti abbiano rilasciato specifiche autorizzazioni per le pratiche di vendita o affitto di posti auto sullo stradello”.

Chiedono quindi “se sia stata effettuata la puntuale verifica che i lavori comunicati siano compatibili con la funzione di servitù carrabile e pedonale svolta dallo stradello” e se “l’area di parcheggio sia coerente con la destinazione d’uso”.

Un monitoraggio attento lo vorrebbero anche sul piano di abbattimento degli alberi e sul conseguente piano di ripiantumazione.

Soldi ai soliti noti. Polemica per la Festa delle Famiglie

Anna Zonari (La Comune di Ferrara) presenta un’interrogazione nella quale evidenzia alcune criticità e chiede al Comune di spiegare le scelte fatte

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Per organizzare la Festa Internazionale delle Famiglie 48.800 euro (iva compresa) sono stati dati dal Comune allo Studio Borsetti ma non sono state coinvolte realtà storiche che da sempre hanno contribuito alla realizzazione dell’evento. In più occasioni durante la scorsa consiliatura l’opposizione aveva criticato i fondi elargiti allo Studio per diversi eventi. Sono 221mila euro solo quelli erogati da Amsef, controllata del Comune, in sponsorizzazioni tra il 2021 e il 2023 per l’inaugurazione parco Marco Coletta, per il Winter Park e per Giardino per tutti.

A chiedere spiegazioni è Anna Zonari per La Comune di Ferrara che ricorda: “Storicamente, a Ferrara, la Festa delle Famiglie (precedentemente chiamata Famiglie in Festa, e prima ancora Piazza Aperta) è stata organizzata in collaborazione con i Centri per le Famiglie (CpF) e i Centri Bambini e Famiglie (CBF), servizi comunali con competenze educative e sociali riconosciute e consolidate”.

Zonari nota anche che “eventi simili organizzati in anni precedenti sono stati caratterizzati da una forte partecipazione dei servizi educativi comunali e da un orientamento pedagogico ben definito, volto a promuovere la genitorialità positiva, l’inclusione, il protagonismo delle famiglie, la rete territoriale dei servizi e il volontariato giovanile”.

Alla consigliera “l’esclusione dei soggetti storicamente impegnati nel sostegno all’infanzia appare una scelta non coerente con le finalità stesse dell’iniziativa, né con gli indirizzi regionali e comunali in materia di politiche familiari”.

Quali sono dunque le motivazioni che hanno portato, domanda, “ad escludere i Centri per le Famiglie (CpF) e i Centri Bambini e Famiglie (CBF) dall’organizzazione della Festa delle Famiglie 2025”.

All’evento è affiancato un progetto educativo-pedagogico “e, in caso affermativo, se tale documento possa essere messo a disposizione del Consiglio comunale”? Zonari si chiede anche perché non fosse “presente alcun materiale informativo o promozionale relativo ai servizi comunali rivolti alle famiglie”.

Alcuni chiarimenti vengono chiesti anche in merito all’agenzia affidataria e ai criteri adottati per la selezione “e se siano state valutate alternative che includessero anche la collaborazione con associazioni del territorio e i servizi comunali”. Inoltre la consigliera chiede un dettaglio delle spese sostenute.

Infine Zonari si domanda “se l’Amministrazione ritenga coerente, alla luce delle finalità dichiarate nelle Linee di Mandato e nel Piano Integrato di Attività e Organizzazione (PIAO), affidare l’intera gestione di una festa educativa per le famiglie a un soggetto che non ha competenze pedagogiche, senza valorizzare le risorse pubbliche già esistenti e le competenze presenti sul territorio”.

Quali sono, conclude, “le intenzioni future dell’Amministrazione riguardo al coinvolgimento dei servizi comunali e delle associazioni locali nella progettazione e realizzazione della Festa delle Famiglie”.

“Definire un modello che sopperisca all’Urban Center”

Anna Zonari interviene a seguito della risposta dell’assessora Chiara Scaramagli alla sua interrogazione sollecitando un modello operativo stabile per applicare il Regolamento del 2017

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“Riconosciamo il valore delle iniziative menzionate nella risposta”, ma servono risposte più puntuali: con queste parole si apre l’intervento di Anna Zonari, a nome del Gruppo consiliare La Comune di Ferrara, a seguito dell‘interrogazione presentata all’assessora Scaramagli in merito all’attuazione del Regolamento comunale per la partecipazione nel governo e nella cura dei beni comuni, dopo la soppressione dell’Urban Center.

Pur apprezzando l’impegno dell’Amministrazione in alcune iniziative partecipative – come “scuole come Beni Comuni” e i progetti europei promossi dall’Unitùà Operativa Progetti Europei – il gruppo consiliare sottolinea come queste azioni, pur significative, non siano equiparabili agli strumenti previsti dal Regolamento del 2017.

“Esiste una distinzione sostanziale tra la natura delle iniziative citate e l’approccio su cui si fondano il Regolamento comunale e la Carta dei Beni Comuni”, afferma Zonari, chiarendo che tali strumenti sono nati per dare seguito all’”autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati”, così come previsto dal principio costituzionale di sussidiarietà.

Nel documento si evidenzia anche la centralità della Carta dei Beni Comuni, descritta come “la base e il fondamento del Regolamento”, e si ricorda come questa sottollinei l’importanza di “lasciare al cittadino la necessità del venire a galla di un’istanza”. Il Regolamento, proprio in virtù di questi presuppopsti, è stato costruito per supportare iniziative che nascono “dal basso”, attraverso forme anche spontanee e proposte formulate direttamente dai cittadini.

Il punto critico, secondo il gruppo consiliare, riguarda però l’assenza di un sistema chiaro per accedere a questi strumenti. “Dalla risposta dell’Assessora non emerge, a nostro avviso, in nessun punto, una chiara e diretta indicazione”, si legge nella nota, “di come l’Amministrazione intenda garantire la continuità e le modalità di espletamento delle funzioni precedentemente attrabuite all’Urban Center”.

Oggi sul sito del Comune è visibile un solo Patto di collaborazione attivo, fatto che, secondo La Comune, non riflette la vivacità civica di Ferrara. Per questo motivo il gruppo propone di “definire urgentemente un modello operativo e organizzativo stabile e accessibile”, che possa costituire “un unico punto di riferimento chiaro e un adeguato supporto a tutte le comunità di pratiche” presenti in città.

Infine, il gruppo consiliare si dice fiducioso che l’assessora voglia dare seguito alle sue stesse parole, avendo lei stessa elencato “gli innumerevoli benefici derivanti dai processi partecipativi”, tra cui “la trasparenza, la valorizzazione delle risorse locali, la rigenerazione urbana e la coesione sociale”. Un impegno che, sottolineano da La Comune, merita di essere concretizzato con strumenti adeguati e accessibili a tutti”.

Anche La Comune di Ferrara digiuna contro il Decreto Sicurezza

Giovanna Tonioli, Andrea Firrincieli, Marcella Ravaglia e Daniela Cataldo aderiscono all’iniziativa preocupati per “questa torsione securitaria”

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La Comune di Ferrara aderisce al digiuno a staffetta contro il Decreto Sicurezza per denunciare l’approvazione di «un provvedimento che limita gravemente lo spazio civico, criminalizza il dissenso pacifico e mette a rischio diritti fondamentali di cittadine e cittadini».

L’iniziativa è stata promossa da a Buon Diritto, Acli, Antigone, Arci, Cgil, Cnca coordinamento nazionale comunità accoglienti, Forum Droghe, L’Altro Diritto, La Società della Ragione, Ristretti Orizzonti, in risposta alla forzatura istituzionale che ha visto il Governo trasformare il disegno di legge nell’ennesimo decreto legge, senza che vi fossero né necessità né urgenza, sottraendo al Parlamento la possibilità di concludere la discussione.

Per La Comune digiuneranno Giovanna Tonioli (7 maggio), Andrea Firrincieli (9 maggio) Marcella Ravaglia (11 maggio) e Daniela Cataldo (23 maggio), ma la lista potrebbe allungarsi nelle prossime ore.

“Ci preoccupa – dicono – questa torsione securitaria che si stringe sempre più attorno alle vite delle persone, vogliamo dare corpo alla nostra opposizione. Il digiuno a staffetta vuole essere una forma di resistenza civile nonviolenta contro «il più grande attacco alla libertà di protesta nella storia repubblicana» volto a comprimere i diritti e accentrare il potere”.

“Il decreto sicurezza – spiegano – reprime le manifestazioni pacifiche, il dissenso e la protesta sociale, inclusa la resistenza passiva; colpisce carceri e Cpr con l’introduzione del reato di rivolta (anche passiva) e con la reclusione di donne incinte o con figli piccoli negli ICAM (con la minaccia di separare i bambini dalle madri come
sanzione disciplinare); criminalizza la povertà e le fragilità; introduce il divieto della coltivazione e commercializzazione della canapa tessile; amplia i poteri delle forze di sicurezza e istituisce nuovi reati con pene pesanti anche per fatti di sola rilevanza sociale”.

Il digiuno è iniziato il 29 aprile e durerà fino 30 maggio, vigilia della manifestazione nazionale a Roma. Rappresenta una catena di solidarietà e resistenza civile, per dire no al Decreto Sicurezza: come suggerisce Don Ciotti, usiamo il corpo come strumento di protesta nonviolenta contro le leggi ingiuste. L’obiettivo è chiedere al Parlamento di non convertire in legge il Decreto Sicurezza.

Le inadempienze che ostacolano l’attività consiliare

Intervento di Anna Zonari de La Comune di Ferrara che auspica si possa “lavorare insieme per trovare soluzioni condivise e proficue per il bene della nostra città”

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di Anna Zonari*

Come consigliera comunale de La Comune di Ferrara, desidero richiamare l’attenzione su alcune persistenti inadempienze che, a mio avviso, ostacolano il corretto svolgimento dell’attività consiliare e il pieno esercizio del mio mandato.

È doveroso evidenziare che diverse interrogazioni e interpellanze da me presentate non hanno ricevuto riscontro nei termini perentori stabiliti dal Regolamento del Consiglio Comunale. L’Articolo 97, comma 4, e l’Articolo 98, comma 3, del Regolamento sono inequivocabili: le risposte devono essere fornite entro 30 giorni dalla presentazione.

Ad oggi, 30 aprile 2025, le interrogazioni e interpellanze in attesa di risposta sono le seguenti, con i relativi giorni di ritardo:

Interrogazione sul PUMS Piano Urbano Mobilità Sostenibile, presentata il 31.01.2025 (59 giorni di ritardo)
Interrogazione sul Rischio Idraulico presentata il 03.02.2025 (56 giorni di ritardo)
Interrogazione su ex Caserma Pozzuolo del Friuli presentata il 27.02.2025 (32 giorni di ritardo)
Interrogazione sulla campagna di diserbo chimico presentata il 05.03.2025 (26 giorni di ritardo)
Interpellanza su trasparenza e vigilanza sulle modifiche del perimetro del territorio urbanizzato presentata il 18.03.2025 (13 giorni di ritardo)
Interrogazione su interventi straordinari al verde pubblico presentata il 27.03.2025 (4 giorni di ritardo)
A ciò, si aggiunge la mancata risposta ad una richiesta di accesso agli atti presentata in data 10 ottobre 2024 e sollecitata in data 12 febbraio 2025, in merito ad una disposizione interna denominata “Istituzione, disciplina e disposizioni operative del “Nucleo Unità Cinofila”.

È opportuno ricordare che l’Articolo 39 del Regolamento del Consiglio Comunale prevede la possibilità che su richiesta di un quinto dei consiglieri in carica possa essere convocata una Commissione. Ai primi di novembre 2024, insieme a tutta la minoranza, abbiamo formalmente richiesto la convocazione di una commissione informativa sul tema del biometano,  per approfondire e valutare le molteplici implicazioni di ordine sanitario, ambientale e urbanistico derivanti dagli impianti per la produzione di biogas/biometano, già operativi o in fase di autorizzazione, situati nel territorio del nostro Comune.

In un’ottica di collaborazione e tenendo conto delle dinamiche interne all’Amministrazione, in seguito alla sospensione dell’ex assessore Lodi avvenuta a dicembre, ho atteso la nomina del nuovo assessore Vita Finzi (avvenuta in data 25 febbraio 2025) per ripresentare formalmente, in data 6 marzo, la richiesta di commissione.

Se da un lato sono consapevole degli impegni gravanti sull’Amministrazione, dall’altro non posso esimermi dal sottolineare che il reiterato mancato rispetto dei termini regolamentari mina la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa.

Rinnovo quindi l’auspicio che si possa lavorare insieme, nel pieno rispetto del Regolamento, per trovare soluzioni condivise e proficue per il bene della nostra città.

*Presidente Gruppo Consiliare La Comune di Ferrara

Eventi: no alle minacce, ma chiarire su piano acustico e deroghe

La Comune di Ferrara interroga il sindaco: otto punti per fare luce su partecipazione, mappatura del rumore e misure di tutela nelle aree più sensibili della città

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La Comune di Ferrara esprime la più ferma condanna nei confronti della recente lettera minatoria indirizzata al Comune nella persona del Sindaco in relazione al rumore e al disturbo del riposo causati dai concerti. Ogni forma di intimidazione e minaccia è inaccettabile e non rappresenta in alcun modo un modo civile e costruttivo per affrontare le problematiche.

Pensiamo inoltre che lo stile mafioso di queste minacce possa allontanare l’amministrazione cittadina dall’ascolto delle giuste preoccupazioni e istanze che attraverso la stampa e i canali istituzionali sono arrivate in merito all’inquinamento acustico derivato dal traffico, dalla cosiddetta movida notturna e da eventi o concerti.

Pensiamo che l’applicazione delle norme, un dialogo costruttivo e il confronto civile siano gli strumenti per raggiungere soluzioni condivise e sostenibili per il benessere di tutta la comunità.

Negli ultimi anni molte sono state le preoccupazioni dei cittadini relative all’inquinamento acustico e al disturbo del riposo, problematiche che vanno prese seriamente e che richiedono un approccio strutturato e condiviso che richiede, ma va anche oltre, l’applicazione delle norme vigenti in merito.

E’ evidente la necessità di trovare un equilibrio tra il diritto al riposo dei cittadini e la vivacità culturale e di intrattenimento che anima la nostra città, inclusi gli eventi musicali.

In riferimento alle problematiche relative all’inquinamento acustico nella città di Ferrara, in considerazione della necessità di tutelare la salute e il benessere dei cittadini, abbiamo chiesto chiarimenti urgenti al Sindaco o agli Assessori competenti in merito ai seguenti punti:

  • Coinvolgimento del pubblico nelle decisioni ambientali: Si chiede all’amministrazione comunale se ritenga che, nella procedura di autorizzazione di attività che possono avere effetti significativi sull’ambiente, come grandi concerti e manifestazioni sul suolo pubblico, sia stato pienamente rispettato l’obbligo di coinvolgere il pubblico, come previsto dal Titolo VII della Parte II del Decreto Legislativo n. 152/2006 (Testo Unico Ambientale).
  • Validità del cosiddetto Piano del Rumore: Si interroga l’amministrazione comunale sulla rispondenza all’attuale situazione della classificazione acustica contenuta nel Piano del Rumore, approvato dalla Giunta a soli otto giorni dall’affidamento dell’incarico per la sua predisposizione alla ditta che l’ha redatto.
  • Rilievi fonometrici e mappatura acustica: Si chiede di conoscere quando, quanti e quali rilievi fonometrici siano stati effettuati per verificare e aggiornare la mappatura acustica dell’agglomerato di Ferrara alle condizioni reali e attuali del territorio.
  • Interventi per la mitigazione del rumore stradale: Si sollecitano informazioni dettagliate sugli interventi per la mitigazione del rumore stradale nel centro urbano di Ferrara che sono effettivamente programmati per gli anni 2025 e 2026.
  • Limiti per le manifestazioni nel 2025: Si chiede quali limiti di orario, durata massima e massimo rumore verranno fissati in deroga per le manifestazioni (musicali e non) che si svolgeranno nel 2025 in aree sensibili come la Darsena, piazza Trento Trieste, piazza Ariostea e altre zone dove i residenti hanno precedentemente lamentato disturbo del riposo.
  • Controlli durante le manifestazioni: Si richiede di conoscere quali controlli vengano effettivamente effettuati affinché, durante manifestazioni e spettacoli, il suono nell’area e, in particolare, il suono percepito nelle abitazioni, rispetti i limiti di intensità e orario fissati in deroga.
  • Esposizione del pubblico al rumore: Si chiede quali controlli verranno attuati per garantire che il pubblico presente alle manifestazioni e/o ai concerti non sia esposto a livelli di rumore superiori a 108 dB(A) LAsmax, come definito dalla DGR 1197 del 2020.
  • Rispetto dei limiti per grandi eventi: Si chiede quali controlli verranno effettuati affinché, nei casi di manifestazioni con grande affluenza di pubblico e/o di lunga durata, siano rispettati i limiti orari e di facciata definiti dalla DGR 1197 del 2020.

Gruppo consiliare La Comune di Ferrara