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La Comune di Ferrara | Femminile, Plurale, Partecipata

Tag: Ferrara Today

Abbattimento alberi, La Comune chiede lumi: “Dove sono le perizie? E la prevenzione?”

Il gruppo consiliare di Anna Zonari ha posto alcune domande all’amministrazione: i dettagli
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Abbattimento di alberi in città. E La Comune chiede spiegazioni. Il gruppo, con in testa l’ex candidata a sindaco Anna Zonari, ha infatti posto quattro domande all’amministrazione circa la rimozione – nello specifico – di 20 esemplari lungo Rampari di San Rocco: essenze a rischio caduta.

“L’entità e la dimensione degli alberi coinvolti, alcuni con un diametro di quasi 60 centimetri, rendono indispensabile una chiarificazione dettagliata – fanno presente da La Comune -. Quali perizie tecniche giustificano l’intervento? Sono stati messi in atto interventi di cura e prevenzione negli ultimi anni? Sono state valutate alternative all’abbattimento? Soprattutto: che idea di città abbiamo, se non interveniamo per tempo su 20 alberi maturi in un’area storica e strategica, in piena crisi climatica?”.

Poi l’attacco politico: “L’abbattimento di questi grandi alberi – si legge nel documento -, unito ad interventi urbanisticamente discutibili come la piazza dei Rampari di San Paolo, evidenzia una preoccupante mancanza di una visione d’insieme e di capacità nella gestione di questa complessità ambientale, vegetale e patrimoniale della nostra città. È tempo che l’amministrazione riconosca il valore inestimabile del nostro patrimonio verde e adotti un approccio che metta al centro la partecipazione dei cittadini e degli esperti nella pianificazione e nelle decisioni che riguardano il futuro della nostra Ferrara”.

 

Aggressione all’Arginone, La Comune: “Prodotto di un sistema carcerario violento”

Il Gruppo: “Siano accertate tutte le responsabilità di questo trasferimento inappropriato”
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Una donna transgender stuprata. Non è un fatto isolato, è una responsabilità politica”. A rimarcare che “quanto accaduto nel carcere di Ferrara è di una gravità inaudita” è il Gruppo consiliare La Comune, aggiungendo che “una donna transgender, già vittima di minacce e molestie, è stata trasferita in una struttura maschile nonostante le sue ripetute richieste di protezione. Lì è stata attirata con l’inganno e violentata da quattro detenuti”.

Per il Gruppo consiliare “questo non è un fatto di cronaca nera: è il prodotto di un sistema carcerario violento, discriminatorio e inadeguato, che continua a ignorare i diritti fondamentali delle persone Lgbtqia+, in particolare delle persone transgender detenute. E’ impossibile restare in silenzio davanti a tanta violenza. Questa donna è stata tradita da tutte le istituzioni che avrebbero dovuto tutelarla”.

Da qui alla considerazione che “il suo trasferimento in un carcere maschile, nonostante l’evidente rischio, è un fallimento grave della catena di responsabilità che va dal ministero della Giustizia fino alla direzione locale della struttura carceraria. Non si tratta di un episodio isolato. In tutta Italia, le persone transgender recluse vivono in condizioni di rischio estremo, spesso invisibili agli occhi della politica e delle amministrazioni. Serve subito un cambio di rotta”.

La Comune ha chiesto che “siano accertate tutte le responsabilità di questo trasferimento inappropriato e delle mancate misure di protezione; che vengano adottati protocolli chiari e vincolanti per la tutela delle persone transgender negli istituti di pena; che anche nella nostra regione si prevedano sezioni protette, risorse adeguate e formazione specifica del personale penitenziario; che le istituzioni locali, a partire dal Comune di Ferrara, si attivino presso il ministero della Giustizia e il Provveditorato regionale dell’Amministrazione penitenziaria”.

Il messaggio conclusivo è che “il silenzio delle istituzioni è complice. Lo è chi minimizza, chi si gira dall’altra parte, chi considera ‘secondarie’ le garanzie di sicurezza per chi si trova in una condizione di vulnerabilità estrema. Non c’è giustizia senza diritti. Non c’è sicurezza senza dignità. Questo non è solo un caso giudiziario: è una responsabilità politica”.

 

Partecipazione da remoto al Consiglio comunale, Zonari: “A breve una proposta di revisione”

La presidente della Commissione Statuto e regolamento si è soffermata sul principio di auto responsabilità

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La partecipazione da remoto ai lavori del Consiglio comunale è al centro di un intervento di Anna Zonari, presidente della Commissione Statuto e regolamento, che ha comunicato di lavorare a una proposta di revisione. La finalità è di evitare comportamenti discutibili.

“L’accesso da remoto – ha ricordato la consigliera di opposizione – è regolato da un apposito Regolamento introdotto durante l’emergenza sanitaria, con l’obiettivo di garantire la continuità delle attività istituzionali. Nel tempo, questa modalità si è dimostrata anche uno strumento efficace per favorire la partecipazione, permettendo una migliore conciliazione tra impegni istituzionali, personali e lavorativi, e riducendo spostamenti e assenze”.

L’esponente de La Comune ha spiegato che “attualmente, le telecamere rimangono spente durante le sedute su indicazione del supporto informatico, per evitare il sovraccarico della connessione. Di norma, i consiglieri e le consigliere le accendono solo nel momento in cui prendono la parola, per poi spegnerle nuovamente. Il Regolamento prevede che, durante l’appello, la telecamera debba essere accesa. Tuttavia, se ci si collega dopo che l’appello è stato effettuato, non è previsto l’obbligo di identificarsi visivamente”.

Votazioni e riconoscimento

Da qui alla considerazione che “è evidente che questo rappresenta un punto critico. Anche al momento delle votazioni non è richiesto alcun riconoscimento visivo: un’ulteriore debolezza dell’attuale normativa. Per comunicare che si parteciperà da remoto al Consiglio comunale, è sufficiente una semplice comunicazione, senza che sia richiesto di fornire motivazioni o giustificazioni, nemmeno nei casi in cui questa diventi l’unica modalità di partecipazione. Ciò avviene perché il Regolamento si fonda sul principio dell’auto responsabilità dei consiglieri e delle consigliere, prevedendo anche che i lavori debbano essere seguiti in condizioni che garantiscano la dovuta concentrazione”.

Zonari ha aggiunto che “si tratta di un principio certamente condivisibile — e verrebbe da dire persino ovvio per chi svolge una funzione pubblica — ma che, alla prova dei fatti, ha mostrato limiti importanti. Durante la scorsa consiliatura sono state introdotte alcune modifiche, ma senza prevedere correttivi in grado di affrontare le criticità emerse né di rafforzare un principio fondamentale: che la presenza fisica in aula debba restare la modalità preferenziale e ordinaria di partecipazione ai lavori consiliari”.

Presenza in aula e relazione diretta

Una situazione, in relazione alla quale “il confronto democratico richiede infatti non solo la possibilità di esprimersi, ma anche uno spazio comune dove ascoltare, replicare, percepire le sfumature e i non detti del dibattito. La presenza in aula favorisce una relazione più diretta tra consiglieri e consigliere, permette un’interazione più autentica con la Giunta e contribuisce a costruire un clima di maggiore attenzione e rispetto istituzionale”.

La presidente della Commissione ha concluso che da alcuni mesi sta “lavorando a una proposta di revisione. Dopo aver esaminato i regolamenti di altri Comuni, ho finalizzato nei giorni scorsi un testo di modifica, che sarà a breve discusso in Commissione, con l’auspicio di poterlo portare all’approvazione del Consiglio comunale già nel mese di luglio. Confido che tutto il Consiglio voglia condividere questa direzione, all’insegna della trasparenza, della serietà e della responsabilità istituzionale”.

Piste ciclabili e sicurezza stradale, La Comune chiede chiarimenti sul Pums –

Chiesta la velocità dei veicoli registrati dai sensori negli “impianti semaforici intelligenti”

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Lo stato di attuazione del Piano urbano della mobilità sostenibile, fra monitoraggio degli obiettivi e dati relativi alle piste ciclabili, alla sicurezza stradale e alla partecipazione cittadina, è al centro di un’interrogazione da parte del Gruppo La Comune di Ferrara.

Un intervento accompagnato dalla premessa che “il Consiglio comunale di Ferrara ha deliberato l’approvazione del Piano urbano della mobilità sostenibile nel dicembre 2019”, che nell’interrogazione del 27 gennaio scorso il Gruppo consiliare La Comune di Ferrara ha chiesto chiarimenti in merito allo stato di attuazione del Pums, e che “i dati complessivi sull’incidentalità non sono disaggregati o collegati all’elenco specifico di ‘azioni’ previste dal Pums e attuate dall’Amministrazione”.

La consigliera di opposizione Anna Zonari ha evidenziato che inoltre “non è fornita una valutazione chiara dell’efficacia di ciascun intervento, mancando del tutto il nesso causa-effetto tra gli interventi citati e l’incidentalità (per esempio Zone 30, Speed Check, ampliamento rete ciclabile, attraversamenti rialzati), ovvero sulla riduzione specifica degli incidenti o dei feriti, rendendo complessa la comprensione dell’impatto reale di ogni singola misura”

Da qui a una serie di domande rivolte al sindaco e alla Giunta per sapere “come si relazionano i dati sulla sicurezza stradale presentati con gli obiettivi di breve periodo del Pums, in particolare quelli relativi al monitoraggio del 2022 e quali sono gli specifici indicatori e target per ogni macro-obiettivo del Pums per il prossimo biennio”, e “se sono disponibili o verranno resi disponibili dati disaggregati che permettano di valutare l’impatto e l’efficacia di ciascuna delle specifiche azioni intraprese per la sicurezza stradale sulla riduzione dell’incidentalità e, in particolare, degli infortuni e dei decessi a carico delle utenze vulnerabili”.

Un’ulteriore domanda ha riguardato la possibilità di sapere “se il Comune si sta interfacciando con Hera per ottenere i dati orari di numero transiti (conteggio) e velocità veicoli (media e massima) registrati dai sensori installati negli impianti semaforici intelligenti (circa 50) presenti sul territorio comunale e quali dati di flusso sono stati raccolti”.

La Comune ha chiesto anche “chiarimenti sullo stato attuale e la piena operatività del ‘Cruscotto di monitoraggio’. In particolare, se ha subito o sta subendo problematiche tecniche (ad esempio in seguito al pesante attacco hacker di luglio
2023), specificando le misure adottate per la sua piena funzionalità”, e “quali siano i tempi e le modalità con cui l’Amministrazione intenda garantire la piena trasparenza e accessibilità dei dati raccolti”, provvedendo “alla loro sistematizzazione e pubblicazione sul portale open data del Comune di Ferrara”.

Il Gruppo di minoranza ha concluso, chiedendo “quale è il criterio per cui tratti di strada, anche molto ampi, come il collegamento tra Ferrara e San Nicolò, sono classificati come ciclabili nonostante siano percorsi oggettivamente pericolosi per i ciclisti senza alcuna infrastruttura o segnaletica ciclabile”.

 

Rifiuti, La Comune: “A che punto è l’iter per l’affidamento della gestione del servizio?”

Il Gruppo di opposizione chiede se l’atto sarà “preceduto da ulteriori momenti di confronto”

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Il nuovo affidamento per la gestione del servizio rifiuti è al centro di una richiesta, proveniente dal Gruppo consiliare La Comune di Ferrara.

Una richiesta accompagnata dalla premessa che “la concessione per la gestione del servizio dei rifiuti urbani affidata a Hera è scaduta alla fine del 2017 e, da allora, Hera ne prosegue la gestione in regime di proroga”, e che “il 19 dicembre 2024 si è tenuta una Commissione consiliare informativa, durante la quale sono stati presentati due studi di fattibilità — realizzati rispettivamente dall’Università di Ferrara e dalla Rete Giustizia Climatica — in merito alla possibilità di gestione in house del servizio di raccolta e gestione dei rifiuti”.

Il Gruppo presieduto da Anna Zonari ha ricordato che “in quella sede, il vicesindaco Balboni ha annunciato l’intenzione di portare entro i primi mesi del 2025 in Consiglio Comunale un atto di indirizzo politico, per consentire al Consiglio di esprimersi in modo consapevole sulla scelta tra gara pubblica e gestione in house”.

Da qui alla richiesta all’Amministrazione per sapere “quali siano le tempistiche previste per la presentazione in Consiglio comunale dell’annunciato atto di indirizzo politico per il nuovo affidamento della gestione del servizio rifiuti e in particolare se tale atto verrà preceduto da ulteriori momenti di confronto, anche in commissione, con i consiglieri e la cittadinanza”.

Mobilità sostenibile, La Comune: “Fondi ministeriali inutilizzati su progetti e comunicazione”

Il gruppo chiede conto all’amministrazione circa la restituzione di soldi sul tema: il commento

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Una interrogazione de ‘La Comune’ pone interrogativi sulla restituzione di fondi ministeriali destinati a progettazioni chiave nell’ambito del Pums (Piano Urbano della Mobilità Sostenibile), che risultano non essere stati utilizzati.

“Il Comune di Ferrara – spiega il gruppo – ha disposto la restituzione al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti della somma di 33.336 euro. Questi fondi facevano parte di un finanziamento ministeriale complessivo di euro 195.000 destinato a diverse attività di progettazione legate al Pums. Tra le progettazioni finanziate, in particolare vi erano il Biciplan e campagne e azioni per la divulgazione dei contenuti del Pums”.

L’interrogazione evidenzia che “in merito a queste progettazioni specifiche, la rendicontazione ministeriale indica una spesa sostenuta pari a 0 euro per il progetto ‘Biciplan’, a fronte di un anticipo erogato di 15mila euro. Analogamente, per le ‘Campagne e azioni per la divulgazione dei contenuti del Pums’, a fronte di un importo previsto di 15mila euro, la rendicontazione indica un importo speso pari a 0 euro e si segnala una somma di 7.500 euro non utilizzata”.

Questo “mancato utilizzo di fondi per aree considerate strategiche”, di fatto, solleva preoccupazioni sullo stato di avanzamento di azioni fondamentali per il successo del Pums. “Il contesto attuale, da dati forniti dallo stesso monitoraggio del Pums – spiegano ancora da La Comune -, vede una riduzione dei decessi stradali (-20%) ma un aumento significativo dei feriti (+13,8%) tra il 2019 e il 2023. Questo rende ancora più urgente l’implementazione completa ed efficace di tutte le azioni previste dal Pums, comprese quelle di educazione e sensibilizzazione”.

L’interrogazione chiede pertanto al sindaco e alla Giunta di “fornire le ragioni specifiche e dettagliate per cui questi importi ministeriali non siano stati completamente utilizzati e restituiti, con particolare riferimento alla mancata spesa per la progettazione del ‘Biciplan’ (0 euro spesi) e alla somma non utilizzata per le campagne di divulgazione (7.500 euro)”.

Pfas, Civica Anselmo e La Comune: “Monitoraggio dell’acqua destinata al consumo”

I due Gruppi consiliari hanno chiesto di “rendere pubbliche integralmente le risultanze”

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Una mozione, in Consiglio comunale, sul monitoraggio delle sostanze Pfas nell’acqua potabile dell’acquedotto comunale e a sostegno di una legge che vieti in Italia la produzione di questi inquinanti eterni. A promuoverla i consiglieri comunali Leonardo Fiorentini, Fabio Anselmo e Arianna Poli, della Civica Anselmo, e Anna Zonari, de La Comune di Ferrara.

La richiesta è accompagnata dall’auspicio che “il Parlamento emani al più presto una legge che proibisca la produzione e il consumo dei Pfas, fissando per le industrie un valore limite allo scarico di queste sostanze in ogni matrice (acqua, aria, suoli), oltre a limiti restrittivi nei depuratori civili e industriali e nei fanghi di depurazione e che supporti i comparti produttivi nazionali in un piano di riconversione industriale che faccia a meno dei Pfas”.

I consiglieri di minoranza si sono rivolti al sindaco e alla Giunta comunale per “richiedere al Gestore Hera Spa di sviluppare ulteriormente il monitoraggio e la quantificazione della somma di Pfas nell’acqua destinata al consumo umano nel nostro Comune, anche nei termini delle modifiche che saranno introdotte al Decreto legislativo 23 febbraio 2023, numero 18 e in recepimento della direttiva europea 2184/2020 3”.

Ulteriore richieste hanno aggiunto, quindi, di “procedere, in collaborazione con il gestore, all’analisi puntuale a campione dell’acqua potabile, o dell’acqua in bottiglia, erogata nelle scuole pubbliche presenti nel Comune”; di “rendere pubbliche integralmente le risultanze provenienti da Hera Spa – ed eventualmente da indagini effettuate in autonomia dal Comune stesso – circa la quantificazione della presenza delle singole sostanze Pfas, e comunque della qualità dell’acqua dell’acquedotto pubblico, e di farne capillare pubblicità, attraverso tutti i canali istituzionali, al fine di aumentare la
consapevolezza della popolazione circa la qualità dell’acqua consumata”.

Spazio, poi, a “richiedere alla Regione Emilia Romagna di implementare il piano di monitoraggio capillare su tutto il territorio regionale al fine di accertare il reale stato di contaminazione delle acque destinate al consumo umano”; a “richiedere alla Regione Emilia Romagna di farsi promotrice della sperimentazione che ha per oggetto il monitoraggio diffuso dell’acido trifluoroacetico Tfa, al fine di conoscerne la diffusione e l’accumulo nel tempo, verificando al contempo l’efficacia dei sistemi di trattamento delle acque rispetto a questi inquinanti”. Infine, Fiorentini, Anselmo, Poli e Zonari hanno concluso, con la richiesta di “sollecitare Governo e Parlamento, anche tramite l’invio di questa mozione, all’introduzione del divieto di produzione in Italia di questi inquinanti ‘eterni'”.

Grandi eventi e rumore, gli 8 dubbi de ‘La Comune’ sull’inquinamento acustico

Il gruppo interpella l’amministrazione circa gli impatti delle manifestazioni in città

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Condanna nei confronti della lettera minatoria al sindaco. Ma anche richieste in merito all’inquinamento acustico in città. Il gruppo ‘La Comune’ ha, infatti, presentato un’interpellanza in cui evidenzia le preoccupazioni circa il ‘rumore’ creato dagli eventi organizzati in città. E nel documento si contano otto punti.

Coinvolgimento del pubblico

“Si chiede all’amministrazione comunale se ritenga che, nella procedura di autorizzazione di attività che possono avere effetti significativi sull’ambiente, come grandi concerti e manifestazioni sul suolo pubblico, sia stato pienamente rispettato l’obbligo di coinvolgere il pubblico”.

Piano rumore

“Si interroga l’amministrazione comunale sulla rispondenza all’attuale situazione della classificazione acustica contenuta nel Piano del Rumore, approvato dalla Giunta a soli otto giorni dall’affidamento dell’incarico per la sua predisposizione alla ditta che l’ha redatto”.

Rilievi fonometrici e mappatura acustica

“Si chiede di conoscere quando, quanti e quali rilievi fonometrici siano stati effettuati per verificare e aggiornare la mappatura acustica dell’agglomerato di Ferrara alle condizioni reali e attuali del territorio”.

Mitigazione del rumore stradale

“Si sollecitano informazioni dettagliate sugli interventi per la mitigazione del rumore stradale nel centro urbano di Ferrara che sono effettivamente programmati per gli anni 2025 e 2026”.

Manifestazioni 2025

“Si chiede quali limiti di orario, durata massima e massimo rumore verranno fissati in deroga per le manifestazioni (musicali e non) che si svolgeranno nel 2025 in aree sensibili come la Darsena, piazza Trento Trieste, piazza Ariostea e altre zone dove i residenti hanno precedentemente lamentato disturbo del riposo”.

Controlli

“Si richiede di conoscere quali controlli vengano effettivamente effettuati affinché, durante manifestazioni e spettacoli, il suono nell’area e, in particolare, il suono percepito nelle abitazioni, rispetti i limiti di intensità e orario fissati in deroga”.

Esposizione del pubblico al rumore

“Si chiede quali controlli verranno attuati per garantire che il pubblico presente alle manifestazioni e/o ai concerti non sia esposto a livelli di rumore superiori a 108 decibel Lasmax”.

Grandi eventi

“Si chiede quali controlli verranno effettuati affinché, nei casi di manifestazioni con grande affluenza di pubblico o di lunga durata, siano rispettati i limiti orari e di facciata”.


Grandi eventi e rumore, gli 8 dubbi de ‘La Comune’ sull’inquinamento acustico
https://www.ferraratoday.it/politica/rumore-eventi-concerti-zonari-la-comune.html
© FerraraToday

Senzatetto, le proposte de ‘La Comune’ per una “gestione integrata e partecipata”

Il Gruppo di Anna Zonari sottolinea una serie di iniziative per combattere il fenomeno
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Senzatetto, La Comune propone alcune soluzioni per cercare di sconfiggere il fenomeno. A chiamare in causa l’amministrazione sul tema è il gruppo capitanato da Anna Zonari, che chiede “un cambio di passo per una gestione integrata e partecipata”.

Le proposte
“Istituire un osservatorio comunale strutturato e partecipato, che coinvolga attivamente associazioni e volontari – incalzano da La Comune -. Serve poi potenziare l’Unità di Strada, aumentando le risorse e ampliando l’orario di servizio per garantire uscite serali quotidiane e raggiungere anche le zone periferiche”.
Inoltre, per il gruppo è necessario “rendere l’accesso al Pris più accessibile al volontariato, studiando modalità operative che ne preservino l’efficacia”, nonché “promuovere una vera co-programmazione e co-progettazione degli interventi, superando la logica dei bandi al minor costo e coinvolgendo il terzo settore nella definizione delle politiche locali”.

Gli ultimi due punti vertono sulla “condivisione sulla presa in carico dei senza fissa dimora in un contesto più ampio, coordinato dalla Prefettura, coinvolgendo diversi enti e servizi” e sulla costruzione di “una struttura di prima accoglienza a bassissima soglia, più flessibile e adattabile alle esigenze dei senzatetto rispetto ai dormitori tradizionali, con un approccio orientato all’inclusione sociale e al supporto psicologico”.

 

Ztl medioevale, Zonari: “Dove e quando sono previsti interventi di allargamento?”

L’esponente de La Comune si è rivolta all’Amministrazione con un’interrogazione sul tema
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L’allargamento della Ztl medioevale è il tema al centro di un’interrogazione presentata dalla consigliera comunale de La Comune Anna Zonari.

L’esponente di opposizione ha premesso che “l’articolo 15 delle Norme tecniche d’attuazione del Pair prevede, per i pertinenti strumenti di pianificazione dei Comuni con popolazione superiore a 30mila abitanti, l’estensione delle zone a traffico limitato in modo che esse vadano a ricoprire il 100% della superficie del centro storico”.

Zonari ha ricordato che nel Pums adottato con deliberazione di Giunta nel 2019, e successivamente approvato nella seduta del Consiglio Comunale del 16 dicembre 2019, “era prevista l’estensione della Ztl B1 entro il 2022 e l’estensione della Ztl a tutto il Centro Storico intra-mura entro il 2030”, e che nel Piano triennale delle opere pubbliche 2024-2026, “erano previsti per il 2025 interventi per l’allargamento della Ztl medioevale e per la realizzazione di nuovi varchi”.

Da qui alla considerazione che “nel Documento unico di programmazione 2025–2027, approvato nella seduta del 10 febbraio in
Consiglio comunale, “non sono presenti espliciti riferimenti a interventi per l’allargamento della Ztl medioevale”, e alla richiesta a sindaco e assessore competente per conoscere “in quali strade, con quali varchi e quando sono previsti i prossimi interventi per l’allargamento della Ztl medioevale”.

Spazio pubblico intitolato a Craxi, Zonari: “Messaggio pericoloso soprattutto ai giovani”

L’esponente de La Comune si è soffermata sulla promozione di “una visione più inclusiva della storia”

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La consigliera comunale Anna Zonari ha rimarcato la propria contrarietà circa l’opportunità di dedicare uno spazio pubblico a Bettino Craxi. Un tema affrontato nell’ultimo Consiglio comunale, nella seduta di lunedì 24, dove la mozione proposta da Forza Italia è stata approvata con 16 astenuti, 10 favorevoli e 4 contrari.

L’esito della votazione ha suscitato la soddisfazione del Psi che ha stigmatizzato il voto contrario dell’esponente de La Comune, sottolineando che “Zonari ha mostrato una distanza culturale e politica insanabile con la tradizione riformista e socialista” e che “l’accordo tecnico che ha portato al sostegno della sua candidatura può considerarsi concluso”.

La presidente del Gruppo consiliare di minoranza è dunque tornata sull’argomento, il cui contesto è stato definito un’occasione per “discutere una questione che tocca profondamente i valori della nostra comunità”. Zonari ha ricordato quanto “il tema fosse controverso”, e quanto a dimostrarlo fosse “il fatto che i consiglieri comunali che hanno deciso di astenersi dal voto sono stati molti più di quelli che hanno dato voto favorevole”.

Da qui al concetto che “comprendo e rispetto le diverse opinioni, ma come ho avuto modo di sottolineare durante la discussione, ritengo che una buona Amministrazione cittadina dovrebbe evitare accuratamente di attribuire il nome delle strade a figure controverse e fortemente divisive, promuovendo una visione più inclusiva della storia, che rifletta i principi di legalità e moralità che ci uniscono e onorando chi si è distinto per l’impegno civile, sociale o culturale, esempi luminosi per la nostra comunità”.

L’esponente di opposizione ha aggiunto che “la figura di Bettino Craxi è indubbiamente complessa e, senza entrare nel merito di una valutazione politica sul suo operato, ritengo che ricordare le sentenze definitive che lo hanno condannato per corruzione e altri reati finanziari, la sua fuga dalla giustizia e la morte in contumacia non significhi essere rapiti da un ‘dipietrismo incendiario’ o da ‘giustizialismo’ fine a se stesso”.

Zonari ha evidenziato che “le vicende giudiziarie di Bettino Craxi rappresentano un capitolo significativo nella storia della politica e della ‘questione morale’ in Italia. L’intitolazione di una via o piazza a Craxi rischia di inviare un messaggio pericoloso, soprattutto ai giovani. Dovremmo onorare figure che incarnino l’integrità e il rispetto delle leggi, non chi le ha violate. La questione morale non può essere banalizzata o ignorata”.

Per la consigliera comunale “una tale decisione potrebbe creare divisioni nella nostra comunità, generando risentimento e disaffezione. Già oggi scontiamo una disaffezione alla politica; vorrei ricordare che alle ultime elezioni politiche, per la prima volta si è recato al voto meno del 70% degli elettori, con punte anche più elevate tra i giovani, tanto da poter tranquillamente affermare che il più grande partito in Italia è quello degli astenuti”.

Zonari ha sottolineato che “quando i cittadini percepiscono una mancanza di integrità e di etica da parte di coloro che li rappresentano, la fiducia nel sistema politico e nelle istituzioni può diminuire, portando a sfiducia, apatia e risentimento. La crisi della democrazia rappresentativa manifestata dal crescente astensionismo elettorale, ha certamente molte cause, ma tra queste la ‘questione morale’ non è certo la meno influente. Spetterebbe alle forze politiche aprire una riflessione onesta su come affrontare l’aspetto della fiducia e recuperare il rapporto con gli elettori”.

A detta della consigliera, si tratta di “una riflessione che però, al di là delle dichiarazioni di rito, non pare essere ancora iniziata veramente. Se vogliamo invertire la tendenza, dovremmo dedicare i nostri spazi pubblici a persone che hanno contribuito positivamente alla società, unendo e ispirando. Non sono in discussione gli ideali socialisti a cui Craxi faceva riferimento, bensì la figura di un uomo politico che ha avuto sicuramente delle luci, ma anche molte ombre, e che fu protagonista, in negativo, del crollo della prima Repubblica”.

Zonari ha concluso che “esistono alternative per preservare la memoria di Bettino Craxi, come iniziative culturali o storiche che ne analizzino criticamente la figura. La memoria pubblica è un bene prezioso, da maneggiare con cura e responsabilità. Le nostre decisioni devono riflettere i valori in cui crediamo e l’impatto che vogliamo avere sulle future generazioni”.

Aumento delle spese per il verde pubblico, ‘La Comune’ chiede spiegazioni

Anna Zonari interroga il vicesindaco Balboni sui costi degli interventi: i dettagli

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Aumentano i costi per la manutenzione del verde pubblico. E il gruppo consiliare ‘La Comune’ si chiede il perché. A redigere un documento ufficiale è Anna Zonari, che specifica come “il vicesindaco Alessandro Balboni ha fornito l’ammontare degli stanziamenti straordinari”.

“Per l’anno 2021 è di 997.498 euro – riprende la consigliera -, per 2022 di 973.994 euro, per il 2023 di 1.057.384 euro e per l’anno 2024 di 1.427.061 euro. Mentre per l’anno 2025 ha dichiarato di fare riferimento al contratto di servizio con Ferrara Tua per la gestione sia ordinaria che straordinaria del verde pubblico”.

Da qui le domande. “Di che natura sono gli interventi straordinari computati nella voce di bilancio ‘Interventi straordinari al verde pubblico’? Quali sono i motivi per cui si è verificato un significativo aumento delle spese negli anni 2023 e 2024? Quali e perché tali interventi sono stati a carico del Comune anziché di Ferrara Tua?”.

E ancora, concludendo: “Perché nelle previsioni di spesa a questa voce si è passati dai 1.427.061 euro del 2024 a 0 euro nel 2025? Di che natura sono gli interventi per cui le previsioni di spesa nel 2026 sono di 50mila euro?”.