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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Tag: Partecipazione

La Comune di Ferrara: “Risposta su Regolamento Beni Comuni non chiarisce come sostenere le iniziative autonome dei cittadini dopo la soppressione dell’Urban Center”

Il Gruppo Consiliare La Comune di Ferrara prende atto della risposta fornita dall’Assessora Scaramagli alla propria interrogazione riguardante le procedure per l’attuazione del “Regolamento comunale per la partecipazione nel governo e nella cura dei beni comuni”, a seguito della soppressione dell’Urban Center.

Riconosciamo il valore delle iniziative menzionate nella risposta, quali la partecipazione a progetti europei gestiti dall’Unità Operativa Progetti Europei e i progetti del Settore Istruzione come “Scuole come Beni Comuni”. Queste iniziative dimostrano l’impegno dell’Amministrazione a promuovere la partecipazione attiva dei cittadini in specifici progetti e tramite processi partecipativi strutturati gestiti direttamente dall’Amministrazione e legati a finanziamenti esterni o a bandi.

Riteniamo tuttavia fondamentale sottolineare come esista una distinzione sostanziale tra la natura delle iniziative citate e l’approccio su cui si fondano il Regolamento comunale e la Carta dei Beni Comuni, oggetto dell’interrogazione da noi presentata.

In particolare, il Regolamento consente l’applicazione di quanto previsto dal quadro normativo di riferimento che richiama l'”autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati” per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà (Articolo 118, quarto comma, della Costituzione, ripreso dal TUEL e dal Codice del Terzo Settore).

La Carta dei Beni Comuni, definita come “la base e il fondamento per il Regolamento”, sottolinea come la cura “nasce da un sentimento spontaneo” e l’importanza di “lasciare al cittadino la necessità del venire a galla di un’istanza”. Il Regolamento stesso, ispirato a questi principi, è stato concepito per disciplinare e supportare iniziative che nascono “dal basso”, prevedendo diverse modalità attuative, incluse le “attività spontanee” e quelle che prendono avvio da una “Proposta di Patto di collaborazione” formulata dai cittadini.

Dalla risposta dell’Assessora, tuttavia, non emerge, a nostro avviso, in nessun punto, una chiara e diretta indicazione di come l’Amministrazione intenda garantire la continuità e le modalità di espletamento delle funzioni precedentemente attribuite all’Urban Center. Non viene chiarita quale sia l’attuale procedura unica e centralizzata per un cittadino o un comitato che desideri avviare un’iniziativa di cura o governo di un bene comune secondo il dettato del Regolamento del 2017.

Considerando che la cura dei beni comuni nasce dall’esperienza vissuta dai cittadini, che nella nostra città sono numerosi i comitati civici e i gruppi informali attivi, che sul sito del Comune di Ferrara compare ad oggi un solo Patto di collaborazione in essere, proponiamo di definire urgentemente un modello operativo e organizzativo stabile e accessibile che garantisca la piena funzionalità degli strumenti previsti dal Regolamento, un unico punto di riferimento chiaro e un adeguato supporto a tutte le comunità di pratiche.

L’Assessora elenca correttamente gli innumerevoli benefici derivanti dai processi partecipativi, tra cui la rilevazione dei bisogni della cittadinanza, il miglioramento delle decisioni, il rafforzamento della fiducia, la trasparenza, la promozione della cittadinanza attiva, la valorizzazione delle risorse locali, la rigenerazione urbana e la coesione sociale. Ci auguriamo pertanto voglia sostenere questa iniziativa.

 

La Comune di Ferrara al Sindaco: quali garanzie nelle procedure di partecipazione dei cittadini alla cura dei beni comuni?

Il Gruppo Consiliare La Comune di Ferrara ha presentato un’interrogazione al Sindaco e al Presidente del Consiglio Comunale riguardo alle procedure per l’esercizio delle funzioni partecipative relative alla cura dei beni comuni.

Questa richiesta fa seguito alla soppressione dell’Urban Center, precedentemente designato come struttura centrale per il coordinamento e la gestione di tali iniziative, come stabilito dal regolamento comunale 

L’interrogazione chiede chiarimenti su come l’amministrazione intenda ora garantire queste funzioni cruciali, inclusa l’interlocuzione con i cittadini, il supporto alle iniziative e la gestione degli strumenti online, e come informerà la cittadinanza sulle nuove modalità di partecipazione. Si sottolinea la necessità di assicurare la continuità dell’azione amministrativa nel promuovere l’impegno civico per la cura dei beni comuni.

In particolare il gruppo consiliare La Comune di Ferrara chiede come verranno portate avanti le attività previste dal “Regolamento comunale per la partecipazione nel governo e nella cura dei beni comuni” dopo che l’Urban Center è stato chiuso.

La premessa della domanda ricorda alcuni punti importanti:

  • La Costituzione italiana, all’articolo 118, quarto comma, dice che lo Stato riconosce e promuove l’iniziativa dei cittadini, sia singoli che associati, che si impegnano per attività di interesse generale, seguendo il principio di sussidiarietà
  • Il Testo Unico degli Enti Locali (TUEL) all’articolo 3, comma 5, stabilisce che i Comuni devono favorire la partecipazione dei cittadini e delle associazioni attraverso le regole stabilite nel loro statuto e nei regolamenti
  • Il Codice del Terzo Settore (D.Lgs. 117/2017) sottolinea come sia fondamentale l’impegno dei cittadini, da soli o in gruppo, per il bene comune e per una cittadinanza più attiva
  • Il Comune di Ferrara aveva approvato il “Regolamento comunale per la partecipazione nel governo e nella cura dei beni comuni” il 20 marzo 2017
  • Questo Regolamento, all’articolo 4, aveva identificato l’Urban Center di Ferrara come l’ufficio interno incaricato di coordinare e gestire le proposte e le iniziative relative agli articoli successivi
  • In pratica, l‘Urban Center era il punto di riferimento unico per i cittadini e le associazioni interessate a prendersi cura dei beni comuni
  • L’Urban Center svolgeva diversi compiti importanti per far funzionare il Regolamento, come ascoltare le persone, dare informazioni, analizzare i casi, aiutare le comunità, supportare la promozione delle iniziative, gestire gli strumenti online e coordinare un gruppo di lavoro chiamato “Beni comuni”
  • L’articolo 18 del Regolamento indicava che il sito internet dell’Urban Center di Ferrara, www.urbancenterferrara.it, era il canale online per condividere informazioni e creare una rete tra le diverse iniziative

Considerato che l’Urban Center del Comune di Ferrara è stato chiuso, La Comune di Ferrara chiede come verranno portate avanti le funzioni che prima svolgeva l’Urban Center, soprattutto per quanto riguarda l’applicazione del principio di sussidiarietà.

Nello specifico La Comune di Ferrara rivolge al Sindaco e all’Assessore competente le seguenti domande:

1. Qual è la nuova procedura decisa dal Comune per assicurare che vengano svolte le attività di coordinamento e gestione delle proposte per la cura dei beni comuni, che prima erano compito dell’Urban Center, in linea con il “Regolamento comunale per la partecipazione nel governo e nella cura dei beni comuni”?

2. In particolare, come verranno gestite le seguenti funzioni: essere l’unico punto di contatto per cittadini e gruppi, analizzare i casi e capire quali uffici comunali sono competenti, aiutare e fare da tramite tra le comunità, supportare la promozione delle iniziative, gestire gli strumenti online e coordinare il gruppo di lavoro “Beni comuni”?

3. Come intende fare il Comune per aiutare concretamente l’applicazione del Regolamento e sostenere le iniziative dei cittadini e dei gruppi che vogliono prendersi cura dei beni comuni, visto che non c’è più l’ufficio che prima facilitava, supportava e coordinava queste attività?

4. Quali azioni intende intraprendere il Comune per informare correttamente i cittadini sulle opportunità di partecipazione e sulle nuove procedure da seguire per avviare iniziative di cura dei beni comuni, in modo da garantire che l’amministrazione continui a lavorare in questo ambito?

La risposta dell’Assessora Scaramagli

Anna Zonari all’Assessora Scaramagli

Identikit di un sindaco: parola alle cittadine e ai cittadini

Come abbiamo scelto nel 2024 il nostro candidato sindaco? Certamente coinvolgendo i cittadini, ma anche cercando di interrompere la dinamica del toto-candidato che si era manifestata già durante l’estate del 2023. Malgrado l’intento dichiarato dalle opposizioni di procedere in modo partecipato, coinvolgendo i cittadini, la stampa locale rilanciava candidature che spuntavano nei modi e nei contesti più disparati.
Il testo che segue è il resoconto dell’assemblea del 23 settembre 2023. Abbiamo proposto a un gruppo di 100 cittadine/i di indicare le caratteristiche del sindaco ideale. Ne è uscito un identikit che è stato molto utile per i passi successivi.

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Le tue proposte

In data 18 maggio 2026, il Consiglio Comunale di Ferrara ha adottato la quasi totalità delle raccomandazioni elaborate dall’Assemblea cittadina per il clima, avviata un anno fa ai sensi dello Statuto Comunale. Le indicazioni elaborate dall’Assemblea sono state 199 e riguardano cinque ambiti: Alimentazione, Mobilità, Lavoro, Energia, Impegno per il cambiamento. Solo 16 delle raccomandazioni sono state rigettate dal Consiglio Comunale, il rifiuto è stato motivato con il fatto che tali proposte non sono in linea con progetti già in atto ai quali si rimanda. Con 19 proposte il Consiglio intende procedere alla modifica per una maggiore coerenza e integrazione con i piani pubblici coinvolti. Le restanti 164 raccomandazioni sono state accettate nella loro interezza e vanno direttamente a comporre il Contratto cittadino per il clima, strumento di cui il Comune si è dotato, sottoscritto da soggetti pubblici e privati, aziende e istituzioni, per coordinare e attuare politiche intersettoriali e azioni per la riduzione dell’80% delle emissioni della città di Ferrara entro il 2030. L’Assemblea cittadina è stata coordinata dal Ferrara Lab, il laboratorio dell’Università di Ferrara in collaborazione con il Comune di Ferrara e la Regione Emilia-Romagna. Hanno partecipato all’Assemblea cento cittadine e cittadini estratti a sorte e rappresentativi della popolazione ferrarese in termine di genere, età, istruzione. Il percorso è durato cinque mesi e si è composto complessivamente di otto incontri di mezza giornata, in una prima fase i cento cittadini hanno ascoltato esperti di diversi orientamenti, sono seguiti incontri con gruppi di interesse selezionati (comitati, associazioni, imprese,…) che hanno presentato il loro punto di vista e il confronto con altri liberi cittadini. Le deliberazioni finali dell’Assemblea sono state sintetizzate in un Report dal titolo “Qui ed Ora, la partita climatica si gioca in questo decennio”.